mercoledì 30 luglio 2014

Le Giornate degli Autori approdano al Lido con l'11a. edizione per scoprire 'un nuovo pubblico per un cinema nuovo' e rimettersi in gioco

Le Giornate degli Autori - Venice Days alla 71.a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia approdano all'11a. edizione, ed essendo organizzate dagli autori non premiano gli autori: "è un principio che ha sempre guidato il nostro lavoro - dicono - e a cui non deroghiamo neppure nell'anno in cui istituiamo il Premio Venice Days. Nessuna giuria tradizionale in campo, nessun rituale consueto. Vogliamo invece che sia il pubblico - per quannto si tratti di un campione accuratamente selezionato e internazionale - a prendere in mano il senso stesso di un riconoscimento, facendone oggetto di riflessione e dibattito. Proprio ciò che a nostro avviso si è perso nella tradizione delle grandi rassegne e che va invece riconquistato come strumento per costruire una nuova platea di spettatori appassionati". Quindi sarà un pubblico di appassionati a giudicare, di quel pubblico che ama il cinema incondizionatamente e lo vuole ancora vedere in sala per reagire, emozionarsi, ridere, commuoversi, magari arrabbiarsi insieme agli altri per dopo discuterne, difendendo un'opera piuttosto che un'altra, amandola oppure odiandola, ma comunque sempre dopo averla vista. "Ricominciare dall'undicesima edizione - affermano gli Autori - significa rimettersi in gioco e questo abbiamo inteso fare con una selezione ormai storicamente 'asciutta' - appena dodici film e qualche evento speciale negli unidici giorni di programmazione , una serie di iniziative mirate ai temi che le associazioni degli autori hanno ritenuto di stretta attualità, un tono generale che cerca la provocazione e la diversità. Non per il piacere di stupire e di scandalizzare, ma per rispondere alla richiesta di novità e di intelligenza che il pubblico ormai attende con insistenza dai grandi festival, per non vederli ridotti a semplice vetrina del consenso. Nel motto 'scopriamo' un nuovo pubblico per un cinema nuovo' c'è tutta la nostra sfida dei prossimi anni che punta a uno svecchiamento deciso dei linguaggi e delle liturgie, a un cinema 'giovane' nelle intenzioni e nelle esigenze". Ed ecco i titoli: "One on One" di Kim Ki-duk (Corea del Sud), in apertura fuori competizione, una studentessa viene rapita, stuprata e uccisa. Sette membri delle 'Ombre', terrorizzano i sette sospettatidel delitto; "El 5 de Talleres" di Adriàn Biniez (Argentina), attraverso la vicenda di Patòn Bonassiolle, 35enne giocatore di calcio di una squadra di serie C, racconta una società in cui il disagio batte alla porta e il vero eroe è il perdente; "Retour a Ithaque" (Ritorno all'Avana) di Laurent Cantet ("La classe"), dal romanzo del cubano Leonardo Padura, narra di cinqui amici riuniti per festeggiare il ritorno di Amadeo dopo sedici anni di esilio; "Before I Disappear" di Shawn Christensen (Usa-GB), opera prima che narra di Richie che, al punto più basso della sua resistibile esistenza, riceve una telefonata che potrebbe cambiargli la vita: la sorella gli chiede di badare per qualche ora alla nipotina undicenne Sophia; "I nostri ragazzi" (The Dinner) di Ivano De Matteo, con Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio e Barbara Bobulova, in prima mondiale, che racconta di due fratelli opposti, uno avvocato di grido, l'altro pediatra impegnato e le loro moglie perennemente ostili l'una all'altra, che s'incontrano da anni, una volta al mese in un ristorante di lusso, ma i figli...; "Les Nuits d'eté" di Mario Fanfani (Francia), opera prima, nella Francia del 1959, mentre i coscritti partono per l'Algeria, Michel ed Hélène vivono la loro esistenza di coppia esemplare; "Patria" di Felice Farina (Italia), dal libro di Enrico Deaglio, la storia di un operaio, un sindacalista e un impiegato, arroccati in cima a una torre mentre la loro fabbrica si prepara a chiudere i battenti; "Metamorphoses" di Christophe Honoré (Francia), in cui Europa scappa da scuola a bordo di un camion guidato dal giovane fascinoso Giove, ma appena oltre l'asfalto dell'autostrada c'è una terra abitata da dei potenti che sanno trasformare gli uomini in animali e piante in un batter d'occhio...; "Tussen 10 en 12" (Between 10 and 12) di Peter Hooendoorn (Belgio-Francia-Olanda), è ambientato in una giornata estiva, gli effetti devastanti della notizia che due normali poliziotti portano ad una famiglia; "Mita Tova" (The Farewell Party) di Sharon Maymon e Tal Granit (Israele), un gruppo di anziani che vivono insieme in una casa di riposo decidono di mettere a punto un rudimentale strumento per dare la 'dolce morte' a un amico che vuole finire la sua vita con dignità; "The Goob" di Guy Myhill (GB), nel pieno di un'ondata di calore che stringe alla gola la campagna assolata di Fenlnad, il sedicenne Goob Taylor incontra una seducente Eva, mentre la mamma ha altri pensieri in testa, dopo aver incontrato un affascinante straniero; "Ashajaor Majhe" (Labour of Love) di Adityavikram Sengupta, opera prima in cui, come in un racconto di Calvino, marito e moglie condividono la stessa casa e un amore intenso ma sono costretti a non incontrarsi quasi mai; "He Ovat Paenneet (They Have Escaped) di JP Valkeapaa, narra di un ragazzo, addetto al servizio civile in un centro per adolescenti problemati, che s'innamora di una delle paziente. I due rubano una macchina e fuggono verso un destino che rischia di essere mortale. Attesissimo il film di chiusura firmato Alex de la Iglesia (Spagna), girato tra Buenos Aires, Rosaro e Barcellona su sceneggiatura del campione del mondo argentino Jorge Valdano (anche narratore), "Messi" mischia ricostruzioni con attori, materiale d'archivio e interviste a ex calciatori e allenatori (da César Luis Menotti a Diego Armando Maradona, da Alejandro Sabella a Johan Cruyff), giornalisti argentini e spagnoli, i compagni di squadra Mascherano, Pinto, INiesta e Piqué, l'endocrinologo che curò il piccolo Lionel per il suo disturbo della crescita, e i dirigenti dello F.C. Barcelona. Però anche le Giornate degli autori riservano altri eventi e proiezioni speciali. Si apre con Women's Tale con i corti "Spark and Light" di So Yong Kim e "Somebody" di Miranda July per una serata speciale tutta al femminile, poi ci saranno la presentazione, in accordo con la 71a. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, di "9 x 90" di Marco Bonfanti, Claudio Giovannesi, Alina Marazzi, Pietro Marcello, Sara Fgaier, Giovanni Piperno, Costanza Quatriglio, Paola Randi, Alice Rohrwacher e Roland Sejko. Nove registi per un grande archivio, quello dell'Istituto Luce che compie novant'anni. Per festeggiare questo compleanno, alcuni dei più apprezzati nuovi autori italiani sono stati invitati a realizzare un piccolo film di dieci minuti con immagini dell'Archivio. E' nato un album di narrazioni diverse che raccontano il primo giorno di una guerra e di invocazioni di pace; di crolli e ricostruzioni; memorie di paesaggi e realtà (forse) perdute; miracoli, superstizioni e sogni. Si parla dela condizione delle donne, di sessualità, del significato di una canzone, della luna. Ci sono la favola e il diario, la fantastoria e la poesia, le parole di grandi scrittori e quelle di persone comuni. Con personaggi reali e storici, e anche di pura finzione. In accordo con Tribeca Film Festival approda "Five Star" di Keith Miller che, ambientato a Brooklyn, racconta dell'adolescente John che, dopo la morte del padre colpito da una pallottola vagante, viene accolto da Primo, deciso a educarlo alla legge della strada. Attesissimo anche "The Show Mas Go On" di Ra di Martino con Sandra Ceccarelli, Iaia Forte, Maya Sansa e Filippo Timo. Tra documentario e finzione, mito e commedia, la storia di MAS, i Magazzini allo Statuto che aprì i battenti a Roma all'inizio del Novecento come grandi magazzini di lusso. Di quell'epoca sono rimasto solo i lampadari a mezz'aria e i Mas sono diventati i magazzini del Popolo. E se la loro chiusura viene sbandierata da 40anni (quasi siamo arrivati nella capitale allora già era annunciata), ancora viene frequentata da un'umanità vasta e variopinta: dalle drag-queen alle badanti rumene, dai giovani sposi moldavi alle suore, dalle attrici ai costumisti. Un luogo di culto che diventa 'palcoscenico' su cui il tessuto urbano che normalmente lo frequenta si intreccia a scene recitate e citazioni cinematografiche, per cercare di restituirne lo spirito, la potenzialità e l'energia. Infine "The Lack" di Masbedo, tratto da un soggetto di Beatrice Bulgari e Mitra Divshali e girato tra l'Islanda e Lisca Bianca nelle Eolie, mette in scena quattro varizioni sul tema della 'mancanza', rappresentata da sei personaggi femminili. Ogni donna è immersa in una propria natura silenziosa e primitiva. José de Arcangelo

lunedì 28 luglio 2014

La 29a. Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia porta sette opere prime e seconde da tutto il mondo, tra storie di donne, neonati e ragazzi

Sette film da tutto il mondo per la 29a. Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia, dal 27 agosto al 6 settembre 2014. Argomenti e contenuti diversi nella sezione indipendente della Mostra dedicata esclusivamente alle opere prime e perciò ci offre la possibilità di scoprire - come è accaduto in passato - voci e talenti emergenti del cinema mondiale. Da Kevin Reynolds a Olivier Assayas, da Carlo Mazzacurati a Roberta Torre, per ricordarne solo alcuni. E se quest'anno sembrano primeggiare pellicole su donne incinte, neonati e bambini, però la provenienza e le vicende raccontate non sono tutte di finzione, anzi. I titoli sono "Binguan" (The Coffin in the Mountain - Una bara da seppellire di Xin Yujun (Cina), un rito funebre visto da più punti di vista; "Dancing with Maria" di Ivan Gergolet (Italia-Argentina-Slovenia), un film non biografico su Maria Fux, l'anziana danzatrice argentina, che nel suo studio accoglie ballerini di qualsiasi condizione sociale, ma anche uomini e donne con limitazione fisiche e mentali, formando gruppi di danza (terapia) integrati; "Dap canh giura khong trung" (Flapping in the Middle of Nowhere - Agitarsi in mezzo al nulla) di Nguyen Hoang Diep (Vietnam-Francia-Norvegia-Germania), sui cui ci antipano la 'raffinatezza stilistica', un film shock al femminile che parla di sesso, ossessioni ed altro attraverso una trasgender incinta; "Nicije dete" (No One's Child - Figlio di nessuno) di Vuk Rsumovic (Serbia), storia di un ragazzo trovato in un bosco della Bosnia in stato selvaggio e portato a Belgrado per la rieducazione, un tema non nuovo e pieno di riferimenti (da Truffaut a Herzog), il cui spunto è la guerra; "Terre Battue" (40-Love - Terra battuta) di Stéphane Demoustier (Francia-Belgio), prodotto dai fratelli Dardenne, con Olivier Gourmet e Valeria Bruni Tedeschi, narra la storia di un uomo che perde il lavoro e diventa vittima della crisi economica e sentimentale; "Villa Touma" di Suha Arraf (Palestina), già sceneggiatrice de "Il giardino dei limoni" e "La sposa siriana", porta una storia su tre donne rinchiuse al mondo in cui, apparentemente, non parla del presente; "Zerrumpelt Herz" (The Council of Birds - Cuore frantumato) di Timm Kroeger (Germania), un saggio di diploma "dal rigore stilistico pazzesco", che racconta una storia misteriosa ambientata alla fine degli anni Venti su un musicista che va a trovare un amico rinchiusosi nel bosco e che risulta scomparso. Tutti i film in concorso sono in prima mondiale. Ma non è tutto perché ci sono il film di apertura, in prima internazionale, "Melbourne" di Nima Javidi (Iran), con il protagonista di "Una separazione", e quello di chiusura, "Arance e Martello" di Diego Bianchi (Italia), una commedia su una storia vera, la chiusura del mercato rionale San Giovanni di Orvieto, luogo in cui è stato ambientato tanto cinema popolare italiano, anni '40/'50. I film in concorso concorrono a due premi: Premio del pubblico RaroVideo del valore di 5.000 euro, e Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima "Luigi De Laurentiis", 100.000 dollari messi a disposizione da Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis. Anche per questa edizione, inoltre, la FEDEORA, Associazione dei Critici Cinematografici dell'Europa e del Mediterraneo, assegnerà due premi collaterali ai film della Settimana: uno al miglior film, l'altro a scelta tra migliore sceneggiatura, migliore fotografia o migliore interpretazione. Fondata da Lino Micciché nel 1984, la Settimana Internazionale della Critica ha come presidente Franco Montini e fanno parte della commissione di selezione Francesco Di Pace (delegato generale), Nicola Falcinella, Giuseppe Gariazzo, Anna Maria Pasetti e Luca Pellegrini. E quest'anno è dedicata alla cara memoria di Claudio G. Fava e Sandro Zambetti. Grazie al fondamentale contributo della Regione Veneto, i film della SIC saranno riproposti al termine della 71a. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia in diverse città del Veneto e, grazie ai fondi della Provincia autonoma di Trento e della Provincia autonoma di Bolzano, alcuni titoli potranno raggiungere le due città. José de Arcangelo

domenica 27 luglio 2014

Al Fiuggi Family Festival vince due volte lo svedese "Nobodys Owns Me" di Kjell-Ake Andersson. Le giurie giovani scelgono "Barfi" e "Locke"

FIUGGI, 27 – Il drammatico "Nobody Owns Me", dello svedese Kjell-Ake Andersson, vince la VII edizione del Fiuggi Family Festival. Al centro della storia il forte rapporto - anche d'amicizia - tra la piccola Lisa e il padre sopraffatto dalle avversità della vita - abbandonato dalla moglie e deluso dal duro lavoro - e con un rapporto difficile con il proprio genitore.

“Il film di Andersson racconta con verità e grande sensibilità artistica un rapporto di paternità che resiste alle durezze della vita e agli errori personali”, questa la motivazione della scelta della Giuria ufficiale presieduta dal regista Gennaro Nunziante e composta da Airaldo Piva, AD Hengdian Group Europe; il Maestro Antonio D’Antò; Cesare Fragnelli, di Microcinema. Concorde - ma non troppo - anche la Giuria della Stampa accreditata: “Film di grande intensità emozionale, carico delle contraddizioni di una società solo apparentemente giusta, ma in realtà distruttiva verso i più deboli”. Menzione speciale della stampa per "Locke" di Steven Knight, anche perché era già, non solo nella selezione ufficiale del Festival di Venezia, uscito nelle sale italiane.
“Un film geniale e originalissimo. E costruito sulla misura: dei tempi serrati, delle voci, dei sentimenti forti e fuori da ogni retorica – si legge nella motivazione - Il tema del legame parentale nelle due direzioni: verso il padre rispetto al quale comunque il protagonista si confronta, verso i figli che non lascia soli condividendone anche la gioia di una vittoria sportiva. La sceneggiatura sempre uguale a se stessa è metafora dell’alienazione dell’uomo moderno e dei suoi rapporti umani vissuti nella rete o al telefono”. "Locke" si è anche aggiudicato il premio della giuria giovani composta da ragazzi dai 16 ai 29 anni; questa la motivazione: “Grazie alla perfetta costruzione della sceneggiatura, il film presenta una situazione umana che riusciamo a sentire nostra, e allo stesso tempo i dialoghi ci accompagnano nella scoperta di un personaggio che spiazza nella sua atipicità. Incisiva l’interpretazione dell’attore Tom Hardy”. Mentre la riuscita e toccante commedia indiana "Barfi" di Anurag Basu, è stata premiata dalla giuria di trenta ragazzi tra i 14 e i 17 anni dell’Associazione Arca-Enel, assieme ai giovani giurati del Cgs. Una paternità ‘nonostante tutto’, declinata nei protagonisti anche degli altri film in programma, ha caratterizzato la proposta filmica di questa settima edizione del festival.
Infatti, anche il 'trascurato' "Ismael" di Marcelo Pineyro - per cui c'è stata un'accessa discussione tra la stampa accreditata che ad un certo punto si era divisa in due - racconta di un padre (assente fin dalla nascita) e un figlio che lo cerca e lo costringerà a fare i conti col proprio passato e con la sua responsabilità di padre. Il motivo principale è che la pellicola spagnola del regista argentino (da "Tango Feroz" e "Caballos salvajes" a "Kamchatka" e "Il metodo", presentati a Venezia) affronta temi importanti, per meglio dire seri, ma lo fa con leggerezza, delicatezza e ricco di sfumature, anche psicologiche e sociali. E quell'apparente convenzionalità viene proprio dai fatti della nostra vita quotidiana, purtroppo, sono i luoghi comuni dell'esistenza umana.
In occasione della serata di gala del festival, presentata da Fabrizio Frizzi - è stato anche 'costretto' a fare l'imitazione di Piero Pelù - affiancato dal cantautore/attore Attilio Fontana, è arrivato anche il saluto del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che ha voluto esprimere il suo “più vivo apprezzamento per l’iniziativa e per gli obiettivi che si desiderano raggiungere offrendo un valido contributo sociale e culturale al nostro Paese”. E durante la serata, Antonella Bevere, Presidente dell'Associazione Fiuggi Family Festival - oltre a ringraziare e salutare tutti i presenti - ha fatto un'importante rivelazione: dal prossimo anno il nome della manifestazione sarà Fiuggi Film Festival, anche se non perderà la sua identità di festival della famiglia. Nel ricco programma di questa edizione, anche una masterclass di cinema per i giovani giurati presenti per il primo anno al festival, alla quale ha dato il suo contributo anche il regista svedese Andersson in una lezione sulla realizzazione di un film. A conclusione di un 'corso' a cui hanno partecipato, tra gli altri, i registi Gennaro Nunziante e Fernando Muraca.
Non poteva mancare un appello alla Pace in Israele e Palestina, con una doppia proiezione del bel documentario "Jerusalem, Dreams and Reality", diretto da Lia G. Beltrami e prodotto da Aurora, sul bilancio, tra desideri e realtà, del rivoluzionario progetto Women of Faith for Peace: Jerusalem, attivo da quattro anni. Ospite eccellente alla prima proiezione l’ambasciatrice del Ghana in Italia e presidente dell’agenzia Onu World Food Programme, Evelyn Anita Stokes-Hayford; e, tra gli altri, anche l’attrice Daniela Poggi e il produttore Andrea Morghen. Altri eventi, Emi De Sica, primogenita del grande attore e regista ciociaro, nel ritirare il riconoscimento europeo in occasione del quarantennale della scomparsa del padre ne ha ripercorso la carriera, ricordandone aneddoti e momenti familiari. L’evento è stato promosso dal Comune di Fiuggi in qualità di membro ordinario dell’itinerario culturale europeo E.H.T.T.A, European Historic Thermal Towns Association.
Il Safer Internet Centre Italia – Generazioni Connesse è stato presente al festival e alla serata conclusiva per sensibilizzare sul tema dell'utilizzo responsabile e positivo di internet e delle nuove tecnologie da parte dei più giovani.​ Il direttore del festival, Angelo Astrei, ha dato le primissime anticipazioni dell’edizione 2015: il cambio del nome che diventerà Fiuggi Film Festival e il nuovo logo realizzato dal prof. Mauro Palatucci dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone con l’intenzione di dare all’ormai tradizionale evento fiuggino “un aspetto più moderno e coinvolgente, più adatto per essere veicolato su smartphone, computer, video e gadget.” José de Arcangelo

sabato 26 luglio 2014

Un sorprendente Attilio Fontana, con la sua band e la complicità di Emiliano Reggente, conquista il pubblico del Fiuggi Family Festival

FIUGGI, 25 - Ultimo giro di boa per il Fiuggi Family Festival con gli ultimi film in concorso e il concerto di Attilio Fontana e la sua band. L'ex cantante dei "Ragazzi italiani", diventato solista negli anni Duemila, passando per il suo progetto musicale al fianco dell'illustre chitarrista Franco Ventura - con lui ha pubblicato l'album "A" nel 2008 - per finire sul podio del programma televisivo dell'anno, "Tale e Quale Show", di cui è stato vincitore.

Una vera sorpresa, anzi una scoperta, per chi aveva perso di vista il cantautore, cantante e attore romano (nato a Viterbo), e una conferma della nuova affermazione per chi lo seguiva fin dagli anni Novanta. Un concerto vivace e riuscito che ha portato tanta allegria e divertimento nell'affollato teatro di Fiuggi, coinvolgendo gli spettatori per quasi due ore di spettacolo. Tra una canzone nuova (un brano in anteprima dell'album "Formaggio" in uscita a settembre) e vecchi successi, Fontana ha offerto anche qualche imitazione/citazione (da Ornella Vanoni a Fabrizio Concato) e ha svelato qualche segreto della sua carriera. E ha concluso con un omaggio al suo cantautore del cuore, Rino Gaetano.
Ma c'è stata anche l'esilarante incursione di un ospite speciale, Emiliano Reggente, attore teatrale e doppiatore, che insieme a Fontana ha eseguito una serie di gag e sketch anche in assolo e/o musicali, quasi un'anteprima dello spettacolo che stanno preparando per settembre a Roma, alla Sala Umberto. Un mix che si preannuncia sulla scia delle performance di Lillo & Greg, ovvero della 'strana coppia' da palcoscenico. Sette film in concorso, tra cui due editi come "Locke" Steven Knight e "Zoran" di Matteo Oleotto, quelli in gara. "Ombline" di Stéphane Cazes, storia di una ventenne condannata a tre anni di prigione per una violenta aggressione e scopre di essere incinta; "Barfi" di Anurag Basu, storia del giovane Barfi, innamoratosi di una bellissima donna che poi sposa un uomo ricco, ma poi ritrova l'amica d'infanzia Jhilmil, affetta d'autismo. E con lei inizierà un nuovo capitolo delloa sua vita, tra difficoltà, scoperte e possibilità inattese.
Nel programma anche un documentario, "Me, We" di Marco Zuin, che racconta le storie di Makara, Njuguna, Simon e i ragazzi di strada Macharia, George, June, Mike, Grace e Martin, nel contesto africano del St. Martin, un'organizzazione attiva sugli altopiani a nord del Kenya. Un documentario formalmente tradizionale che si impone per l'importanza dei contenuti e l'intensità dei ragazzi. Segue, lo spagnolo "Ismael" firmato dall'argentino Marcelo Pineyro, che - in bilico tra dramma e commedia - narra la storia di un bambino di otto anni, Ismael, alla ricerca del suo padre biologico a Barcellona. Una pellicola ben girata e meglio interpretata, da un ottimo cast sui cui primeggia Belen Rueda (Nora, la nonna) e il piccolo che conquista lo spettatore 'regalandogli un sorriso'. Infine, il melodramma familiare "Nobody Owns Me" dello svedese Kjell-Ake Andersson - già passato nella precedente edizione di "Alice nelle città" -, incentrato sul rapporto padre-figlia. La piccola Lisa è testimone della profonda crisi dei suoi genitori, Hasse e Katja, la quale abbandona figlia e marito. Hasse, occupato a tempo pieno in acciaieria, prova a crescere la sua bambina nel miglior modo possibile, tra responsabilità e dolcezza. Ma col passar del tempo i sogni s'infrangono e il loro rapporto si incrina, perché Hasse - convinto comunista -, deluso dal lavoro e da una donna, comincia a bere in modo sempre più eccessivo. Dramma duro e crudo, quindi realistico - ambientato negli anni Settanta - che colpisce lo spettatore non solo al cuore, ma forse troppo lungo e angosciante per coinvolgere il grande pubblico e, comunque, a coquistare tutti. José de Arcangelo

giovedì 24 luglio 2014

Al Fiuggi Family Festival presentato il Movie Café per riportare la cultura nelle città termali d'Europa e riscoprire le illustri radici del Novecento

FIUGGI, 24 - Presentato alla stampa e agli ospiti nella sala del consiglio comunale, nell'ambito della VII edizione del Family Festival il Fiuggi Movie Café e, per l'occasione, un romanzo interattivo per tornare "At the Sources of Europe" (Alle fonti d'Europa).

Un progetto culturale europeo che coinvolge undici partner, provenienti da sei paesi europei e della durata biennale. Il progetto è coordinato dalla Route des Villes d'Eaux du Massif Central in partnership con l'Associazione Europea delle Città Storiche Termali (E.H.T.T.A.), di cui Fiuggi è membro attivo dal 2011. A presentare la manifestazione il Sindaco di Fiuggi Fabrizio Martini, il Consigliere Elisa Costantini, Michel Thomas-Penette, Delegato gnerale EHTTA e autore del romanzo interattivo; Giuseppe Bellandi, Presidente EHTTA e sindaco di Montecatini; Antonella Bevere, Presidente dell'Associazione Fiuggi Family Festival; e - ospite d'eccezione - Emi De Sica, primogenita dell'indimenticabile Vittorio alla cui memoria verrà assegnato il Premio, culturale e morale, atttribuito dalla Città di Fiuggi e dall'Associazione Europea EHTTA.
"Fiuggi è stata meta del mondo del teatro e del cinema per tutto il Novecento - esordisce il sindaco Martini - e oggi con questa iniziativa vogliamo che ritorni ad essere un riferimento culturale e, col premio europeo alla memoria di Vittorio De Sica, vogliamo mettere in risalto il ruolo guida del patrimonio culturale ciociaro, purtroppo a volte rappresentato in modo caricaturale". "Sono contento di sentire l'importanza e la forza dell'attenzione che si è creata intorno alle città termali - ribatte Thomas-Penette - e di dare ad esse visibilità attraverso momenti in cui si incontrano personalità di differenti campi culturali, cinema, teatro, musica per discutere sulle terme d'importanza europea. Recuperare i legami dei personaggi della cultura con le città di origine, luoghi odierni pronto ad abbracciare il progresso tecnologico e che offrono, al tempo stesso, occasione di benessere e di un'attività culturale intensa. Anche perché attori italiani e francesi che sono passati qui sono ancora presenti e viventi". "E' per non tradire le proprie origini - afferma Bevere - ovvero non invecchiare ma crescere e sviluppare le radici attraverso il Festival proponendo film, documentari, corti, e anche teatro, musica, artisti di strada. Tutto ciò che è intrattenimento audiovisivo. E sviluppare la cultura attraverso vari settori è la migliore sintesi". "La conoscenza delle città termali - racconta infine Emi De Sica - la devo alle mie nonne che mi ci portavano in vacanza. Una mi portava proprio qui a Fiuggi, l'altra a Montecatini". E sul padre dice: "Amava pazzamente la ciociaria ma non parlava il dialetto, così quando ha girato 'La ciociara' (con Sofia Loren ndr.) prendeva lezioni da Marcello Mastroianni. Era affascinato, felice di girarne il film".
"L'idea di papà era che con un sorriso si risolveva tutto - conclude, sullo slogan del FFF "Regalami un sorriso" -, soprattutto la vita perché col sorriso si mandano giù le cose più sgradite, ben venga il sorriso al cinema". Sulla decisione di Brando (figlio di Christian) di dedicarsi alla regia cinematografice chiude: "Non è facile imitare il nonno, tanti auguri a Brando perché ce la faccia". José de Arcangelo

Chiuso il 34° Fantafestival di Roma: premiati l'americano "Time Lapse" di Bradley King e l'italiano "Oltre il guado" di Lorenzo Bianchini

Il 34° FANTAFESTIVAL (Mostra Internazionale del Film di Fantascienza e del Fantastico – dal 14 luglio al 7 settembre 2014), diretto da Adriano Pintaldi e Alberto Ravaglioli – promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Cinema, Roma Capitale Assessorato alla Cultura Creatività e Promozione Artistica, Assessorato alla Cultura Arte e Sport della Regione Lazio, e realizzato in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale – è lieto di annunciare la rosa di premiati di questa sua trentaquattresima edizione. Pipistrello d’Oro al Miglior Film Straniero all’americano "Time Lapse" di Bradley King, alle prese con la storia di tre amici che trovano una gigantesca macchina capace di scattare fotografie ventiquatt'ore nel futuro; la macchina spingerà i giovani a sfruttarne al massimo le potenzialità finché inquietanti e pericolose immagini cominceranno a palesarsi. Pipistrello d’oro al Miglior Film Italiano a Lorenzo Bianchini per il suo "Oltre il guado". Novantadue minuti di terrore, in cui il vero protagonista è uno di quei vecchi luoghi composti da una decina di edifici costruiti con pietre e sassi, dai tetti in legno che si incurvano fino a toccarsi, vicoli stretti e lugubri. Un piccolo paese abbandonato che di notte dovrebbe essere silenzioso, invece, come Marco sperimenterà, è un concerto sinistro di porte che cigolano, finestre che sbattono, vento che ulula, ombre che strisciano e lontane urla strazianti. Vincono, nella sezione corti, "Happy Together" di Iossif Melamed (Pipistrello d’oro al Miglior Cortometraggio Internazionale) e "Lievito madre" di Fulvio Risuleo (Pipistrello d’oro al Miglior Cortometraggio Italiano). Ma, i premi non finiscono qui. Da quest’anno, assegnati due nuovi premi ai registi partecipanti. L’omaggio al grande Bava si è concluso con l’assegnazione del primo Premio Mario Bava, dedicato alla memoria del maestro dell'Horror all'italiana in occasione del centenario dalla sua nascita. Annunciato già durante l’edizione del 2013, l'illustre Premio, assegnato alla Migliore Opera Prima tra i film italiani selezionati, è stato vinto da "The Perfect Husband" di Lucas Pavetto, con le sue chine, il suo folle sospetto. Premio Mary Shelley, Premio Internazionale alla Migliore Regista, anch’esso consegnato per la prima volta, a "Soulmate" della britannica Axelle Carolyn. Un Premio che celebra l’impegno creativo femminile all’interno di un genere cinematografico popolato, in maggioranza, da registi uomini. Le premiazioni sono avvenute ieri sera, in presenza di una sala gremita, presso il Cinema Barberini che ha ospitato per un’intera settimana anteprime, incontri e ospiti della kermesse. Durante la Cerimonia di Premiazione è stato, inoltre, proiettato un docu-omaggio realizzato dai curatori di Wonderland (RAI4) per omaggiare Mario Bava. Un montaggio di repertorio con estratti di interviste a Bava (le sue rare apparizioni televisive, tra il 1970 e il 1981) e ai suoi illustri estimatori (tra essi, Martin Scorsese), che verrà trasmesso su da Rai4 venerdì 25 luglio, nel corso di una speciale puntata di Wonderland dedicata al Fantafestival

mercoledì 23 luglio 2014

In anteprima al Family Film Festival "Jerusalem, Dreams and Reality" di Lia G. Beltrami

Inserito tristemente nella tragica attualità del conflitto in Israele e Palistina, il documentario “Jerusalem, Dreams and Reality”, già in programma alla VII edizione del Fiuggi Family Festival (19, 26 luglio), sarà proiettato ben due volte, in due diverse giornate. Il documentario, diretto da Lia G. Beltrami e prodotto da Aurora, illustra il bilancio, tra desideri e realtà, del rivoluzionario progetto Women of Faith for Peace: Jerusalem attivo da quattro anni con la missione di valorizzare il ruolo delle donne come promotrici di dialogo e del messaggio di pace. Presenti alla prima proiezione, domani alle ore 19,00, oltre alla regista, Daniela Poggi, per l’Aurora il produttore Andrea Morghen, il film maker Emanuele Rainaldi, il regista Michele Banzato, il compositore Alberto Beltrami. Ospite eccellente l’ambasciatrice del Ghana in Italia già presidente dell’agenzia Onu World Food Programme, Evelyn Anita Stokes-Hayford; assieme a Nuha Farran (Ymca Jerusalem); il presidente della fondazione Ente dello Spettacolo, Ivan Maffeis; il segretario generale di Religions For Peace Italia, Luigi De Salvia; il produttore Mauro Castellini; il regista Marco Pisano; il produttore discografico, Stefano Micocci. Ad ulteriore testimonianza di come l’unione faccia la forza, è presente al festival per l’occasione anche Nuha Farran, rappresentante della sede in Israele di Young Men’s Christian Association, un’organizzazione cristiana ecumenica che fornisce supporto a giovani ragazzi e ragazze e alle loro attività. “Anche noi mettiamo volentieri a disposizione la nostra ribalta mediatica e di pubblico per divulgare l’urgente appello di pace e il messaggio di speranza di un dialogo d’amicizia tra israeliani e arabi – afferma il direttore del Fiuggi Family Festival, Angelo Astrei – Il documentario di Lia Beltrami, assieme alle personalità che presenzieranno alla proiezione, è la prova tangibile dell’esistenza di migliaia di progetti positivi, importanti e pieni di forza per la Pace in queste regioni afflitte da un conflitto antico che sembra proprio non aver fine”. La casa di produzione Aurora, nei suoi due settori Aurora Films e Aurora Network, nasce dall’incontro tra la comunità Nuovi Orizzonti, fondata da Chiara Almirante e Lia G. Beltrami. Alla proiezione è stato invitato anche l’onorevole Franco Panizza.

lunedì 21 luglio 2014

Il Fiuggi Family Fest ha già aperto i battenti per la gioa del bambini con "The Lego Movie" e il musical dedicato a "Mary Poppins" nella versione della Compagnia Teatrale del Consiglio dei Giovani

I Lego, i mattoncini colorati più famosi del mondo, hanno aperto ufficialmente la VII edizione del Fiuggi Family Festival, in programma dal 19 al 26 luglio, per la gioia dei più piccoli. E subito la ‘lego mania’ - che ha fatto sbancare al box office il film "The Lego Movie" - ha fatto registrare il tutto esaurito per la proiezione del pomeriggio del fortunato film della Warner Bros., record assoluto di incassi al botteghino americano e italiano. E' il settimo appuntamento per la vacanza/evento alla quale sono attesi circa 8.000 nuclei familiari provenienti da tutt’Italia. 7 i film in concorso. 3 le Giurie, 3 i premi: Giuria Ufficiale, Giuria Giovani, Giuria Giornalisti accreditati. Tra gli ospiti Emi De Sica, Fabrizio Frizzi (che presenterà la cerimonia di chiusura, quindi la premiazione), Daniela Poggi, il regista Gennaro Nunziante, il cantautore Franco Fasano, l’attore Ninni Bruschetta, Attilio Fontana vincitore dell’edizione 2013 di Tale e quale Show di RaiUno, l’attore e imitatore Alberto Pagnotta, il regista svedese Kjell-Ake Andersson, il regista Fernando Muraca, lo sceneggiatore Andrea Valagussa. Tra gli eventi: Emi De Sica, primogenita del grande attore e regista ciociaro, ritirerà il riconoscimento europeo in occasione del quarantennale della scomparsa del padre.; nel Kids Corner le consolle dei videogiochi sono quest’anno esclusivamente dedicate ai nuovissimi games dei Trasformers; per la prima volta in un festival i giovani giurati avranno la possibilità di partecipare alla masterclass ‘Introduzione alla critica cinematografica’ tenuta dai professionisti del settore ospiti al festival. Presente alla manifestazione anche il Safer Internet Centre Italia – Generazioni Connesse, promotore dell'utilizzo responsabile e positivo di internet e delle nuove tecnologie da parte dei più giovani. Fabrizio Frizzi condurrà serata conclusiva il 26 luglio, affiancato da Attilio Fontana. Dopo i Lego è stato il turno di "Mary Poppins". La tata più famosa del mondo atterra con il suo ombrellino magico al Fiuggi Family Festival ed accende di nuovo l’entusiasmo di grandi e piccini. E anche stavolta è stato sold out per assistere al musical Mary Poppins e Mr. Bancks, interpretato e cantato dall'ormai nota Compagnia teatrale del Consiglio dei Giovani di Fiuggi, scritto e diretto da Giorgio Astrei appositamente per il festival. Il celeberrimo personaggio nato nel 1934 dalla fantasia e dalla penna di una dodicenne, Pamela Lyndon Travers, per tirare su il morale ai suoi fratelli e a se stessa afflitti dalla depressione della madre, venne interpretato per il cinema nel 1964 da Julie Andrews nel film omonimo prodotto dalla Disney. La geniale ragazza ha poi fatto della sua virtù (e del suo stesso personaggio) il suo mestiere affermandosi nel mondo tra le firme più celebri della letteratura australiana con una lunga serie di romanzi sulle funamboliche gesta della Tata ‘volante’. Pamela lavorò come attrice in una compagnia itinerante e nel 1924 si trasferì nel Regno Unito dove si dedicò a tempo pieno alla scrittura. All'età di quarant'anni prese in adozione un ragazzino irlandese, Camillus, e nel 1977 venne insignita dell'Ordine dell’Impero Britannico. Nonostante le sue ferme resistenze all'idea che dal suo romanzo fosse realizzato un musical, oltretutto con la presenza di cartoni animati, la scrittrice fu lei stessa interpretata per il grande schermo da Emma Thompson nel più recente film "Saving Mr. Banks", con Tom Hanks nei panni di Walt Disney. La pellicola, questa volta non un musical e diretta da John Lee Hancock, si ispira alla storia vera su come Disney ottenne i diritti di sfruttamento del romanzo dopo venti anni di continue e pressanti richieste. E giovedì la conferenza stampa e presentazione ufficiale con autorità, ospiti e stampa nazionale e internazionale.

sabato 19 luglio 2014

Dal 21 luglio, la XII edizione di "Guerre & Pace FilmFest di Nettuno: da "Il venditore di medicine" ai documentari, di ieri e di oggi, sulla Grande Guerra

Al via a Nettuno (Roma) da lunedì 21, fino a domenica 27 luglio 2014 a ingresso gratuito fino a esaurimento posti - presso il complesso di Forte Sangallo, la XII edizione del Guerre & Pace Filmfest, vetrina unica per il cinema di genere bellico, organizzata dall'Associazione Seven, con la direzione artistica di Stefania Bianchi. Una settimana dedicata al cinema di guerra e di pace con proiezioni di lungometraggi e documentari (in collaborazione con l'Istituto Luce Cinecittà), la presentazione di libri, una mostra fotografica sui temi della guerra e della pace. La serata di inaugurazione del festival, che sarà presentata dall'attrice Antonella Salvucci, si apre lunedì 21 luglio alle ore 21:00 presso il Forte Sangallo con un omaggio ai 90 anni dell'Istituto Luce e a seguire la proiezione del lungometraggio "Il venditore di medicine" di Antonio Morabito - presentato in anteprima al Festival Internazionale del Film di Roma e uscito nella sale recentemente -, che sarà presente alla proiezione accompagnato dall'attrice protagonista, Evita Ciri e dai produttori. Il film, distribuito nelle sale da Cinecittà Luce e interpretato da Claudio Santamaria, Isabella Ferrari e Marco Travaglio, racconta la storia di Bruno, informatore medico per un'importante azienda farmaceutica, il cui lavoro è in sostanza vendere medicinali. E, in linea con la strategia commerciale dell'azienda, li piazza come si piazzerebbe qualsiasi altro prodotto. Il risultato numerico è ciò che conta. E non importa se per conseguirlo si compra, si corrompe, si ricatta. Alla serata di inaugurazione saranno presenti il sindaco di Nettuno, Alessio Chiavetta, l'assessore alla Cultura di Nettuno, Eleonora Bocchini, il Presidente di Cinecittà Luce, Rodrigo Cipriani Foresio e il Presidente del Comitato Atlantico Italiano, Fabrizio Luciolli. Con l'inaugurazione del festival si inaugura anche la mostra La luce della natura, del fotografo Massimo Margagnoni, immagini in bianco e nero scelte per ricordare, grazie alla bellezza dei paesaggi, il grande valore del nostro ambiente e il diritto di tutti a che questo ambiente sia oggetto di grande rispetto e considerazione. Le fotografie di Margagnoni hanno vinto numerosi premi nei più importanti concorsi internazionali di fotografia contemporanea, sono state esposte al Museum of Fine Art di Las Vegas, in varie gallerie d'arte a New York e sono state pubblicate su National Geographic Usa e Italia, nonché in libri e riviste in vari paesi. Quella di quest'anno, sarà un'edizione dedicata a Le guerre dei diritti e tra i lungometraggi presentati, due storie basate su fatti realmente accaduti, "Diaz - Don't clean up this blood" di Daniele Vicari, incentrato sulla violenta irruzione della polizia nella Scuola Diaz di Genova durante il G8 del 2001 e "Philomena" di Stephen Frears, la storia di una madre che per tutta la vita cerca suo figlio. Era il 1952, in Irlanda: le suore del convento dove la giovane era stata mandata dopo la scoperta della sua gravidanza, decidono che per il bene del bambino e della madre è giusto affidare il piccolo ad una coppia regolarmente sposata. La giovane deve rinunciare al figlio di soli tre anni. A raccontare un'altra 'guerra' che sta avvenendo in Italia, il documentario di Filippo Soldi, rifiutato dalle televisioni italiane, "Suicidio Italia - Storie di estrema dignità". Un viaggio in un'Italia che sembra essere stata devastata da una guerra. A parlare sono vedove e figli che hanno perso i genitori. Ma la guerra non è quella di sempre, non ci sono stati bombardamenti, non ci sono state esplosioni o stragi. Ci sono state decisioni politiche, ci sono stati movimenti finanziari, spostamenti di capitali. Queste azioni, che spesso sono state compiute con un semplice click su un computer, hanno determinato la vita e la morte di cittadini inconsapevoli e inermi. A volte portandoli al suicidio. La sezione documentari, realizzata in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà sarà dedicata ai 100 anni della Grande Guerra. 2014: sono passati cento anni da quel fatidico 1914 che vide l'inizio di uno degli eventi bellici più devastanti della storia dell'umanità: la Prima Guerra Mondiale. Grande per il numero di morti, grande per il numero di paesi coinvolti. Grande, per noi, forse anche per l'assurdità delle motivazioni che portarono a questo massacro inaudito. Si parte con la proiezione de "La Grande Guerra" di Nicola Caracciolo, documentario che indaga e fa rivivere, con l'ausilio di documenti filmici spesso inediti, gli episodi che hanno portato allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Quindi, "Gloria - La Grande Guerra" di Roberto Omegna, uno straordinario documento d'epoca: nel 1934 l'Istituto Luce produsse questo film che aveva lo scopo di raccontare la Grande Guerra attraverso filmati di repertorio e con una narrazione di forte impatto emotivo. Sempre lo stesso Istituto Luce, nel 2011 ne ha curato la ri-masterizzazione e il restauro, rendendolo disponibile anche per il pubblico di oggi. Uno degli episodi più straordinari della Guerra avvenne sulle Dolomiti per il controllo del monte Lagazuoi, raccontato in "Explosive War - La montagna che esplode" di Marco Rosi, mentre in "Scemi di guerra - La follia nelle trincee", il regista Enrico Verra racconta l'enorme diffusione della malattia mentale tra i combattenti della Grande Guerra. Infine, "Il Milite Ignoto", diretto da Leonardo Tiberi racconta di quando nell'estate del 1921 l'Italia decise di onorare i caduti della Grande Guerra scegliendo a simbolo i resti di un combattente che non è stato possibile identificare. Il francese Jean-François Delassus racconta quindi in "14-18 Amore e furore" il racconto agghiacciante di quattro anni d'inferno nelle trincee dello sterminato fronte della Grande Guerra. Oltre al cinema, anche la sezione dedicata alla letteratura sarà declinata a Le guerre dei diritti, con presentazioni di libri e incontri gli autori, da Giuliana Sgrena che presenterà "Rivoluzioni violate - Primavera laica, voto islamista" (Il Saggiatore), nel quale la giornalista indaga le ragioni alla base dell'ascesa islamista e raccoglie le voci delle donne che intendono opporsi a una deriva teocratica che limiterebbe drasticamente le loro libertà. Quindi, "Nina e i diritti delle donne" (Sinnos Editrice), di Cecilia D'Elia, illustrato dai disegni di Rachele Lo Piano, il racconto delle conquiste dei diritti delle donne nel lavoro, fatto dalla voce della protagonista attraverso la rievocazione della storia della sua famiglia. Sarà anche presentato il volume "La tortura del silenzio - Storia di Marius Oprea cacciatore dei criminali di regime" (Edizioni San Paolo), di Guido Barella, la storia di Marius Oprea, dissidente all'epoca di Ceausescu. Oggi è una sorta di archeologo che riporta alla memoria le tante, troppe terribili storie della Romania di quegli anni. Quindi, l'ex ministro Cècile Kyenge presenterà il suo "Ho sognato una strada" (Piemme), un libro che è anche il manifesto di un'attività politica incentrata sulla battaglia per i diritti umani; un libro che smonta le argomentazioni di chi si oppone all'acquisizione di diritti da parte di chi non ne ha e che si compone di storie talvolta drammatiche di dignità negata e calpestata, ma anche storie d'integrazione riuscita. La XII edizione di Guerre & Pace Filmfest è resa possibile grazie al patrocinio e contributo di Regione Lazio; Città di Nettuno e la sua Amministrazione Comunale; al supporto e alla collaborazione di Istituto Luce Cinecittà; Comitato Atlantico Italiano; libreria Fahrenheit 451 di Nettuno; Università Civica di Nettuno 'Andrea Sacchi'; Pro Loco di Nettuno; ai partner Nero Digitale; Trattoria Romolo; Ciprari Legnami; al partner tecnico ALittleBIT Studio; al media partner Four Magazine. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti Per informazioni: www.guerreepacefilmfest.it organizzazione@guerreepacefilmfest.it cell. 339 2781522

venerdì 18 luglio 2014

Il 34° Fantafestival celebra i cent'anni del grande Mario Bava (1914-1981) con un premio alla miglior opera prima fantahorror

La XXXIV edizione del FANTAFESTIVAL (Mostra Internazionale del Film di Fantascienza e del Fantastico, in programma fino al 23 luglio al Barberini), diretta da Adriano Pintaldi e Alberto Ravaglioli – promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Cinema, Roma Capitale Assessorato alla Cultura Creatività e Promozione Artistica, Assessorato alla Cultura Arte e Sport della Regione Lazio, e realizzato in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale – non poteva dimenticare il Maestro italiano del brivido per eccellenza: Mario Bava, nel centenario della nascita del regista sanremese (31 luglio 1914).

Il Premio “Mario Bava”, annunciato lo scorso anno proprio a Sanremo, è stato infatti istituito per premiare la Migliore Opera Prima tra i film italiani selezionati. Inoltre, in collaborazione con Wonderland (Rai4), la 'fantastica kermesse' ricorderà il regista de “La maschera del demonio”, “La frusta e il corpo”, “I tre volti della paura”, “Terrore nello spazio”, "Operazione paura" (Kill Baby Kill) e “Reazione a catena”, nel corso della Serata di Premiazione che avrà luogo al Cinema Barberini mercoledì 23 luglio, proiettando un docu-omaggio realizzato dai curatori di Wonderland. Un montaggio di repertorio con estratti di interviste a Bava (le sue rare apparizioni televisive, tra il 1970 e il 1981) e ai suoi illustri estimatori (tra essi, Martin Scorsese), che verrà poi trasmesso su da Rai4 venerdì 25 luglio, nel corso di una speciale puntata di Wonderland dedicata al Fantafestival.
Nato a San Remo cento anni fa, il 31 luglio 1914, Bava è figlio d’arte. Suo padre Eugenio, già scenografo per la francese Pathé, è il direttore del reparto trucchi cinematografici all’Istituto Luce, dove il figlio ventenne comincia a lavorare nel 1934 come titolista. L’esordio come direttore della fotografia è con Roberto Rossellini nei due cortometraggi diretti dal regista romano nel ’39: Il tacchino prepotente e La vispa Teresa. Nel dopoguerra Bava dirige alcuni brevi documentari fra i quali Anfiteatro Flavio del 1947… Intanto gli impegni come “interprete della luce” si susseguono e gli permettono di raffinare le sue idee e collaborare, fra il 1950 e il 1960, con diversi
registi fra cui Steno, Monicelli, Mario Camerini, Giorgio Bianchi, Luciano Emmer, Mario Soldati ma soprattutto Riccardo Freda con il quale realizza "I vampiri" (1956) e l’horror fantascientifico "Caltiki - il mostro immortale" di cui cura anche gli effetti speciali a base di trippa… Inoltre, firma la fotografia e gli effetti speciali sorprendenti di "Le fatiche di Ercole" di Pietro Francisci (1958), con cui acquista fama internazionale e soprattutto negli Usa, e "La battaglia di Maratona" di Jacques Tourneur (1959) - filone a cui s'ispirano gli odierni fantasy-mitologici, per cui firmò anche la regia di "Ercole al centro della terra".
Nel 1961, dopo il debutto con "La maschera del demonio", è impegnato nei trucchi del fantasy "Le meraviglie di Aladino" dove fa uscire dalla lampada un genio interpretato da Vittorio De Sica… La sua grande esperienza negli effetti speciali è richiesta anche dalla RAI, prima per la realizzazione dell’episodio dell'Odissea, in cui Ulisse si scontra con Polifemo nell’Odissea televisiva diretta da Franco Rossi… poi per il "Mosè" di Gianfranco De Bosio, con Burt Lancaster che scaglia le piaghe sull’Egitto e fugge attraversando il Mar Rosso grazie all’intervento divino… Suo è anche un celebre Carosello, dove mette a disposizione di una benzina il sapiente uso di modellini e mascherini dando vita a I futuribili… Con il figlio Lamberto, da un racconto di Prosper Mérimée adattato nella sceneggiatura di Cesare Garboli, nel 1979 dirige il film tv "La Venere di Ille" per la serie RAI “I giochi del diavolo”… Quando Mario Bava muore per un infarto il 25 aprile 1980, il suo ultimo intervento nel cinema è la trasformazione in Morte della Mater Tenebrarum per "Inferno" di Dario Argento… Wonderland lo ricorda attraverso le sue rare apparizioni televisive, tra il 1970 e il 1981
34° FANTAFESTIVAL Multisala Barberini Piazza Barberini, 24-26 00187 Roma Sala Trevi Vicolo del Puttarello, 25 00187 Roma

lunedì 14 luglio 2014

Il 34° Fantafestival si apre con una ricca selezione di film in concorso che vanno dalla Serbia alla Svizzera, dall'Italia all'Irlanda e altro ancora

Apre i battenti oggi, lunedì 14 luglio, a Roma la 34° edizione del Fantafestival (Mostra Internazionale del Film di Fantascienza e del Fantastico, diretta da Adriano Pintaldi e Alberto Ravaglioli. Grande apertura, al Cinema Barberini, con l’horror fantasy in concorso “Nymph” di Milan Todorovic (autore, regista e produttore di “Zone of the Dead”, primo zombie-movie made in Serbia), alla presenza del regista e del protagonista Franco Nero. La cerimonia di apertura sarà aperta al pubblico, che potrà in questo modo incontrare Todorovic e Nero alle 22.30 prima della proiezione del film. La pellicola serba, interpretata anche da Kristina Klebe, Natalie Burn e Dracan Micanovic, racconta le disavventure di due ragazze americane in vacanza in Montenegro presso un vecchio amico. Avventuratesi dentro Mamula, una fortezza militare abbandonata su un'isola lontana, durante la loro esplorazione, le giovani capiranno di non essere sole e che l’orrore è appena cominciato. Ma la prima giornata di questa edizione del Fantafestival di Roma si presenta ai nastri di partenza più ricca che mai. Tra i titoli più attesi del primo giorno di kermesse, "La Santa" di Cosimo Alemà (secondo lungometraggio dopo “At the End of the Day - Un giorno senza fine”), titolo in concorso in cui, in un paesino del sud Italia sospeso nel tempo e nello spazio, arrivano quattro forestieri all'inseguimento di un disperato sogno di riscatto dalle loro esistenze, ma questo approdo si rivelerà l'errore più grande della loro vita. Sempre oggi, e sempre in concorso - a partire dalle 16.30 -, anche lo svizzero "Chimères" di Olivier Beguin, con i suoi stati allucinatori; i fantasmi di "I’m a Ghost" di H.P. Mendoza, "Love Eternal", pellicola irlandese firmata da Brendan Muldowney, storia di amori eterni seppelliti sotto un ciliegio, e "Orc Wars" di Kolh Glass, titolo americano a tinte fantasy. Spazio anche al cortometraggio, con una ricca sezione (FantaCorti) interamente dedicata al cinema breve di genere, italiano e internazionale. Domani, un primo assaggio. PROGRAMMA LUNEDI’ 14 LUGLIO (CINEMA BARBERINI): Ore 16.30 (SALA2) ORC WARS – DRAGONFYRE (USA 2013, 97’) Regia: Kolh Glass Ore 17.30 (SALA4) LA SANTA (Italia 2013, 90’) Regia: Cosimò Alemà Alla presenza del regista Cosimò Alemà, del produttore Paolo Rossetti e degli attori Marianna di Martino, Francesco Siciliano, Massimiliano Gallo, Gianluca di Gennaro, Lidia Vitale, del montatore Giulio Tiberti e del direttore della fotografia Edoardo Bolli -Ore 18.30 (SALA2) I AM A GHOST (USA 2014, 76’) Regia: H.P. Mendoza Ore 19.30 (SALA4) FANTACORTI (129’) Ore 20.30 (SALA2) CHIMÈRES (Svizzera 2013, 82’) Regia: Olivier Beguin Ore 22.00 (SALA4) LOVE ETERNAL (Irlanda 2013, 94’) Regia: Brendan Muldowney Ore 22.30 (SALA2) CERIMONIA DI APERTURA MAMULA – NYMPH (Serbia 2014, 90’) Regia: Milan Todorovic Alla presenza del regista Milan Todorovic e del protagonista Franco Nero 34° FANTAFESTIVAL Multisala Barberini Piazza Barberini, 24-26 00187 Roma Sala Trevi Vicolo del Puttarello, 25 00187 Roma Biglietto giornaliero: 3 Euro Serata conclusiva ad invito: per info e biglietti www.fanta-festival.it Per informazioni tel. 06-8841246/06-8413721 info@fanta-festival.it www.fanta-festival.it

venerdì 11 luglio 2014

Il 34° Fantafestival, dal 14 al 23 luglio a Roma, si chiuderà con una vera invasione di scimmie senza precedenti, ovvero con l'anteprima italiana di "Apes Revolution: Il Pianeta delle Scimmie"

Dal 14 luglio al 7 settembre 2014, a Roma, la XXXIV edizione del Fantafestival (Mostra Internazionale del Film di Fantascienza e del Fantastico), sempre diretta dai fondatori Adriano Pintaldi e Alberto Ravaglioli. Infatti, si parte il 24 al Cinema Barberini per concludere la sua prima tappa, non venerdì 18 luglio, come preannunciato, bensì mercoledì 23, con una vera invasione di scimmie senza precedenti.

Ovvero, nel corso della serata di premiazione, verrà presentato in anteprima italiana “Apes Revolution: Il Pianeta delle Scimmie”, stavolta firmato Matt Reeves – nei cinema dal 30 luglio distribuito da 20th Century Fox -, nuovo capitolo della celeberrima saga “Il Pianeta delle Scimmie”, nata sul grande schermo sul finire degli anni Sessanta e diventata cult nei quattro decenni successivi.
Un film, ovviamente, ‘apocalittico’ all’indomani della quasi totale autodistruzione del genere umano a causa di un virus creato in laboratorio, che si preannuncia anche “epico e intimo”, dove accanto alla grandiosità delle scene di massa è presente l’umanità dei sentimenti, sia negli umani sopravvissuti che nelle evolutissime scimmie. Due specie con gli stessi desideri e gli stessi emozioni, due specie in cui coesistono buoni e cattivi, due specie che potrebbero convivere e che invece si affrontano e si scontrano per la supremazia del Pianeta.
Ma “Apes Revolution” non è semplicemente una pellicola (anche se ormai non esiste nemmeno quella) sulla guerra tra umani e scimmie, bensì sulla minaccia, sull’eterno spettro della guerra. Un film interpretato da bravi attori noti e meno noti, sia tra gli umani che tra le ‘scimmie’... sopratutto da Andy Serkis, che dà espressione e movimento al capo dei primati, Cesare, interpretato quasi 45 anni fa dal mitico Roddy McDowall. Seppur ispirato alla storica saga che ha appassionato generazioni di spettatori, si presenta non come un rifacimento (il titolo originale recita “Dawn of the Planet of Apes” ovvero “L’alba del Pianeta delle scimmie” titolo italiano del precedente ‘episodio’) bensì come un racconto che vive di vita propria e narra in modo avvincente e spettacolare l’eterno conflitto tra uomo e natura. Infatti c’è molta natura, tra le foreste del Canada dove è stato girato, e poco greenscreen, fatto più unico che raro per un film dell’ultima generazione realizzato in 3D. Nel cast anche Jason Clarke, il grande Gary Oldman, Keri Russell, Tobby Kebbell, Kodi Smit-McPhee e Judy Greer (Cornelia), da quasi vent’anni attivissima caratterista tra piccolo e grande schermo.
Però il longevo Fantafestival prevede, come di consueto, anteprime e film in competizione, tra inediti e classici, circa ottanta opere, fra lungometraggi e cortometraggi, provenienti da tutto il mondo e una grande attenzione per il cinema italiano contemporaneo, sempre più attento al genere, soprattutto da parte di autori e produttori indipendenti. I premi previsti sono i consueti Pipistrello d’Oro al Miglior Cortometraggio Italiano, al Miglior Cortometraggio Straniero, al Miglior Lungometraggio Italiano e al Miglior Lungometraggio Straniero. E sono annunciate anche alcune grosse novità.
Il 34° Fantafestival – che avrà una seconda fase dal 5 al 7 settembre alla Sala Trevi di Roma, dedicata ai classici – è promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Cinema, Roma Capitale Assessorato alla Cultura Creatività e Promozione Artistica, Assessorato alla Cultura Arte e Sport della Regione Lazio, e realizzato in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale José de Arcangelo La serata di premiazione sarà ad inviti ma aperta al pubblico. Per info sull’accesso agli inviti: tel. 06-8841246/06-8413721 info@fanta-festival.it www.fanta-festival.it

La VII Edizione del Fiuggi Family Fest concluderà con un'ospite d'eccezione al Fiuggi Movie Café: Emi De Sica, primogenita del grande attore e regista Vittorio, nel quarantennale della scomparsa

Sarà Emi De Sica, prima figlia del grande Vittorio De Sica, indimenticabile attore e uno dei padri del Neorealismo, l’ospite d’eccezione al ‘Fiuggi Movie Café’, in programma il 26 luglio nell’ambito della VII edizione del Fiuggi Family Festival che prenderà il via il 19 luglio e andrà avanti proprio fino al 26. La primogenita dell’inimitabile protagonista ciociaro del grande schermo, nel ritirare il riconoscimento europeo in occasione del quarantennale della scomparsa dello straordinario frequentatore delle Terme nonché giovane attore agli esordi nello storico Teatro fiuggino, ripercorrerà la carriera del padre ricordandone aneddoti e momenti familiari.

L’evento si terrà, infatti, al Gran Teatro di Fiuggi dalle ore 9.30 alle 16.00 ed è promosso dal Comune in qualità di membro ordinario dell’itinerario culturale europeo E.H.T.T.A, European Historic Thermal Towns Association, nonché co-organizzatore del Sources of Culture: Cafés of Europe, progetto culturale promosso dalla Commissione Europea e coordinato dalla Route du Massif Central. Il progetto, che coinvolge undici partner di 6 Paesi europei, è volto a rivalutare il patrimonio culturale delle città storiche termali europee della rete Ehtta, tra le quali anche Fiuggi, e si svilupperà in otto ‘Café’ come momenti internazionali di confronto per analizzare i rispettivi scenari futuri di fronte alle nuove sfide culturali e turistiche.
All’appuntamento del 26 luglio, incentrato sul rapporto tra Settima Arte e Termalismo, professionisti del cinema si confronteranno sulle potenzialità delle città termali quali location di produzioni cinematografiche, a partire dalla loro tradizione di luoghi di fascino e meta di incontri di personaggi eccellenti che hanno segnato la storia dell’Europa e del cinema italiano. In una seconda sessione verrà approfondito il tema Città Termali, scambi e creatività culturale, per l’occasione i responsabili dei due festival cinematografici gemellati tra loro, Fiuggi Family Festival e Plein La Bobine della città termale francese La Bourboule, proporranno la loro esperienza reciproca di sinergia culturale nell’ambito dell’audiovisivo in vista di possibili e proficui scenari futuri di collaborazione europea.
E’ prevista la presenza dei delegati delle città termali della rete europea E.H.T.T.A. e la libera partecipazione del pubblico. In programma anche una mostra sul patrimonio termale e turistico locale e il concerto della Banda Musicale di Fiuggi presso la Fonte Bonifacio VIII sulle più famose colonne sonore; happening tra le mura medievali di Fiuggi, corredate per l’occasione con delle tele che ne ripercorrono storia e tradizioni locali, in sinergia con gli attori del Romanzo Interattivo At the Souce of Culture. Nell’ambito del FFF è previsto anche un omaggio a Vittorio De Sica, in occasione dei 40 anni dalla sua scomparsa. Diversi i temi che saranno affrontati nel corso della manifestazione: immigrazione e integrazione, tecnologie scientifiche in rapporto alla persona.
Ma la settima edizione della familiare kermesse cinematografica aprirà anche una nuova sezione ‘Capolavori da non dimenticare’, che proporrà il film premio Oscar ‘Gente comune’ (1980), celebre opera prima di Robert Redford. Novità anche sul fronte della giuria, che per la prima volta vedrà una commissione composta da ragazzi dai 16 ai 29 anni e un’altra giuria con 30 giovani tra i 14 e i 17 anni dell’associazione Arca-Enel, i quali assegneranno un premio collaterale ai film in concorso. Il presidente della giuria ufficiale sarà il regista Gennaro Nunziante. Fil rouge di quest’anno sarà il tema ‘Regalami un sorriso’, tratto dal titolo della canzone di Franco Fasano. Oltre alle sette opere inedite internazionali in concorso, nel programma figurano anche titoli come ‘Terraferma’ di Emanuele Crialese (2011), ‘Gli incredibili’ di Brad Bird (2004), ‘Cattivissimo me 2’ di Pierre Coffin (2013) e ‘Sole a catinelle’ di Gennaro Nunziante (2013).
Il 23 luglio sarà dedicato alla disabilità con la proiezione speciale di ‘Life Feels Good’ di Maciej Pieprzyca (2013). In cartellone la mastercalass ‘Introduzione alla critica cinematografica’, con Ninni Bruschetta, Fernando Muraca, Andrea Valagussa e Armando Fumagalli, e ‘Regia e montaggio’ con Luca Gasparini e Giorgia Moraca. Tra le altre iniziative del Fiuggi Family Festival (19-16 luglio) anche concerti live, attività ludico/sportive e una giornata dedicata al circo e alla capacità degli animali di interagire con l’uomo. Ma quest’anno la kermesse cinematografica familiare prevede anche il ‘Transformers Time’, l’attrattiva principale del nuovo Kids Corner. Per celebrare il trentesimo anniversario e l’uscita di ‘Transformers 4: L’Era dell’Estinzione’, diretto da Michael Bay, i celeberrimi robot-veicoli tornano alla conquista della Terra e approdano al Fiuggi Family Festival con tante novità. I più piccoli potranno giocare in anteprima assoluta con i nuovissimi Transformers di casa Hasbro (colosso americano nella produzione di giochi e giocattoli) dai One Step Magic ai Flip & Smash e Power Attackers, tratti dal nuovo film nei cinema dal 16 luglio. I più grandi invece potranno sfidarsi con l’esclusivo videogame edito da Activision, Transformers The Dark Spark, grazie a due postazioni di gioco. E’ possibile anche la visione dei tre cartoni animati Transformers dal titolo ‘How to Ride a Dino’ e la lettura dei loro fumetti, mentre Activision (altra major americana produttrice di videogiochi) proporrà anche, con altre due postazioni interattive, il popolarissimo videogioco dedicato a ‘Skylanders’. A presidiare il Kids Corner, la nuova area interamente dedicata ai bambini e ai ragazzi con giocattoli, videogames, fumetti e cartoons, i giovani volontari dello Staff del FFF coordinati da un tutor esperto e con la consulenza del prof. Giuseppe Romano, docente di Comunicazione interattiva dell'Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia, nonché uno dei massimi esperti di videogiochi in Italia. Inoltre, un’intera sezione sarà dedicata alla proiezione di cortometraggi provenienti dal Festival Plaine la Bobine, evento cinematografico francese gemellato con il Fiuggi Family Festival. José de Arcangelo