mercoledì 24 maggio 2017

Torna per festeggiare il suo decennale, alla Casa del Cinema di Roma, la Festa del Cinema Bulgaro con i film di recente produzione e tanti ospiti, attori e registi

Per festeggiare il suo decennale, la Festa del Cinema bulgaro torna alla Casa del Cinema di Roma con una non stop di cinema e cultura da giovedì 25 a domenica 28 maggio 2017, a cui per la prima volta si aggiunge anche un’edizione a Milano, dal 22 al 24 settembre.

Un focus su una cinematografia, quella bulgara, straordinariamente suggestiva per la sua ricerca di linguaggi nuovi e diversi. Come tradizione il pubblico avrà l’occasione di incontrare alcuni tra i protagonisti più celebri del cinema bulgaro quali gli attori Malin Krastev, Gerassim Georghiev-Gero, Vladimir Penev, Elena Boycheva, Vasil Banov, Stefan Denolyubov, i registi Dimitur Kotsev-Shosho, Todor Matsanov, Magdalena Ralcheva, lo sceneggiatore Nikolay Kolev e la giornalista Evgenia Atanassova.
Il film in programma: "Il pubblico ministero, la difesa, il padre e suo figlio" di Iglika Trifonova (2015), giovedì 25 alle 20,30; venerdì "Vacanzieri"di Ivailo Penchev (2016), alle 18.30, e "Hristo" di Todor Matsanov e Grigor Lefterov (2016), alle 21.00; sabato lo sconvolgente e attuale "The Lesson" di Kristina Grozeva e Petar Valchanov (2014), alle 18.30, già uscito nelle sale italiane due anni fa, e "Scimmia" di Dimitar Kotsev - Shosho (2016), alle 20.30; domenica, alle 17.30, il documentario "Un ponte verso Christo" di Evgenia Atanasova (2016); alle 18.30 "12A" di Magdalena Ratcheva (2017) e, alle 20.30, "Glory" di Kristina Grozeva e Petar Valchanov (2016), successivo film degli autori di "The Lesson".
Tutti i film saranno proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano. Inoltre, l'ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti. Per ulteriori informazioni: www.festacinemabulgaro.com

sabato 6 maggio 2017

Biografilm Festival dal 9 al 19 giugno a Bologna nel segno della danza, non solo

Torna a Bologna – dal 9 al 19 giugno 2017 – il grande cinema biografico con Biografilm Festival, stavolta sull’onda dei film sulla danza, con ben dieci (due documentari) film ambientati all’Opera di Parigi. L’apertura è riservata a “La danseuse” (Io danzerò, nelle sale dal 15 giugno), opera prima di Stephanie Di Giusto, dove la poliedrica Soko interpreta Loie Fuller, la cui celebre ‘serpentine dance’ diede il via alla rivoluzione che porterà alla nascita della danza moderna. Nel cast ancora Lily-Rose Depp nel ruolo della giovanissima Isadora Duncan.

Ma tra le attesissime anteprime del festival vanno segnalati “L’Opera” di Jean-Stéphane Bron, in un ironico dietro le quinte; “Relève – Histoire d’une création” sul celebre coreografo de “Il cigno nero” (e poi marito di Natalie Portman) Benjamin Millepied; e l’altra opera prima “Move! Dance Your Life” di Fanny Jean-Noel, sorta di viaggio poetico a passo di danza in giro per il mondo. Biografilm Festival non è soltanto fiction e documentari biografici ma un concentrato di opere di giovani e vecchi autori che in modo innovativo raccontano storie di vita e di opere. E, infatti, al tema della rivoluzione digitale, che completa il triennio dedicato alla vita ai tempi di internet e i cui titoli verranno annunciati nelle prossime settimane, oltre alla danza, c’è sempre il Concorso Internazionale che ospiterà – come ogni anno – 10 imperdibili anteprime che concorreranno all’Unipol Best Film Award / Biografilm Festival 2017.
Anche in questa sezione ci sono due opere prime: “Nothingwood” di Sonia Kronlund (Francia-Germania) – film d’apertura della sezione – sull’eclettico Salim Shaheen, regista-scrittore-attore-produttore afghano, maestro a noi sconosciuto ma indiscusso del cinema di serie Z, e la sua eccentrica e travolgente troupe; e “Amazona” (Colombia), un’affascinante riflessione (autobiografica) sui rapporti famigliari e sul confine tra dovere e libertà personale diretto da Clare Weiskopf.
Gli altri titoli “Bobbi Jene” di Elvira Lind (Danimarca-Svezia-Israele-Usa), sulle tracce di Bobbi dagli Usa a Tel Aviv, dove ha trovato il suo maestro nel coreografo Ohad Naharin, creatore del Gaga (il linguaggio del movimento); “It’s Not Yet Dark” di Frankie Fenton (Irlanda), su Simon Fitzmaurice, un uomo che combatte il proprio demone ogni giorno: la SLA; “Karenina & I” di Tommaso Mottola (Norvegia), dove l’attrice norvegese Gorild Mauseth che, non ha mai recitato in russo, decide di accettare la sfida di interpretare la Karenina a Vladivostok; “Quand J’etais Cloclo” di Stefano Knuchel (Svizzera), sulla propria famiglia che è sopravvissuta ad alcol, droghe, galera,
depressione, dagli anni ’70 ad oggi; “Spettacolo” (Usa-Italia) di Jeff Malmberg & Chris Shellen, sul piccolo borgo toscano, Montichiello, dove ogni anno va in scena la vita di paese; “To Stay Alive: a Method” di Arno Hagers, Erik Lieshout, Reiner van Brummelen (Olanda), quando nel 1990, in una stanza di Parigi, Michel Houellebecq cominciò a scrivere il suo famoso saggio ‘Rester vivant”, era sull’orlo del baratro. Oggi Iggy Pop rilegge le sue parole e dialoga con lo scrittore. I due titoli mancanti verranno annunciati nel corso delle prossime settimane.
In Contemporary Lives, sezione dedicata a personaggi e temi che hanno segnato il nostro presente, sono opere prime “Stranger in Paradise” di Guido Hendrikx, “Dream Empire” di David Borenstein, e “Dream Boat” di Tristan Ferland Milewski. Mentre tra i nuovi autori italiani si segnalano Marco Martinelli alla sua prima esperienza cinematografica con il biopic, pop e visionario, “Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, in anteprima mondiale (Biografilm Art) e Raffaele Passerini con “Il principe di Ostia Bronx”, poi Serena Mignani con “Etre et Durer”, Alessandro Redaelli “Funeralopolis a
Suburban Portrait” e Fabio Paleari “I bagnini e le bagnanti”, tutti e tre in concorso Biografilm Italia. E ancora “Cinema Grattacielo” di Marco Bertozzi, sul Grattacielo di Rimini, costruito nel 1959, monumento al progresso al di sopra della vecchia Italia povera e rurale, destinato ai più abbienti, oggi abitato da inquilini multiculturali. Ed è un’opera prima anche “La principessa e l’aquila” (The Eagle Huntress) di Otto Bell – presentato alla Festa del Cinema di Roma (Voci del domani) - di cui verrà presentata in anteprima la versione italiana in collaborazione con Sky Cinema, alla presenza di Lodovica Comelio, voce narrante del film.
Consacrazione definitiva quest’anno delle sezioni Biografilm Art e Music, legate a doppio filo al tema portante della danza: tra le imperdibili anteprima, oltre al già citati, “Manifesto” diretto dall’artista e regista Julian Rosefeldt, in cui la premio Oscar Cate Blanchett interpreta ben 13 personaggi diversi. Evento al Biografilm Follower “Bill Viola: the Road to Saint Paul’s” di Gerald Fox e “Rumble: the Indians who Rocked the World” sul ruolo determinante che i nativi americani hanno avuto nella nascita e lo sviluppo della musica rock.
I film di finzione della sezione Biografilm Europa, oltre “La danseuse”, arriva “L’Odysée” di Jérome Salle, su Jacques Costeau; “Tom of Finland” di Dome Karukoski sull’omonimo disegnatore finlandese, devenuto grazie alle sue illustrazioni punto di riferimento per la cultura gay del XX secolo; e l’italiano “Après la guerre”, opera prima di Annarita Zambrano, con Giuseppe Battiston e Barbora Bobulova, in anteprima mondiale dopo il Festival di Cannes. Anche in chiusura della kermesse un film di fiction, “The Lost City of Z” di James Grey, con Sienna Miller e Tom Holland, il nuovo Spider-Man.
Tra le anteprima di documentari e biopic, anche in questa edizione non mancano gli omaggi ai più imporanti autori e artisti contemporanei: Peter Greenaway e Piera Degli Esposti, ai quali verranno consegnati il Celebration of Lives Award. Inoltre una retrospettiva dedicata a Sabina Guzzanti, con particolare attenzione ai suoi documentari, e gli omaggi al maestro del documentario Angus Macqueen e al duo Michele Mellara e Alessandro Rossi.
Invece, dall’1 al 20 giugno, torna l’appuntamento con Biografilm Park, rassegna di eventi fuori sala ospitati nella suggestiva location del Parco del Cavaticcio: tre settimane di concerti aperti al pubblico per un programma che unisce il meglio delle band indipendenti e alternative italiane ed esclusivi ospiti internazionali. Da Cody Chesnut (1/06) a Cristina Donà (6/06); da Angela Baraldi (9/06) a Enzo Avitabile (12/06); da Francesco Motta (15/06) a Dente (16/06) agli Zen Circus (17/06). José de Arcangelo