sabato 29 giugno 2013

Chiusa la 49.a edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. Vince la rumena Alexandra Gulea con "Matei Child Miner"

Il Concorso Pesaro Nuovo Cinema - Premio Lino Miccichè si è contraddistinto quest’anno per una forte componente femminile - quattro donne registe e molti ritratti di donna - e un'età media degli autori molto bassa, a partire dal ventiquattrenne Ignacio Rodriguez. I sette film in concorso: la slovacca Mira Fornay con "My Dog Killer", intenso dramma filmato con notevole realismo sul razzismo, sui conflitti etnici e, soprattutto, sulle scelte sbagliate. Arriva dalla Romania Alexandra Gulea, con il film risultato vincitore del Premio Lino Miccichè, "Matei Child Miner", incentrato sul piccolo Matei che vive col nonno e vuole scappare di casa, mentre i genitori lavorano in Italia.

"Halley", è invece una storia gotica ambientata ai giorni nostri, diretta dal messicano Sebastián Hoffman, nella quale il protagonista è una sorta di zombie umano che si va spegnendo. Nel corpo in disfacimento rimane una mente lucida. "Kayan" della regista canadese di origine iraniana Maryam Najafi, è un potente ritratto femminile, incentrato su una donna proprietaria di un ristorante dove si riunisce la comunità libanese di Vancouver. L’Italia era rappresentata quest’anno da ben due opere, a cominciare dalla seconda regia di Stefano Tummolini, "L’estate sta finendo", che racconta un “tranquillo week-end di paura” di un gruppo di ragazzi in una casa al mare, dove un incidente imprevisto trasformerà la loro vacanza in un incubo; e l’esordio di Fabiana Sargentini, "Non lo so ancora": scritto a quattro mani con Morando Morandini, racconta una storia liberamente ispirata alla loro "amicizia a prima vista”.
L’ultimo film presentato in Concorso è il cileno "La chupilca del diablo" di Ignacio Rodriguez, nel quale un uomo, giunto alla fine dei suoi giorni, tenta di riconciliarsi con la famiglia dopo una vita passata in solitudine, cercando al tempo stesso di salvare la sua piccola distilleria di liquori. Però è ora di andare a vedere i premi nel dettaglio. La giuria chiamata a decretare il vincitore del Concorso, composta dalla regista Costanza Quatriglio, dall’attrice Anna Foglietta, dal regista Vincenzo Marra (Presidente), dai critici e giornalisti cinematografici Massimo Lastrucci e Federico Pontiggia, all'unanimità, ha scelto - come già accennato sopra - film vincitore: "Matei Copil Miner / Matei Child Miner" di Alexandra Gulea (Romania/Germania/Francia, 2013) con la seguente motivazione: "Un'opera prima che rivela uno sguardo potente e libero, capace di indagare il rapporto tra habitat e vicende personali con leggerezza e profondità. Una drammaturgia matura e sensibile". La giuria ha deciso poi di attribuire una Menzione speciale al film "La chupilca del diablo" di Ignacio Rodriguez (Cile, 2012) con la seguente motivazione: "Nel raccontare il passaggio di consegne tra un vecchio e un giovane, il regista ventiquattrenne, alla sua opera prima, riesce a distillare un microcosmo privato in un racconto sottile ma critico sul Cile contemporaneo". La giuria giovani della 49a Edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro ha raggiunto la decisione con non poche difficoltà vista la presenza in concorso di film davvero notevoli sotto molteplici punti di vista. Il premio è andato a maggioranza, per il contenuto e la tematica trattata, al viaggio interiore di un bambino di soli undici anni nello stesso film "Matei Copil Miner / Matei Child Miner" della rumena Alexandra Gulea. Matei riesce a superare gli ostacoli e le sfide che la vita gli pone davanti, trasformandole in opportunità, nonostante il peso delle responsabilità di cui si trova a farsi carico. È un film che riesce a dipingere un’intera nazione da una prospettiva diversa, fatta di coraggio e voglia di riscatto.
La Menzione Speciale è stata assegnata, invece, al film della regista iraniano-canadese Maryam Najafi, "Kayan", per il suggestivo e particolare modo di affrontare un viaggio interculturale, rimanendo in un unico spazio chiuso. La forza e l'emancipazione della donna si concretizzano nella figura di Hanin, ideale punto di connessione tra la cultura orientale e quella occidentale. Un apprezzamento particolare va infine a un film che è stato a lungo al centro del nostro dibattito, "Non lo so ancora" di Fabiana Sargentini, per la tematica centrale affrontata in modo originale e per la fotografia che incornicia alla perfezione le emozionanti scene del film e i suoi magnifici interpreti. La giuria giovane si augura inoltre che il consenso dimostrato dal pubblico durante la proiezione, sia replicato anche all’uscita dell’opera nelle sale italiane. Questi i membri della giuria giovane: Laura Anor, Giovanna Bottino, Fabio Chiesa, Gioia D'Angelo, Agnese Di Giovanni, Roberta Maccagnano, Serena Merico, Doris Pesce, Federico Salvatore, Serena Verrigni. Il premio “Cinema e diritti umani” di Amnesty International alla 49.a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro è stato conferito a "Nostalgia de la Luz" del regista cileno Patricio Guzmán, presente nella monografica dedicata al "nuovissimo cinema cileno".
La giuria del premio “Cinema e diritti umani” di Amnesty International Italia, presieduta da Giovanni Anzaldo, ha così motivato la decisione: “Più che un documentario, ‘Nostalgia de la luz’ può essere definito un viaggio, dove i piedi del visitatore percorrono il terreno scricchiolante del deserto e lo sguardo è diretto alle stelle, con estatico incanto. All'interno di questo percorso scopriamo persone coraggiose, a cui dovrebbe essere eretto un monumento. Il coraggio di chi studia, attraverso gli astri, l'origine del mondo e di chi cerca nel fondo del deserto i propri cari, la propria memoria. La polvere dei corpi celesti diventa tutt'uno con i resti umani che riposano nella vastità del deserto di Atacama; il meccanismo che muove il telescopio ha lo stesso suono, la stessa musica, del vento e dei passi delle donne cilene, della loro ricerca di verità spesso negata da una storia che cancella la memoria, quando essa dà fastidio. Non si può parlare in termini tecnici di ciò che è un'opera poetica; una testimonianza struggente degli atroci massacri di una dittatura militare che ha seppellito le prove dei propri orrori ma che non è riuscita a nascondere la speranza, la forza, di chi cerca la verità nonostante un passato nefasto, ma che, anzi, fa di quest'ultimo una struttura indispensabile per ripartire, per rilanciare e studiare il proprio presente. Passato-presente, Cielo-Terra: tutto fa parte della stessa materia”. La giuria del concorso video Premio CineMarche Giovani, riservato ai giovani, entro i 30 anni d’età, che vivono, studiano o lavorano nella Regione Marche (per cortometraggi a tema libero della durata massima di 3 minuti), composta dal critico Pierpaolo Loffreda (coordinatore del Premio) e dai giornalisti Paolo Angeletti (“Il Resto del Carlino”), Alberto Pancrazi e Claudio Salvi (“Il Messaggero”), ha assegnato il Premio 2013 al cortometraggio: "Ciao, Janine" di Francesca Antolini, Armencea Corina e Paolo Verzolini (studenti del Liceo Artistico Mengaroni di Pesaro) La giuria ha anche attribuito due menzioni speciali ai film: "Alto Tradimento" di Giacomo Alessandrini e "Interferenze" di Marco Romano Il video "Ciao, Janine" verrà proiettato in Piazza del Popolo sabato 29 giugno, serata di conclusione del festival (che inizierà alle 21.45). Mentre il Premio del Pubblico si saprà soltanto domani, visto che dopo la premiazione è in programma l'ultima proiezione, "Gloria" di Sebastian Lelio. Come è noto alla Mostra di Pesaro, la sezione “Cinema in Piazza” propone una selezione dei titoli presenti nelle sezioni principali del festival adatti per un pubblico meno specializzato ma altrettanto curioso. Gli spettatori della “piazza” dell’edizione 2013, sono stati chiamati a votare alla fine di ogni proiezione.