venerdì 21 giugno 2013

Arriva la 19.a edizione del MedFilm Festival, dal Maxxi a Villa Borghese: tutto il cinema dell'area Mediterranea con proiezioni, incontri, ospiti, omaggi ed eventi

Il MedFilm Festival torna quest'anno con molto anticipo sulle date storiche. Infatti, parte nel solstizio d’estate la manifestazione cinematografica più antica della Capitale che inaugurerà la sua 19.a edizione il 21 giugno, nella prestigiosa sede del Museo MAXXI, per proseguire da lunedì fino al 30 giugno, a Villa Borghese, alla Casa del Cinema e al Cinema dei Piccoli.

"Ancora una volta possiamo dirci soddisfatti del programma che andremo a presentare in versione estiva - dichiara la Presidente del MedFilm Fest, Ginella Vocca -; una selezione accurata di film, tutti di carattere, in cui si impone ai protagonisti una resa dei conti, un confronto senza mediazioni tra i propri sogni, la realtà e un futuro tutto da riscrivere. Un po' come noi del MedFilm, amati e apprezzati, ma lasciati sempre a volteggiare senza rete!". E dunque, tra un volteggio e l’altro, si darà continuità a un progetto di alto profilo culturale e istituzionale che accoglie, da 19 anni, nei luoghi più prestigiosi della Capitale, le cinematografie e le delegazioni artistiche provenienti da 40 paesi dell’area, "andando alla ricerca di quei punti di contatto e linguaggi condivisi indispensabili alla costruzione di una società più giusta e solidale, perché senza Cultura non siamo che schiavi", aggiunge Vocca. Paese Ospite d’Onore dell’edizione 2013, dedicata all’Anno Europeo dei Cittadini, è la Croazia che con il MedFilm Fest celebra il suo storico ingresso in Europa. Dal 1° luglio, sarà infatti il ventottesimo paese membro dell’Unione Europea. La manifestazione propone in omaggio alla Croazia una selezione di 14 film: cinque lungometraggi, due documentari e sette cortometraggi, un’ampia panoramica per poter rintracciare i fili di una cinematografia capace di dare rilievo a poetiche autoriali, sorprendenti film di genere, realtà significative come quelle documentaristiche, graffianti e poetiche animazioni. Se Arsen Anton Ostoji – autore dell’acclamato "A Wonderful Night in Split" – indaga con "Halima’s Path" sulle ferite ancora aperte della guerra in Bosnia, Damir Cucic realizza con "A Letter to My Father" uno struggente diario che mette a confronto il rapporto problematico di un padre e suo figlio.
Il festival propone anche "Sonja and the Bull" di Vlatka Vorkapic, tra commedia romantica e road movie, il film di maggiore successo al box office croato degli ultimi 12 anni. Di forte impatto anche i due documentari proposti, "Blokada" di Igor Bezinovic (in concorso) e "Cedo" di Nikola Strašek. Una realtà estremamente significativa quella del documentario che completa il quadro d’insieme dedicato dal festival alla cinematografia croata che chiuderà l’omaggio con il conferimento del Premio alla Carriera a Veljko Bulajic, antesignano del genere spettacolare ed epico del cinema jugoslavo. Autore di elaborati affreschi storici che hanno dipinto migrazioni forzate e lotte partigiane, incubi atomici e aspri scontri per il potere, Bulajic è alfiere di un cinema libero e cameratesco, in cui le diseguaglianza sono messe da parte in nome della sacralità dell’unione e della lotta. Una vita immersa nel mezzo della tempesta la sua, consacrata alla battaglia per la libertà, contro l’ingiustizia, la censura e ogni forma di ipocrisia.
Nove i lungometraggi presentati nel Concorso ufficiale Premio Amore e Psiche. Quattro opere prime, due opere seconde e tre opere terze che indagano le problematiche sociali e sentimentali di un Mediterraneo in crisi di mutazione. Al croato "Halima’s Path" di Arsen A. Ostojic, toccante dramma sui traumi della guerra in Bosnia, si accompagnano l’israeliano "Rock the Casbah" di Yariv Horowitz, ambientato durante la prima Intifada (1987-1993); la tragedia greca calata nella provincia algerina dal titolo "Yema", lo scioccante "The Attack" del regista libanese Ziad Doueiri, con l’attore/autore Ali Suliman ("Paradise Now", "La sposa siriana") che sarà ospite del festival insieme alla giovane regista Konstantina Voulgaris, che presenterà "A.C.A.B - All Cats Are Brilliant", reduce da un enorme successo in patria e dolorosa ricognizione sulla precarietà economica ed affettiva che affligge i ragazzi greci. Sconvolgente è anche il quadro dell’Egitto post Rivoluzione offerto da Hala Lotfy in "Coming Forth by Day", mentre l'italiano Davide Manuli in "La leggenda di Kaspar Hauser" (appena uscito in sala) riattualizza genialmente il mito del trovatello tedesco. A chiudere il cerchio, l’ambiguo noir "Nesma" di Homeida Behi, che racconta la crisi della borghesia tunisina, ed il francese "Rengaine" di Rachid Djaidani, libera improvvisazione jazz sull’integrazione e lo scontro tra culture e religioni. Il Concorso Internazionale Documentari Premio Open Eyes, la cui selezione è stata curata per il terzo anno dal regista Gianfranco Pannone, è un viaggio nei luoghi più impervi e sconosciuti del Mediterraneo. Undici le opere in concorso, dalla Turchia alla Francia, dal Libano a Israele, dalla Grecia alla Croazia, con un intreccio di storie che si agitano tra pubblico e privato, presente e passato. Tra queste, spiccano l’italiano "Nadea e Sveta" di Maura Delpero, il palestinese "Art/Violence", il croato "The Blockade", l’eco delle (fallite?) primavere arabe dal titolo "Babylon", le vicende di rifugiati africani e balcanici di "Le mond est comme ça" del sempre puntuale Fernand Melgar e il malcontento degli indignados di "Vers Madrid" del poeta e regista Sylvain George che sarà ospite del festival e al quale il MedFilm Festival dedica anche una retrospettiva.
Diciassette sono invece i cortometraggi del Concorso Internazionale Premio Methexis. La sezione, curata da Alessandro Zoppo, storica presenza del MedFilm Fest, si dipana tra incertezze quotidiane, fughe oniriche, proponendo un cinema tenace, anarchico e malinconico. Il racconto dei giovani registi del Mediterraneo è un trip tra l’asfalto ribollente delle strade di Atene, i condomini brulicanti di vita e passioni di Algeri, gli istinti soffocati di Marsiglia, i labirinti emotivi di Istanbul, i vicoli e le periferie grondanti buio e speranza di Roma. Saranno inoltre proposti due Focus: uno sulla Grecia e uno sulla Spagna. E parteciperanno al festival con film e ospiti anche Libano, Egitto, Algeria, Tunisia, Israele, Turchia, Palestina e Francia. Conferma la sua partecipazione l’artista Francesco Cuomo, che ha concesso l’utilizzo della sua opera “Dio vede e provvede” quale immagine del festival, e realizzato i cinque premi per i vincitore del MedFilm Festival 2013. Le novità di quest’anno sono due: la Sezione Le Perle: Spazio al cinema italiano. Una sezione che vuole dare luce al cinema italiano, spesso poco visibile o addirittura invisibile, ma che nonostante la crisi sta tirando fuori film coraggiosi tali da attrarre l’attenzione dei severi selezionatori del Festival. Tre i lungometraggi proposti: "Bellas Mariposas" di Salvatore Mereu, adattamento dell’omonimo romanzo di Sergio Atzeni, nel quale si combinano realismo disperato e magia in una Cagliari periferica ed inedita; "Sta per piovere" del regista italo-iracheno Haider Rashid, che racconta attraverso la storia di Said, un immigrato di seconda generazione intrappolato negli ingranaggi della legislazione italiana, le questioni legate all’identità e al concetto di “straniero”; "Padroni di casa" di Edoardo Gabbriellini, unico film italiano in concorso all’ultimo Festival di Locarno, thriller ad alta tensione sul cuore nero della provincia italiana interpretato da Valerio Mastandrea, Elio Germano, Gianni Morandi e Valeria Bruni Tedeschi. A testimonianza della varietà di voci e stili presenti nella sezione, sarà dedicato un evento speciale alle nuove tecnologie e al 3D immersivo con il documentario in anteprima mondiale, "Apollineum 3D - Viaggio in 3D nel Parco degli Dei" di Jordan River. E il documentario "Fatti corsari" di Stefano Petti e Alberto Testone, racconto che mescola linguaggi, stili, generi e materiali diversi nella storia di un uomo incredibilmente somigliante a Pier Paolo Pasolini, tale da fondere in una sola cosa realtà e palcoscenico. Infine, concludono la sezione sei cortometraggi inediti, tra cui la sorprendente docu-fiction "La strada di Raffael", la delicata animazione "Forcine" e l’astratto ed intenso "Inassenza".
La Sezione Libri Letture dal Mediterraneo è la seconda novità: una vetrina di incontri letterari dedicata al legame tra racconto scritto e racconto filmato. Nei pomeriggi di giugno, nella bella cornice di Villa Borghese, si terranno gli incontri con gli scrittori del mare, curati per il MedFilm Festival da Giulia Riva della libreria Griot. Saranno ospiti: Sarah Zuhra Lukanic, Stefano Polli, Cosimo Rega, Helene Paraskeva e Francesca Bellino. Lo showcase che accoglie i molteplici sguardi che fanno della società francese un esempio vivacissimo di multiculturalismo, la sezione Le Regard des Autres, ospita quest’anno un omaggio al documentarista francese Sylvain George, da sempre attento a tematiche legate all’immigrazione clandestina e all’incontro tra culture differenti. Inoltre, il MedFilm Fest rafforza la partnership con l’Istituto Cervantes Roma grazie alla sezione Territorio Documental, ciclo di quattro film che rappresentano le varie forme creative del documentario spagnolo, offrendo una proposta estremamente stimolante delle sue possibilità nella sua natura transnazionale. Il Premio Koinè 2013 andrà al Ministro per l’integrazione Cécile Kyenge, da sempre impegnata per i diritti dei migranti e nella promozione del dialogo tra le culture, attraverso la sua attività politica e l’associazione DAWA di cui è anche fondatrice. Oltre al maestro del cinema croato Veljko Bulajic, anche l’autore egiziano Yousry Nasrallah sarà insignito del Premio alla carriera. Regista da sempre interessato a temi come l’integralismo religioso e l’emigrazione, Nasrallah presenterà al Medfilm Fest il suo ultimo film "Aprés la Bataille", un’opera di straordinaria intelligenza che ha saputo anticipare, prima degli altri, le contraddizioni emerse nei mesi successivi alla caduta di Mubarak. Lontano dai toni trionfalistici di tanto cinema politico e militante il film rappresenta, a distanza di un anno dalla sua prima mondiale, un documento storico di capitale importanza, uno spartiacque nella cinematografia egiziana. La consegna del Premio avverrà il 21 giugno, presso il Museo MAXXI, in occasione della Cerimonia di apertura del festival. Una Giuria speciale e tutta italiana per il Concorso, Premio Amore e Psiche, che vede la partecipazione della giornalista e critica cinematografica Fulvia Caprara, dello sceneggiatore e regista Franco Bernini, dell’attrice Anita Kravos, del giornalista, critico cinematografico e programmer Giona A. Nazzaro. Per il terzo anno la giuria ufficiale sarà affiancata dalla giuria formata da Più Culture, testata giornalistica online focalizzata sulla vita quotidiana degli stranieri che vivono a Roma, in particolare nel II Municipio. Questa giuria speciale sarà composta da Alexandra Crasnaru Dragomir (Romania), Fadoua Jalmous (Marocco), Hussein Ben Hussein (Libia), Parisa Nazari (Iran), Pape Kanouté (Senegal), Silan Evinci (Turchia) e Sekou Maouka Diabate (Costa D’Avorio). Anche per il Concorso Internazionale Documentari Open Eyes ci sarà una giuria speciale, formata dalla giornalista Cristina Piccino, dalla scrittrice e sceneggiatrice Mariolina Venezia e dal regista Rachid Benhadj. Ad assegnare i premi del Concorso Internazionale Cortometraggi Premio Methexis, gli studenti diplomandi delle Scuole Nazionali di Cinema dei paesi dell’area mediterranea che affiancheranno la giuria formata dai detenuti della Casa Circondariale di Rebibbia. Un ringraziamento particolare va al DAP-Ministero della Giustizia e al Garante dei diritti dei detenuti del Lazio per il fondamentale supporto dato al Progetto Methexis. Forum: Aspettando “Europa Creativa”… Quali azioni per abbattere le barriere culturali in Europa ed allargare la cooperazione con la sponda sud del Mediterraneo? L’incontro organizzato in collaborazione con il Dipartimento delle Politiche europee, Media Desk Italia, Museo MAXXI e Roma Lazio Film Commission, intende approfondire le possibilità offerte da un potenziale mercato euro-mediterraneo dell’audiovisivo, che per molti, nonostante la vicinanza geografica dei Paesi che compongono quest’area, sembra ancora un’utopia. In particolare, nell’anno europeo dei cittadini, si intende sottolineare il fondamentale ruolo che la cultura può avere per rafforzare una maggiore coscienza e consapevolezza dell’essere cittadini europei. All’incontro prenderanno parte i rappresentanti delle istituzioni e i professionisti delle due sponde del Mediterraneo tra cui: l’On. Silvia Costa, membro del parlamento europeo e relatore del Programma Europa Creativa; Damir Grubiša, Ambasciatore di Croazia in Italia; Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione Maxxi; Valerio Caruso, Programma Euromed Audiovisual; Luciano Sovena, Luce Cinecittà; Gianluca Chakra, distributore dell’area del Golfo; Habib Attia, produttore e distributore tunisino; Alessandra Priante, Attaché culturale per l’area del Golfo al Ministero Affari Esteri; Gian Paolo Manzella, consigliere Regionale del Lazio; Ginella Vocca, Presidente del MedFilm Festival. Presso la suggestiva location del Cinema dei Piccoli e con la collaborazione del Medfilm Festival, prenderà il via Scrivere il Documentario: il primo workshop sulla scrittura del reale interamente organizzato all’interno di un festival capitolino. 24 ore totali di lezione ed esercitazioni lungo due week end intensivi (22/23 e 29/30 giugno), per un numero massimo di 20 partecipanti che, divisi per coppie, realizzeranno uno script/dossier per un documentario di mezzora, il tutto sotto la guida di docenti d’eccezione: il regista Gianfranco Pannone e lo scrittore e autore di documentari Cosimo Calamini.