venerdì 10 giugno 2011

Anche alla 47a. Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro è l'anno di Bernardo Bertolucci

Il grande Bernardo Bertolucci è il simbolo della 47a. edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, diretta da Giovanni Spagnoletti, in programma dal 19 al 27 giugno nella cittadina marchigiana sull’Adriatico. “E’ l’anno di Bertolucci” – come ha detto Roberto Cicutto Presidente di CinecittàLuce –, perché il maestro del cinema italiano, dopo la Palma d’Oro alla carriera al festival di Cannes e la presentazione internazionale della sua opera completa - già presentata al Moma di New York e a Londra -, è al centro del 25°. Evento Speciale, a cura di Adriano Aprà e realizzato con CinecittàLuce, appunto, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, dedicato ogni anno a un maestro del cinema italiano. Bertolucci sabato 25 – in chiusura della retrospettiva completa dei suoi film – terrà un incontro/intervista pubblica che verrà ripreso e diventerà poi un documentario di Luca Guadagnino, un vero omaggio ai suoi splendidi 70 anni. L’incontro sarà condotto da Aprà e Bruno Torri. Serata speciale per la maratona “Novecento” (1976) che vedrà proiettati uno dopo l’altro l’Atto I e l’Atto II, ovvero ben cinque ore, come si poteva fare – a scelta – quando uscì il film nelle sale.
“Quando nacque il festival nel 1964 – esordisce Torri, fondatore con Lino Micciché – Bertolucci aveva fatto solo due film ma era già riconosciuto come autore e per la Mostra, che allora si inaugurava con un taglio artistico-culturale, è stato una sorta di fondatore, di modello da seguire, così come il brasiliano Glauber Rocha”.
In attesa della conferma del budget e in previsione dei tagli alla cultura, il festival ha comunque ridotto il numero di film – la scelta per pubblico e addetti ai lavori sarà però meno difficile – e la sala solo una, quella del Teatro Sperimentale. Comunque “è la manifestazione più importante che fa parlare di noi in Italia e nel mondo – ha detto Matteo Ricci, rappresentante della Provincia di Pesaro – anche su temi universali come la guerra dell’acqua e perché è stato il cinema che ha contribuito a fare l’Italia unita, a narrare il paese e la sua trasformazione, a differenza della tivù che rappresenta la degenerazione della cultura italiana. Guai a dimenticarselo perché fa parte dell’identità nazionale”.
“Il cambio di ministro si vede – afferma il direttore Giovanni Spagnoletti – perché stavolta anche se non è venuto nessun rappresentante del ministero ho ricevuto due e-mail una di ringraziamento per l’invito e un’altra per augurarci ‘buon lavoro’. Siamo contenti”.
“Dobbiamo adattare le possibilità finanziarie alla proposta culturale – ribatte Cicutto -, ma Galan a Cannes ha detto che si ‘batterà perché gli incentivi fiscali possano allargarsi a tutti i settori dello spettacolo’. Bisogna insistere perché si possa recuperare sulle tasse anche per il cinema e così possa avere una ripresa e un rilancio. Bondi è stato meglio come poeta che come ministro, mentre Galan sembra essere sulla strada giusta”.
Però la Mostra, oltre al consueto concorso il cui premio è dedicato alla memoria di Micciché – 7 opere prime o seconde, dall’Argentina alla Thailandia, dalla Francia allo Sri Lanka -, quest’anno continua l’omaggio/indagine sul cinema russo contemporaneo presentando una variegata selezione di documentari – da quelli ispirati o sui maestri del cinema sovietico come Tarkovskij e Sukorov, a quelli poetici; da quelli sulla natura (da Leningrado alla Siberia) a quelli sulla realtà sociale dello sterminato paese. Tra questi “Blokada/Blockade” e “Kak stat’stervoj / Bitch Academy”. Realizzato attraverso il montaggio di una serie di sequenze e di documenti trovati da Sergej Loznica negli archivi di Mosca, “Blokada” rievoca l’assedio di Leningrado (1941-1944), quando stanno per ricorrere settant’anni. Il film è costituito interamente da materiale d’archivio e le immagini sono state montate e accompagnate da una sonorizzazione di Vladimir Golovnickij che ha la capacità di rendere queste scene di vita delle manifestazioni autentiche della drammaticità di quegli eventi. Così le scene che vediamo sullo schermo trascendono la contingenza storica, non costituiscono una mera evocazione di un drammatico passato per diventare invece una realtà ‘rianimata’ che lascia oggi senza fiato.
Nel tentativo di trovare una strada per una vita più stabile e prospera, alcune giovani donne di San Pietroburgo decidono di frequentare una scuola creata per formare vere e proprie escort. Così con “Kak stat’ stervoj”, la regista Alina Rudnickaja documenta le giornate di studio all’istituto, dove le ragazze imparano l’arte della seduzione e del corteggiamento nella speranza di farsi sposare da uomini ricchi e potenti. Un documentario che, grottescamente, dipinge le angosce e le aspirazioni delle giovani della Russia contemporanea, pronte a tutto pur di vivere nel lusso.
Tra i film in concorso – che verranno giudicati da una giuria composta dal critico cinematografico Fabio Ferzetti, dall’attrice Isabella Ragonese e dalla regista militante Martina Spada – da segnalare “Qu’ils reposent en revolte” un potente documentario francese d’osservazione girato da Sylvain George a Calais, punto strategico di passaggio per i migranti in attesa di raggiungere l’Inghilterra. Gli altri sono “The Journals of Musan” di Park Jung-bum, un film che racconta le grandi difficoltà dei nordcoreani a integrarsi nella società capitalista della Corea del Sud, dove sono spesso emarginati e vittime di pregiudizi; l’argentino “Medianeras”, opera prima di Gustavo Taretto - passata all’ultima berlinale - si presenta così: “Tu puoi sempre aprire una piccola finestra nelle medianeras [le pareti perimetrali cieche degli edifici] per consentire che un raggio di sole entri nella tua vita”; la Germania è presente con “Headshots” dell’americano-berlinese Lawrence Tooley, le coppie a Berlino oggi, attraverso la storia di una donna che si perde in un mondo in cui spesso non riesce a distinguere la realtà dalle immagini che scatta costantemente; mentre la Thailandia è la new entry con lo spirituale “Eternity” di Sivaroj Kongsakul, lo Sri Lanka porta “Flying Fish” di Sanjeewa Pushpakumara, dove c’è anche la presenza dell’organizzazione terroristica ‘Le Tigri di Tamil’, e, infine, il Brasile di “Trabalhar cansa” (Lavorare stanca) di Juliana Rojas & Marco Dutra, una commedia nera, una storia sul lavoro che diventa un noir…
Nemmeno stavolta mancherà il Cinema in Piazza con una selezione di opere presentate nelle diverse sezioni e, nella serata di chiusura, con “También la lluvia” (Anche la pioggia) della spagnola Iciair Bollain, il film sulla guerra per l’acqua, con Gabriel Garcia Bernal, l’attore messicano che presenterà in anteprima italiana anche i corti che ha diretto per Amnesty International “Gli invisibili” (Los invisibles), che precederanno quattro dei lungometraggi in programma.
Anche due omaggi italiani al collettivo Flatform e all’eclettico Cosimo Terlizzi. Attivo tra Milano e Berlino, il collettivo di cineasti è tra i più riconosciuti internazionalmente, ed è composto da autori di cortometraggi italiani; mentre Terlizzi è un noto video artista, performer e regista di documentari.
Giunge alla V edizione il Premio Amnesty International, che segnalerà il cinema più attento alla difesa e alla promozione dei diritti umani. Confermato anche lo spazio anticonvenzionale del Dopofestival, un’incursione nelle nuove frontiere dell’audiovisivo, tra cinema e arte, dedicato quest’anno al video d’artista. In programma anche il lavoro del Lems (Laboratorio elettronico per la musica sperimentale) “Dodici pezzi facili”, oltre all’evento speciale dedicato a Terlizzi. Da Parigi una selezione dal Festival Internazionale Signes de Nuit giunto alla sua ottava edizione.
Rinnovata la collaborazione con la Scuola del Libro di Urbino. I fumetti e l’animazione degli allievi del corso di Perfezionamento saranno in mostra – in forma di videoinstallazione – al Teatro Sperimentale durante le giornate del festival e presso la Libreria del barbiere in via Rossini 38 (11-27 giugno). La fondazione Pesaro Nuovo Cinema con il patrocinio dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” conferma il lavoro svolto negli anni e dei rapporti proficui tra il Festival e la laurea triennale e la laurea specialistica in Comunicazione e Pubblicità con sede a Pesaro, attraverso l’istituzione di borse di studio per gli studenti e l’istituzione di una giuria dei giovani formata da una ventina di studenti delle lauree specialistiche che premiano il miglior film in concorso al festival.
Ma non è tutto, come nelle precedenti edizioni, la Mostra sarà preceduta dall’Avanfestival che il 19 giugno, come un ‘assaggio’ cinematografico che animerà Piazza del Popolo il giorno prima dell’inaugurazione ufficiale, il pubblico potrà assistere alla proiezione di “Rossini! Rossini!” di Mario Monicelli. Un triplo omaggio: al grande musicista pesarese, al maestro della commedia italiana recentemente scomparso e alla Fondazione Rossini.
Poi a Roma, anche quest’estate all’interno della manifestazione “I grandi festival”, nell’Arena di Piazza Vittorio, per il settimo anno consecutivo in collaborazione con ANEC Lazio, si terrà “Pesaro a Roma” dall’8 al 10 luglio 2011 con una selezione esaustiva delle varie sezioni del festival.
Infine, in collaborazione con Close-Up tv, ogni giorno sarà possibile vivere online l’edizione 2011: contributi video con interviste agli autori ospiti del festival, trailer dei film presentati. Il tutto aggiornato in tempo reale oltre che su www.pesarofilmfest.it anche sul canale di Youtube.
Il Festival (Mostra Internazionale del Nuovo Cinema ed Evento Speciale) ha un budget (da confermare ad agosto) di circa 500mila Euro provenienti dalla Direzione Generale Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal Comune di Pesaro, dalla Provincia di Pesaro e Urbino, dalla Regione Marche. Con il supporto di CinecittàLuce, Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale, Ministero degli Affari Esteri, Ministero della Cultura, Fondazione per le iniziative sociali e culturali e Direzione dei programmi internazionali. Con il patrocinio dell’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”.
La Mostra del Nuovo Cinema è associata all’Afic (Associazione Festival Italiani di Cinema - www.aficfestival.it). Main Sponsor: Banca delle Marche; Febal; Bagno Più. Official Sponsor: Ripley’s Film; Ripley’s Home Video. Technical Partner: Med Store Pesaro, BGE Hot Spot, Lux Car-gruppo Diba, Pesaro
Feste srl, Baldo Electronic Service, Consorzio al Centro di Pesaro. Media Partner Cinecittà News e Close-Up.it
José de Arcangelo