lunedì 27 novembre 2017

Lo spagnolo "Matar a Dios" e l'italiano "Almost Dead" vincono la 37.a edizione del Fantafestival di Roma. Premio Mario Bava Opera Prima a "The Antithesis"

Chiusi i battenti della 37.a edizione del Fantafestival - Mostra Internazionale del Film di Fantascienza e del Fantastico (Horror incluso, ovviamente), diretta da Alberto Ravaglioli. I premi, se non erano del tutto prevedibili, hanno confermato la ricca presenza della Spagna, diventata negli ultimi decenni tra le più attive e innovative cinematografie del genere, soprattutto con un preferenza per i toni della commedia ironica e spregiudicata. A decretare i vincitori del Pipistrello d’oro, una giuria di esperti del settore

composta dal regista, sceneggiatore e critico Luigi Cozzi (è stato visto oggi anche il documentario “FantastiCozzi” dedicatogli dal Brasile e firmato Felice M. Guerra), Paolo Gaudio (regista e critico cinematografico) e Fabio Babini (critico cinematografico e musicale). A vincere il Pipistrello d’oro come Miglior lungometraggio Italiano è stato il thriller horror di Giorgio Bruno “Almost Dead”, mentre il miglior lungometraggio straniero, infatti, è andato all’originale e trasgressivo “Matar A Dios” (t.l. Uccidere Dio), firmato da Caye Casas e Albert Pintó, già vincitore del Premio del Pubblico a Sitges. Una spietato commedia che mette a nudo rapporti di coppia e familiari, egoismo e solidarietà, demoni e dei.
Per la sezione cortometraggi, il premio per il miglior corto italiano è stato vinto da “I vampiri sognano le fate d’inverno?” di Claudio Chiaverotti; quello per il miglior corto straniero, ancora alla Spagna, da “Cuerno de Hueso” (t.l. Corno di ossa) di Adrián López, che mescola favola nera e spettri, violenza e inganno. Infine, il Premio Mario Bava, assegnato alla Migliore Opera Prima di produzione italiana, è stato assegnato dalla giuria composta da Carlo Modesti Pauer e Leopoldo Santovincenzo a “The Antithesis” del siciliano Francesco Mirabelli, ambientato in una villa dove si aggirano misteriose presenze.
Tra gli incontri attesi al Fantafestival si è tenuto, quindi, quello con Luigi Cozzi, autore di “Star Crash - Scontri Stellari Oltre la Terza Dimensione” e protagonista del documentario “Fantasticozzi”; e con l’effettista e regista Sergio Stivaletti, che ha presentato in anteprima una clip e il trailer tratti dalla sua ultima fatica dietro la macchina da presa: “Rabbia Furiosa”, liberamente ispirato al terribile fatto di cronaca riguardante il cosiddetto “Canaro della Magliana”. La giornata di chiusura del festival ha visto numerosi incontri interessanti. Tra questi, oltre a Cozzi e Stivaletti, la proiezione speciale fuori concorso del mediometraggio “L’uomo nella macchina da presa”, di
Michele De Angelis, interpretato da Maurizio Merli, Paolo Triestino e Cristiana Astori, alla presenza del regista e del cast. Senza contare Dan Perri, che, ospite internazionale del Fantafestival, ha presentato nei giorni scorsi il suo gustoso mafia movie sui toni della commedia “Sharkskin”. Perri vanta una lunghissima carriera in qualità di title designer di famosi film, da “L’esorcista” a “Guerre stellari”, fino a “Gangs of New York” di Martin Scorsese - di cui è stato fedele collaboratore -, e “First House on the Hill”, incluso nella programmazione
del festival. Ha chiuso la serata un omaggio al recentemente scomparso maestro del cinema horror George A. Romero: la proiezione su grande schermo della versione restaurata del cult “Zombi” (1978). Il film è stato proiettato nella versione europea della pellicola, con il montaggio firmato da Dario Argento e le musiche originali dei Goblin. L’omaggio a Romero è stato preceduto da un’intervista esclusiva allo stesso Romero realizzata da Leopoldo Santovincenzo e Carlo Modesti Pauer.
Il bilancio di questa edizione è, comunque, positivo, dato che il film non erano tantissimi ma tutti (o quasi) al di sopra della media del genere e tanti traggono ispirazione dall’attualità o dalle probabili conseguenze della nostra società contemporanea, fra crisi economica e sociale, morale ed ecologica. Il corto spagnolo “The App”, prende spunto dalle app che stanno riempiendo e condizionando la nostra vita, e affronta il tema fra ironia e orrore quotidiano; il turco “Black Ring” porta all’esasperazione il rapporto arte e guerra, per raccontare la storia di una sorta di snuff-art, dove ignari modelli vengono uccisi in diretta, davanti ad un tela bianca; “Evstronger”, altro spagnolo, che mette a confronto le multinazionali
dei mobili montabili e una coppia che, mentre discute sul come fare, viene istigata a uccidere il partner; l’italiano “Stigmate” di Antonio Zannone, invece, torna sulle orme dei classici per raccontare una sorta di moderna inquisizione che diventa un efferato ‘dialogo’ su fede e ateismo; il francese “Le jour ou Maman est Devenue un mostre”, parte dal tipico racconto della favola da una madre alla figlia, ma la donna – dopo essere stata morsa da una tartaruga – diventa un’orribile mutante; il turco “2By” costruisce una sorta di corrosiva metafora sull’eterno conflitto turco-armeno, indicando una sorta di neo fantascientifica arca (di Noè) in cui i due pastori ‘nemici’ di frontiera sono costretti ad allearsi per sfuggire al nuovo diluvio universale.
Tra i lungometraggi presentati, anche l’israeliano “OMG, I’m a Robot!” di Tal Goldberg e Gal Zelezniak, fantascienza in commedia fra satira, parodia e ironia. E un altro thriller spagnolo, il claustrofobico (tutto ambientato all’interno di una limousine) “El ataud de cristal” (t.l. La bara di cristallo) di Haritz Zubillaga con Paola Bontempi, dove una misteriosa e inquietante voce la sottopone a tortura prima psicologica poi fisica. Miglior Film e Miglior Attrice al FilmQuest Cthulhu, US, e altri 5 premi vinti nei festival internazionali specializzati.
Ora non ci resta che aspettare la rassegna “Fantastico Italiano” – dal 3 al 6 febbraio 2018 – in collaborazione don il Centro Sperimentale – Cineteca Nazionale al cinema Trevi di Roma. José de Arcangelo