giovedì 24 novembre 2016

Apre i battenti domani la XV edizione del RIFF - Rome Independent Film Festival con 110 film e documentari provenienti da 24 paesi, 15 in anteprima mondiale

Dal 25 Novembre al 1° Dicembre 2016 apre i battenti la XV edizione del Rome Independent Film Festival - RIFF, nella location del Cinema Savoy, del Cinema Europa e della Biblioteca Europea di Roma, dove saranno protagonisti 110 titoli tra film e documentari ‘indipendenti’ provenienti da 24 paesi di cui 15 in anteprima mondiale e 10 in anteprima europea. Tutti i film in concorso sono in anteprima italiana su un totale di duemila film visionati.

Gli ospiti della kermesse sono Valeria Bruni Tedeschi, Lorenza Indovina, Silvia D’Amico, Filippo Nigro, Donatella Finocchiaro, Francesco Montanari, Stefano Fresi, Lisa Andreozzi, Biagio Izzo, Gianluca di Gennaro, Teresa Saponangelo, Enrico Loverso, Ciro Petrone, Franco Nero, Marco d’Amore, Alessandro Haber, Maurizio Sciarra, Paolo Sassanelli, Dino Abbrescia, Federico Rosati, Ivan Franek. Tra gli stranieri atteso il Premio Nobel Adolfo Peréz Esquivel. Gli attori Jamie Bamber, Kellan Lutz (“Twilight”), Edward Asner e Phedon Papamichael, direttore della fotografia nominato agli Oscar. Sono 12 i film in concorso di cui otto stranieri provenienti da Canada, Germania, Francia, Usa, Filippine, Spagna e Cile a cui si aggiungo quattro film italiani in gara. Film di apertura del Concorso Internazionale, domani 25 novembre, sarà il film cileno “You’ll Never Be Alone” (Nunca vas a estar solo) di Alex Anwandter. L’opera ha già vinto il Teddy Jury Awards alla Berlinale 2016 e sarà presentato in anteprima italiana al RIFF, che, quest’anno apre la sua selezione con un film a tematica Queer. Dopo che il figlio Pablo, adolescente gay, viene malmenato da alcuni giovani omofobi, Juan, taciturno manager di una fabbrica di manichini, lotta tra il dover pagare le esorbitanti spese mediche di suo figlio e l’ultimo tentativo di diventare socio della sua azienda. Mentre s’imbatte in vicoli ciechi e in tradimenti inaspettati, scoprirà che il mondo può essere violento anche con lui. Juan ha fatto troppi errori, ma suo figlio può ancora essere salvato.
Sabato 26 novembre sarà presentato “An Autumn Without Berlin” (Un otoño sin Berlin) della spagnola Lara Izagirre che sarà presente in sala. Dopo essere andata via di casa alla ricerca di un futuro migliore, June ritorna nella sua città natale per riprendere i contatti con Diego, il suo primo amore, e con suo padre. La giovane proverà a realizzare il suo sogno adolescenziale di andare a Berlino con Diego, ma si renderà presto conto che gli anni lo hanno cambiato.
Sempre sabato 26 sarà proiettato il film francese di animazione “The Girl Without Hands” (La Jeune Fille Sans Mains) diretto da Sébastien Laudenbach. In tempi duri, un mugnaio vende la figlia al diavolo. Protetta dalla sua purezza, lei fugge ma è priva delle sue mani. Durante il suo cammino, incontra la dea delle acque, un dolce giardiniere e il principe nel suo castello. Il suo, sarà n lungo viaggio verso la luce. Sempre il 26 novembre sarà presentato la coproduzione filippino/americana “Toto” diretto da John Paul Su che sarà presente in sala. Antonio “Toto” Estares, lavora in un hotel di Manila, ed ha sempre sognato di andare in
America per realizzare il sogno dei suoi genitori. Dopo una serie di tentativi andati a male, per ottenere un visto statunitense in cui mette a repentaglio amicizie, lavoro e dignità, perde la speranza di realizzare il suo sogno ma sarà un americano ad aiutarlo, in modo inaspettato. Domenica 27 sarà proiettato “Money” di Martín Rosete, presentato dal produttore Atit Shahe e dagli attori Jamie Bamber e Kellan Lutz. La pellicola, coproduzione Usa/Spagna, vede al centro due uomini d’affari in
procinto di scappare con 5 milioni di dollari provenienti da traffici illeciti quando ricevono una visita inaspettata. Martedì 29 sarà presentato il film tedesco “Jonathan” di Piotr J. Lewandowski. Le responsabilità di Jonathan contraddicono i suoi 23 anni. Le giornate iniziano e finisco prendendosi cura del padre malato, Burghardt, e mandando avanti la fattoria di famiglia con la zia Martha. Col passare del tempo le condizioni di Burghardt peggiorano, Martha assume Anka, un’infermiera che aiuta il padre, della quale Jonathan s’innamora. Mentre la
loro relazione fiorisce, la distanza emotiva di Burghardt dalla sua famiglia rivela devastanti segreti, uno dei quali emergerà con l’arrivo di Ron, un suo vecchio amico. Conosciuta la verità, potrà Jonathan perdonare suo padre? Mercoledì 30 novembre sarà la volta del film canadese “01:54” diretto da Yan England che saluterà il pubblico in sala. Tim, un atleta timido di 16 anni, è sia intelligente che talentuoso. Ma la pressione che subisce lo porta verso il baratro, in un luogo in cui i limiti umani raggiungono un punto di non-ritorno. La proiezione
del film rientra tra gli eventi dedicati alle scuole in cui l’incontro col regista ha l’obiettivo di stimolare l’immaginazione dei ragazzi. L’opera scelta, per la tematica affrontata e per lo stile con cui è girata, ha lo scopo di sviluppare lo sguardo critico degli studenti. Sempre il 30 sarà presentato il film statunitense “Hunky Dory” di Michael Curtis Johnson. Sidney avrebbe sempre voluto essere una rock star, ma è diventato una drag queen in una bettola. La sua vita prende una piega
drammatica quando la sua ex svanisce dopo aver inaspettatamente lasciato fuori dal suo appartamento il loro figlio undicenne. Sidney è sempre stato in grado di nascondere al figlio i suoi demoni, ma quando lo stress di ritrovarsi genitore single si fa pesante, la sua vita inizia a cadere a pezzi. Per gli italiani in concorso, venerdì 25 il primo dei film proiettato alla presenza della regista è “La Fuga” (Girl in Flight) di Sandra Vannucchi. Racconta la storia di Silvia, una bambina undicenne la cui vita a casa è
consumata dalla depressione clinica della madre. Capendo che nessuno realizzerà il suo sogno di visitare Roma, scappa, determinata a farlo da sola. Sul treno incontra una ragazza, Emina, e la segue per le vie di Roma fino al suo campo. Girato in un vero campo nomadi con attori non professionisti. Le immagini del film, catturate dal pluripremiato direttore della fotografia Vladan Radovic, mostrano il tenero, spaventoso ed emozionante percorso emotivo di una ragazzina che prende in mano la propria vita. Nel cast Donatella Finocchiaro, Filippo Nigro e Lisa Ruth Andreozzi, tutti presenti al Festival.
Sabato 26 sarà presentato anche “Sex Cowboys” diretto da Adriano Giotti. E’ un viaggio dentro la nuova generazione, la generazione perduta, destinata a vivere senza un lavoro fisso, una casa fissa e uno stile di vita ben preciso. I personaggi di questo viaggio sono nomadi, precari e immaturi. Alla rabbia di Simone e al bisogno di magia di Marla, si alterna la passione e il sesso. La crisi generazionale è dentro di noi, e noi dobbiamo trovare il modo per sopravvivere e fare del presente il nostro sogno, dato che nel futuro non avremo spazio.
Domenica 27 sarà presentato “Gramigna” (Volevo una vita normale) di Sebastiano Rizzo. Gramigna narra la storia di Luigi, figlio di Diego, uno dei più potenti boss della malavita campana che, ancora oggi, sta scontando l’ergastolo e che lui ha visto solo in galera. Luigi è costretto a fare i conti con il bene e il male, conteso tra ‘tentatori’ e ‘angeli custodi’. Gli insegnamenti di questi ultimi mettono in guardia Luigi dai rischi del malaffare e lo spronano a studiare e a lavorare, riuscendo a estirpare dalla sua mente, come una ‘gramigna’, appunto, ogni forma di tentazione che potrebbe costargli quella libertà che conquisterà a sue spese, sperimentando l’umiliazione del carcere. Nel cast Biagio Izzo, Gianluca di Gennaro, Teresa Saponangelo, Enrico Lo Verso, Ciro Petrone, tutti presenti al Festival.
Martedì 29 sarà la volta di “Da che parte stai” di Francesco Lopez. In una delle tante città del sud in piena espansione, gli ultimi abitanti di un quartiere popolare devono cedere i propri alloggi alle ristrutturazioni che trasformeranno il quartiere nella nuova area residenziale signorile del centro. Manuela, giovane madre di due bambini insieme a suo marito Nico, appena uscito di galera, e suo fratello Enzo avranno 24 ore per trovare una nuova sistemazione, ma il destino li metterà l‘uno contro l’altro e ognuno di loro dovrà scegliere da che parte stare.
Sul fronte dei documentari il RIFF ne propone 14 in concorso di cui cinque per la sezione internazionale provenienti da Nuova Zelanda, Giappone, Usa e Francia, e nove italiani. Anche la sezione documentari, da sempre, fiore all’occhiello del RIFF per l’importanza delle tematiche affrontate compie 15 anni. La selezione dei documentari Internazionali e i suoi cinque titoli, raccontando storie diverse propone uno spunto di riflessione sulla società, la politica e la storia odierna.
Domenica 27 sarà proiettato, alla presenza della regista, il biografico “Crossing Rachmaninoff” diretto dalla neo-zelandese Rebecca Tansley che segue l’aspirante solista di pianoforte Flavio Villani nella sua prima performance in orchestra nel preparare il concerto N° 2 di Rachmaninoff. Lunedì 28 sarà la volta del documentario americano “Under the Gun” di Stephanie Soechtig che offre uno sguardo sul periodo immediatamente successivo al massacro di Sandy Hook e sul fatto che non determinò nessun
cambiamento nelle leggi americane sul possesso di armi da fuoco. Martedì 29 il documentario francese “Women Against Isis” diretto da Pascale Bourgaux e ambientato in Siria mostra un sorprendente numero di donne combattenti contro l’organizzazione terroristica che minaccia il territorio. Mercoledì 30 sarà presentato “Une jeune fille de 90 ans”, diretto da Valeria Bruni Tedeschi, che prenderà parte alla serata. Il documentario è il frutto di una co-regia con Yann Coridian, presente al festival, ed è
ambientato nel reparto geriatrico di un ospedale in cui il famoso coreografo Thierry Thieu Niang tiene un laboratorio di danza con i pazienti affetti dal morbo di Alzheimer. Il giapponese “A New Moon Over Tohoku” di Linda Ohama sarà presentato sempre il 30, racconta, invece, una commovente storia d’amore e di sopravvivenza attraverso la ricostruzione del dopo terremoto, dello tsunami e del disastro nucleare che nel 2011 hanno colpito il Giappone.
Al centro della proposta dei nove documentari Italiani invece ci sono l’incontro e le persone tra passato, presente e nuovi mondi da scoprire. C’è chi crea uno spazio di condivisione come in “Bar Mario” di Stefano Lisci che sarà proiettato venerdì 25 alla presenza del regista e che racconta di un bar a forma di nave punto di riferimento per gli abitanti di un quartiere di Bolzano. Sempre il 25, alla presenza dell’autore, sarà la volta di “Puzzle città immaginate” di Matteo Alemanno che racconta di una realtà urbana diventata modello sociale alternativo nato dal basso e capace di offrire importanti attività sociali. Lo
stesso giorno ci sarà anche “Ombre della Sera” di Valentina Esposito, presente in sala, e che racconta il difficile percorso di reinserimento familiare e sociale dei detenuti in misura alternativa e degli ex detenuti del Carcere di Rebibbia. Tra gli interpreti Pippo Delbono. Il 25 altri due documentari italiani in concorso. In “Europia” di Fabio Colasso & Sirio Timossi, ci si immerge nelle storie di chi ha cercato di dimenticare un paese in guerra, di fuggire da un’epidemia, di ricongiungersi ai propri cari, iniziare una nuova vita tra approdi incerti e il rischio di morte. La storia di “Sakiko” di Francesco Mancini segue, invece, una coppia siciliana che adotta una bambina in oriente: Italia e Giappone, paesi con solidissime tradizioni e davvero distanti tra loro, si ritrovano così uniti dalla storia di una bimba. Sabato 26, con il regista in sala, sarà presentato “Gente di amore e rabbia” di Stefano Casertano che ha come protagonista un luogo d’incontro e ospitalità: Corviale è infatti il più grande palazzo residenziale in Europa. Sempre sabato sarà programmato “Sull’orlo della gloria” di Maurizio Sciarra, che presenterà il documentario. Si tratta di un percorso alla scoperta delle cose e dei personaggi che hanno animato il mondo innovativo e geniale di Pino Pascali, uno dei fondatori della cosiddetta arte povera. Nel docu-film Paola Pitagora. Martedì 29 in 2 “Girls” di Marco Speroni le storie parallele di Lola e Tigist, due ragazze provenienti da paesi molto diversi quali il Bangladesh e l’Etiopia, ma che condividono la fuga come unica possibilità di salvezza da una vita di povertà e abusi. Mercoledì 30 l’immigrazione è al centro di “Porto il velo, adoro i Queen” di Luisa Porrino che descrive le nuove identità etniche presenti in Italia attraverso gli occhi delle nuove generazioni. Chiude la XV edizione del RIFF il Premio Nobel Adolfo Peréz Esquivel che sarà presente al Festival con “Rivers of Hope” di Dawn Gifford Engle che racconta la storia dell’America Latina degli ultimi ottanta anni vista attraverso gli occhi di un uomo - artista di fama mondiale, attivista per i diritti umani, e premio Nobel per la Pace, Adolfo Pérez Esquivel, appunto. Dal lavoro che ha svelato la ‘guerra sporca’ condotta dalle dittature militari, al suo periodo come ‘desaparecido’ e prigioniero politico in Argentina, Adolfo diventa simbolo della coscienza dell’America. Questo film racconta i reali progressi compiuti nella lotta per i diritti umani e la giustizia sociale. E ancora cortometraggi internazionali e nazionali e corti di animazione. Tra i numerosi cortometraggi internazionali in concorso: domenica 27 sarà presentato “A Beautiful Day” diretto da Phedon Papamichael con gli attori James Brolin e Frances Fisher. Papamichael, celebre direttore della fotografia americano, ha ricevuto una nomination agli Oscar per “Nebraska”, e sarà presente a Roma per il pubblico del festival. Qui alla regia di un interessante cortometraggio che, nel solco del nuovo fenomeno del Cinema greco, mette in risalto la fragilità della psiche umana davanti alla morte e alla sua difficile accettazione. Il regista terrà anche una masterclass sabato 26 novembre. Tra gli altri corti internazionali “A New Home” di Z. Virc (Slovenia), “Baraka” di N. Ruiz Medina (Spagna), “False Flag” di A. Urbieta (Spagna), “Home” di D. Mulloy (Kosovo/UK), “Já Passou” di S. Salgado (Portogallo), “Lethe” di D. Kulumbegashvili (Georgia/Francia), “Limbo” di K. Kotzamani (Grecia/Francia), “Minh Tâm” di V. Maury (Francia), “Mixteip - The Greatest Tape Ever Told” di T. Åke (Finlandia), “Serval and Chaumier” di B. Daret & A. Goisset (Francia), “The Beast – Zvjerka” di D. O. Pusic (Croazia/Finlandia), “The Quantified Self” di G. Osatinski (Usa), “Veil of Silence” (Un Grand Silence) di J. Gourdain (Francia), “Youth” di B. Marty (Usa). Per I cortometraggi italiani: “Buffet” di S. De Santis & A. D’Ambrosi, “E così sia” di C. Spina, “Che ora è” di F. d’Aniello, “Ego” di Lorenza Indovina con Rolando Ravello, “Il buio” di G. Oppes con Franco Nero, “La favola bella” di L. Ferrari Carissimi, “La gita” di F. Buffa, “Millelire” di A. Calculli con un numeroso cast: Paolo Sassanelli, Lorenzo De Angelis, Dino Abbrescia, Uccio De Santis, Simone Castano, Agnese Nano, Anna Ferzetti, Nando Irene. E ancora “Monica” di Alessandro Haber - presente in sala -, dedicato alla grande Monica Scattini, scomparsa nel 2015. “Mostri” di A. Giotti con Alessandro Benvenuti e Federico Rosati, “Nous revons” di A. Spaziani, “Parla che ti sento” di I. Niosi, “Santa Maria” di A. G. Giacummo, “Sogni a orologeria” di F. Colangelo, “Timballo” di M. Forcella con Maria Grazia Cucinotta e Ivan Franek, presente alla rassegna; “Tundra” di M. Nardari, “Uno di noi” di L. Ferrante & M. Ricca con Simone Montedoro ed Euridice Axen; “Uomo in mare” di E. Palamara con Marco D’Amore che sarà presente con il regista. Per I corti di animazione “Neck and Neck” di S. Clark (UK), “Nutag – Homeland” di A. Telengut (Canada), “Leerstelle” di U. Zintler (Germania), “Playground” (Cour de récré) di F.Gavelle & C. Inguimberty (Francia), “Satie’s Parade” (Parade de Satie) di Koji Yamamura (Giappone), “Urban Audio” di M. Schnider (Germania/Svizzera). Diversi anche i film italiani fuori concorso: “A proposito di Franco” di Gaetano Di Lorenzo, “Non voltarti indietro” di Francesco Del Grosso, “Fatti osceni in luogo pubblico” di Stefano Viali, “Giro di giostra” di Massimiliano Davoli, “La slitta” di Emanuela Ponzano, “L’insonne – Ouverture” di Alessandro Giordani, “Like a Butterfly” di Eitan Pitigliani (Italia/UK), “Nessuno mi aveva mai aperto la porta” di Valeria Tomasulo, “Neuf cordes” di Ugo Arsac (Italia/Francia), “Umbra” di Carlo Fenizi; e
l’americano “Where We Begin” di Hikari ovvero Mitsuyo Miyazaki (Usa), un corto sul mondo della danza. Il RIFF è realizzato con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio, con il contributo di Roma Capitale - Assessorato alla Crescita Culturale in collaborazione con SIAE ed è inserito nell’edizione 2016 dei Festival di particolare interesse per la vita culturale della Città: “Roma, una Cultura Capitale”.