mercoledì 7 settembre 2016

Oltre sessant'anni di grande cinema italiano rivivono nel documentario "Acqua e Zucchero - Carlo Di Palma, I Colori della vita" di Fariborz Kamkari

In anteprima alla 73.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, nella sezione Venezia Classici, un documentario che fa rivivere gli anni d’oro del cinema italiano, dal neorealismo alla commedia all’italiana e oltre, “Acqua e Zucchero”, un bel

documentario omaggio al maestro della luce Carlo Di Palma, firmato dal curdo-iraniano Fariborz Kamkari (da “I fiori di Kirkuk” a “Pizza e datteri”). I film rievoca tutta la carriera del artista, dalla lunga collaborazione con Michelangelo Antonioni, iniziata come operatore in “Cronaca di un amore” (1950) per diventare successivamente grande maestro del ‘colore’ con “Deserto rosso” (1964) e “Blow Up” (1966), a quella per Woody Allen a partire di “Hannah e le sue sorelle” (1986) e conclusasi con “Harry a pezzi”.
Però, nel frattempo e in contemporanea, prima, durante e dopo, Di Palma ha lavorato con tutti i grandi nomi del cinema italiano e internazionale, in oltre cento film: Luchino Visconti, Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Gillo Pontecorvo, Pietro Germi, Elio Petri, Ettore Scola, Sidney Lumet, Alberto Sordi, Miklos Jancsò, Dino Risi, Bernardo Bertolucci, Bruno Barreto, Herbert Ross, Roberto Benigni e tanti altri. Inoltre, negli anni Settanta, era passato alla regia per tre commedie con Monica Vitti, alla quale era legato sentimentalmente.
“Acqua e Zucchero - Carlo Di Palma, I Colori della Vita” non è, quindi, il solito documentario biografico e/o artistico ma si tratta di un viaggio, ricco e appassionante, nel cinema italiano, in cui attraverso interviste, aneddoti e racconti scopriamo i retroscena della vita e della carriera di un geniale maestro che ha percorso tutte le tappe, fin da giovanissimo, per diventare ‘direttore della fotografia’ proprio con Antonioni. “Questo non è un film biografico - afferma Kamkari, e poi aggiunge - Ripercorrere e ricostruire la vita e il lavoro di Carlo Di Palma, è stato un modo per ricordare e richiamare ai metodi e valori del cinema degli ‘anni d’oro’, italiano, che ha colpito e influenzato i cineasti di tutto il mondo”.
“E’ anche – prosegue – una lezione di vita: vivere e lavorare con passione, semplicità e rigore. Carlo Di Palma, fortemente radicato a Roma, attraverso il profondo legame con le sue radici ha una visione internazionale”. Perciò non deve stupire se la maggioranza degli intervistati sono stranieri, registi, esperti, studiosi e colleghi che dichiarano e ringraziano De Palma per le sue ‘lezioni d’arte’, “la ricerca della perfezioni, attraverso la sperimentazione e l’innovazione del linguaggio, sia tecnico che artistico, alla ricerca, ogni volta, del miglior modo di raccontare una storia”. Alla fine della proiezione, chi ama il cinema avrà voglia di rivedere i capolavori della storia del cinema a cui De Palma ha contribuito creando le atmosfere giuste e ricreando la luce degli ambienti e dell’anima delle centinaia di personaggi che ha
tratteggiato con la luce e i colori. Gli altri potranno scoprire e ricostruire oltre sessant’anni di cinema italiano, non solo, e, probabilmente, anche loro vorranno vederli, magari per la prima volta, per compiere un inedito viaggio nella storia del nostro cinema, quello che all’estero ancora ammirano, ci invidiano perché è una fonte inesauribile d’ispirazione. Tra gli oltre quaranta intervistati Woody Allen (in visita privata a Venezia per vedere il film) e Bernardo Bertolucci, Wim Wenders e Ken Loach, Volker Schloendorff e Mira Nair, Carlo Lizzani e Lina Wertmuller, Giuliano Montaldo e Riz Ortolani, Michele Placido e Carlo Vanzina, Nikita Mikhalkov e Sven Nykvist.
“Il mio primo contatto con Carlo Di Palma – confessa il regista – è stato quando ero studente di cinema, al primo anno, ho visto ‘Blow Up’, che mi ha colpito così tanto ed è entrato per sempre nella mia vita. Mi ha colpito molto anche la fotografia e, senza conoscere Carlo Di Palma, ho scritto allora una tesi su quel film”. “Dopo tanti anni – conclude -, mi è stato chiesto di realizzare questo film. E’ stata per me l’occasione per parlare non solo di ‘Blow Up’ e dei film di Antonioni ma anche dei tanti altri film che hanno costruito la storia del cinema e hanno innamorato e influenzato tutti i registi del mondo”.
Prodotto da Adriana Chiesa per Acek s.r.l. in collaborazione con Rai Cinema, con il contributo economico del MiBAC, in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà, Centro Sperimentale di Cinematografia e il Ministero degli Affari Esteri, “Acqua e Zucchero” (Carlo Di Palma, I Colori della Vita) approderà nei prossimi mesi nelle sale, distribuito da Istituto Luce - Cinecittà. José de Arcangelo (4 stelle su 5)