sabato 19 aprile 2008

EuropaCinema: Volker Schloendorff fra passato e presente


VIAREGGIO, 19 – Ultimo giorno per il festival EuropaCinema, preceduto da una giornata ‘dedicata’ a Volker Schloendorff, ma anche a Margarethe von Trotta che nei primi anni del Nuovo Cinema Tedesco è stata sua moglie, collaboratrice e attrice.

Dopo la proiezione in mattinata del suo film, Palma d’oro a Cannes e premio Oscar per il miglior film straniero, “Il tamburo di latta”, tratto dal romanzo di Gunter Grass, c’è stato un incontro-lezione, con la partecipazione di Mario Adorf, che ne è uno degli interpreti.

In serata, dopo la consegna dei premi Fellini 8 ½ allo stesso Schloendorff, alla von Trotta e al produttore Dieter Geissler (da “La storia infinita” alla collaborazione con la Zoetrope di Francis Ford Coppola), è stato presentato in anteprima il suo ultimo film, girato interamente nel Kazakhstan. Un dramma esistenziale on the road, scritto dal non dimenticato Jean-Claude Carrière che glielo ha proposto, “Ulzhan”. Un viaggio verso l’autodistruzione (la morte?) di un uomo (Philippe Torreton) che nasconde un segreto, una grande ferita, ma che apparentemente sembra cercare un misterioso tesoro. Quando la sua macchina si guasta in piena steppa, il suo desiderio di andare avanti è così grande che decide di proseguire a piedi. Per la prima volta, privato di tutto e lontano da tutti, sembra felice di vagare per le steppe. E incontra strani personaggi, soprattutto il ‘venditore di parole’ Shakuni (lo stesso David Bennent, il ragazzino del “Tamburo di latta”, oggi quarantenne) e la bellissima Ulzhan (Ayanat Ksenbai). Sarà lei, attratta dall’uomo e dal mistero, a seguire le sue tracce per scoprire qual è il suo vero segreto.

Tutta un’altra storia e un altro genere, l’ultimo film in concorso presentato ieri: “Stellungswechsel – Special Escort”, scatenata, ironica e graffiante commedia degli equivoci firmata dalla non ancora trentaquattrenne Maggie Peren,

La vicenda di tre amici rimasti “disoccupati” che si inventano un’alternativa per poter continuare a sopravvivere: Frank, dottore in filosofia, dopo una collaborazione a una rivista femminile, finisce a fare il casalingo; Gy è un poliziotto sempre al verde; Olli è un pasticciere ma il suo locale è sempre vuoto e la banca finirà per prenderselo. Decidono di aprire una sorta di agenzia di accompagnamento per donne sole, con altri come loro, ma…

Staremo a vedere se la giuria popolare, a questo punto, preferirà la commedia al dramma di scottante attualità, anche perché la reazione del pubblico in sala è stata entusiasta, e lo spunto anche qui è all’ordine del giorno. Infatti stasera è in programma la serata finale con la premiazione del miglior film in concorso, scelto appunto dai 46 membri della giuria. Chiusura con un recital della cantante e attrice Ingrid Caven, moglie e musa di Fassbinder che ha già anche calcato i palcoscenici italiani.

Margarette von Trotta è invece protagonista ieri con la presentazione di “Rosa Luxembureg” (1986) e stamattina della proiezione del suo “La promessa” (1995), seguito dall’incontro-lezione. Nei giorni precedenti erano stati presentati anche altri due documentari dedicati al cinema tedesco: Auge in Auge – Eine Deutsche Filmgeschichte” di Michael Althen e Hans Helmut Prinzler, l’amore per il cinema attraverso un viaggio alla riscoperta dei cent’anni del cinema tedesco; e “Die Nacht der Regisseure” (La notte dei registi), realizzato nel 1995 in occasione del centenario del cinema, da Edgar Reitz, parte integrante del progetto del British Film Institute che ha visto coinvolti quindici registi di tutto il mondo. Reitz raduna virtualmente nella cineteca di Monaco, i suoi colleghi tedeschi, registi ma anche attori (tra cui Hanna Schygulla) e produttori. E persino l’amata-odiata Leni Riefenstahl, grande regista che decise di restare nella Germania nazista, diventando l’artista più in vista del regime, soprattutto per il suo documentario “Olympia”.

José de Arcangelo