mercoledì 13 luglio 2016

Alla Casa del Cinema di Villa Borghese, si inaugura oggi la Seconda edizione del RomAfrica Film Festival con interessanti, originali e sorprendenti proposte

Apre oggi i battenti il RomAfrica Film Festival, con la seconda edizione della rassegna del cinema africano che terrà alla Casa del Cinema di Villa Borghese fino al 16 luglio. Infatti, il successo di critica, stampa, e soprattutto di pubblico della precedente edizione, ha convinto gli organizzatori a prolungare la manifestazione, che quest’anno dura quattro giorni, e la Casa del Cinema ad ampliare la capacità dello spazio esterno, così da consentire a un pubblico di centinaia di spettatori di assistere alle proiezioni serali, previste, a partire dalle 21, nel teatro all’aperto. Le proiezioni pomeridiane, invece, verranno tenute dalle 15 alle 20:30 circa nelle sale interne alla Casa del Cinema.

Inaugurazione ufficiale stasera, all’aperto, con il primo dei quattro eventi speciali, con inizio alle ore 21, il film sudafricano “Ayanda” della regista Sara Blecher, già film di apertura del Durban International Film Festival 2015 (DIFF), la più importante vetrina del cinema indipendente africano, e ha ottenuto il Premio della Giuria al Los Angeles Film Festival 2015. La pellicola è ambientata a Johannesburg e offre una visione contemporanea del Paese, colorato ed emozionante, celebrandone la diversità e multiculturalità con migranti provenienti da tutto il continente e cercando di catturarne la natura ‘afropolitan’ e l’energia delle persone.
La precede, alle ore 19, nella sala Deluxe, il secondo film sudafricano, “Tell Me Sweet Something”, deliziosa commedia romantica del regista Akin Omotoso, premiata all’Africa Movie Academy Award (l’Oscar africano) per la migliore attrice non protagonista. Entrambi i film verranno preceduti da due corti di animazione, “There’s No Place Like Home” e “Burgeon”, opera degli studenti della famosa Animation School di Città del Capo, vincitori di numerosi premi internazionali. Il Festival è nato da un’intuizione, che ha trovato terreno fertile in un gruppo di soggetti per un motivo o per un altro legati all’Africa, e con il comune denominatore nella passione per il cinema. “Il cinema, infatti, è lo strumento ideale per mostrare, al di là dei luoghi comuni, la varietà e vivacità culturale di questo continente affascinante, così vicino e così lontano, sotto questo aspetto ancora poco conosciuto in Italia. Il cinema è lo specchio attraverso il quale si vuole cogliere l’Africa nel cambiamento: un continente dinamico, sotto pressioni complesse ma in continua evoluzione, con enormi potenzialità pronte ad arricchire la nostra cultura”. E comunque c’è Roma, che ha dimostrato di subire fin dall’antichità influenze e contaminazioni rappresentando per l’Europa la porta ideale verso l’Africa e, per molti africani, sicuramente anche un polo di attrazione culturale. La rassegna, con la direzione artistica di Antonio Flamini, presenterà film di recente produzione in anteprima o inediti in Italia, ed è realizzata con l’importante sostegno delle Ambasciate dei Paesi Africani, del Festival Panafricain du Cinéma et de la Télévision de Ouagadougou-Burkina Faso (FESPACO), del Luxor African Film Festival-Egitto (LAFF), con la presenza della Direttrice Azza Elhosseinydel, e dell’African Film Festival di New York. La manifestazione ha inoltre ottenuto il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, dell’Iniziativa Italia-Africa del Mistero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la Regione Lazio e di Assafrica e Mediterraneo. Il Festival aderisce a Spazio Indie Circuito Festival promosso da CNA Roma in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma. Sono media partner della manifestazione: Agi, Giornalettismo, Africa e Affari, African Medias, InfoAfrica, Inside Art. I lungometraggi e i corti verranno presentati in lingua originale con sottotitoli in italiano, mentre alcuni documentari saranno in lingua italiana. Le proiezioni saranno tutte a ingresso libero; quelle pomeridiane verranno tenute nelle sale interne alla Casa del Cinema, quelle serali invece, pensate come veri e propri eventi speciali, nello spazio all’esterno. La rassegna comprenderà 11 lungometraggi, 10corti, 11 documentari e 5 videoclip e 3 corti nello spazio G2, dedicato agli africani di seconda generazione presenti a Roma, per un totale di circa 35 ore di cinema con il coinvolgimento di 20 Paesi africani oltre all’Italia e agli Stati Uniti.
Il programma della manifestazione sarà inoltre arricchito dalla presenza di ospiti speciali, registi, attori, attrici, produttori e rappresentanze diplomatiche africane. Main sponsor della manifestazione è Piccini Group, società internazionale che da anni opera nel continente africano. IL PROGRAMMA NEI GIORNI SUCCESSIVI Giovedì 14, focus sul cinema eritreo; l’evento speciale delle ore 21 verrà dedicato al film “Solomon”, del regista nativo di Asmara Efrem Andebrhan, che, insieme all’Ambasciatore del Paese africano, introdurrà la proiezione. La pellicola è incentrata sulla sfera sociale e affronta le sfide del matrimonio viste dalle giovani coppie. Ha ricevuto il Gold Remi Award al World Film Festival di Houston (Texas-U.S.A.) arrivando prima su 4500 film provenienti da 70 Paesi. Il film sarà preceduto dal corto “United Lies” e da un documentario sulle bellezze del Paese dell’Africa orientale, mentre nella sala Deluxe, alle ore 16:30, verrà proiettato il film drammatico “La Colomba di Noè”, del regista D.R. Sweet J.
L’Angola sarà il Paese protagonista della terza serata evento, venerdì 15 alle ore 21, con la proiezione del film storico/epico “Njinga-Rainha De Angola”, del regista Sérgio Graciano, ambientato nel 17° secolo in Angola, dove la regina Njinga, dopo aver visto uccidere il proprio figlio dai colonialisti portoghesi, porta il suo regno in una lotta di 40 anni per la libertà e l’indipendenza. Nata in una società patriarcale ha sfidato la tradizione per diventare regina all’età di 50 anni con l’obiettivo di garantire alla sua gente riparo dai mercanti di schiavi portoghesi. Una storia vera di determinazione senza pari, Njinga si presenta oggi come un simbolo della resistenza, con il motto: “chi lotta, lotta per vincere”.
Il film verrà preceduto dal corto, sempre angolano, “Momentos de Gloria” e dalle ore 15 in sala Deluxe, la panoramica sul Paese ex colonia portoghese comprenderà anche proiezioni sul ballo e la musica: “Fiesta de Quintal 1 e 2” e, a seguire, “I Love Kuduro”. La serata finale che chiuderà il Romafrica Film Festival 2016 sarà dedicata alla diaspora con la proiezione del film afroamericano “In The Morning”, opera prima della regista Nefertite Nguvu, che introdurrà la proiezione insieme agli attori protagonisti del film, Hoji Fortuna e Kim Hill. Una pellicola sull’amore e sui suoi inevitabili cambiamenti, descrive l’intreccio emozionale di vita, amore, infedeltà e amicizia di un gruppo di afroamericani newyorkesi nel corso di una giornata. Una storia realistica, un dramma sofisticato carico di humor e intensità che può riportarci alla memoria i primi lavori di Spike Lee e Woody Allen. “Ho voluto creare un film di intrattenimento – dice la regista - che parli anche delle verità esistenziali della nostra vita esplorandone l’intimità, la mia speranza è che ‘In the Morning’ accenda discorsi intorno ai momenti delle nostre vite in cui abbiamo bisogno di essere coraggiosi. La realizzazione del film è stata guidata dal mio desiderio di ritrarre la vita degli afroamericani con un più ampio spettro di complessità espressione e umanità”.
Il film è stato premiato allo UrbanWorld Film Festival di New York, al Black Star Film Festival di Philadelphia e al Bronzelens Film Festival di Atlanta. Prima del film verrà proiettato il corto “Dark Days” del giovane regista del Rwanda Kayambi Musafiri , premiato al Silicon Valley African Film Festival. Gli altri film e documentari della rassegna inizieranno, mercoledì 13 alle ore 17, con “Rapt À Bamako”, del regista del Mali Cheick Oumar Sissoko, ex ministro della Cultura e dell’Istruzione del suo Paese. Un’opera drammatica che tenta di introdurre lo spettatore ai difficili tentativi di democratizzazione dell’Africa. Tratto dall’omonimo romanzo per bambini di Alpha Mandé Diarra e Marie-Florence Ehret, questa storia semplice affronta tematiche.