giovedì 28 marzo 2019

Arriva a Roma - dal 16 al 18 aprile 2019 - la prima edizione del Festival della Cultura Catalana con libri e film

Ecco a Roma la prima edizione del Festival della Cultura Catalana – in programma dal 16 al 18 aprile 2019 -. L’inaugurazione il 16 stesso alle ore 18,00 presso la Casa delle Letterature, in Piazza dell’Orologio a Roma, dove sarà presentato “Il romanzo di San Jordi” in collaborazione con la casa editrice Marcos y Marcos alla presenza dell’autore Màrius Serra. Il libro, che uscirà il 17 Aprile edito da Marcos y Marcos, si svolge proprio durante la famosa festa e racconta la storia di un assassino letterario, un uomo che vuole uccidere gli autori di best sellers e che si aggira nell’atmosfera festosa di Barcellona. A poco a poco gli scrittori campioni di autografi saranno uccisi e pian piano ci addentreremo in un thriller satirico e meta letterario sul mondo dei libri con le sue piaghe e le sue delizie.

L’incontro con l’autore sarà tenuto dal critico e traduttore specializzato in cultura ispanica Matteo Lefèvre e sarà preceduto alle 16,30, nello stesso luogo, da una lezione di introduzione alla lingua catalana tenuta da Isabell Turull, insegnante di lingua catalana all’Università La Sapienza di Roma dal 1987, in collaborazione con l’Associazione Italiana di Studi Catalani (AISC). Durante la prima giornata, al Cinema Farnese, nella piazza Campo de’ Fiori, dalle ore 19,00 saranno proiettati i film “Estate 1993” di Carla Simon e, alla presenza del regista Pau Durà, il film “Formentera Lady”. Le due opere cinematografiche saranno introdotte dal giornalista e critico cinematografico Federico Pontiggia. Il primo narra la storia di Frida, una bambina di sei anni, che dopo la morte dei genitori si troverà ad affrontare la prima estate (quella del 1993, appunto) con la sua nuova famiglia adottiva nella provincia catalana. L’opera prima della Simon è stata premiata alla Berlinale 2017 come miglior film d’esordio ed è uscita nelle sale italiane nella scorsa stagione.
Il secondo lungometraggio si svolge a nella nota Formentera, nelle Baleari, e racconta le vicende di un uomo di nome Samuel che vive su quell’isola sin dagli anni Settanta, in piena epoca hippie. La sua vita tranquilla sarà sconvolta dall’arrivo della figlia che lo costringerà a prendersi cura del nipote che non aveva mai visto né conosciuto. Il 17 aprile, sempre al Cinema Farnese, alle ore 19 sarà presentato “Incerta gloria” di Joan Sales in collaborazione con la casa editrice Nottetempo. All’incontro moderato dallo scrittore Davide Orecchio parteciperà la traduttrice Amaranta Sbardella. Il libro è considerato uno dei più grandi romanzi della letteratura catalana del XX secolo e accompagna il lettore riflettendo sulla gioventù, sulla morte, sulla spiritualità e sul bisogno di fede e poesia. Un meraviglioso ritratto dell’animo umano che si svolge durante la guerra civile spagnola, per la precisione nel giugno del 1937.
Nella storia i ribelli di Franco hanno attaccato la Seconda Repubblica da quasi un anno, e tutta la Spagna è chiamata alle armi in una lotta tra fraticida destinata alla rovina. Nella retroguardia di Castel de Olivo, sul fronte di Aragona, il tenente Lluís de Brocà ritrova un vecchio amico del periodo universitario, l’eccentrico Juli Soleràs, e si innamora della Carlana, l’enigmatica vedova del signorotto locale. A Barcellona, però, Lluís ha lasciato una compagna e un figlio piccolo. Non appena questi lo raggiungeranno sul fronte, le tensioni e le passioni tra i tre giovani amici si acuiranno sino a deflagrare. Dopo la presentazione del libro “Incerta gloria”, si terrà un rinfresco per i partecipanti e a seguire la proiezione dell’omonimo film di Agustì Villaroga che racconta sempre la storia di un giovane ufficiale che incontra una vedova enigmatica dalla quale rimane affascinato e che si svolge durante la guerra civile spagnola. Anche questa pellicola sarà introdotta da Federico Pontiggia. In programma nell’ambito letterario, ci sarà anche un incontro con l’autrice CoiaValls (“Il mercante di stoffe” e “Amore proibito”) che si terrà alla Feltrinelli in collaborazione con la casa editrice Sperling & Kupfer presso la Galleria Alberto Sordi, il 18 Aprile alle ore 18,00. Il dibattito sarà moderato dalla giornalista de ‘Il fatto quotidiano’ Alessia Grossi. Nella serata conclusiva del Festival sarà protagonista la musica catalana con il concerto del gruppo di jazz Eva Fernàndez Trio. Eva Fernàndez è una sassofonista e cantante, una giovane promessa del jazz catalano e dopo il debutto con That darkness, in formato quintetto, ora presenta un nuovo album: una selezione di poesie di Pizarnik, Storni, Costafreda e dell’argentino Cortàzar, composto e musicato dalla cantante, dal chitarrista Josep Munar e dal batterista Enric Fuster. Un jazz fresco, contemporaneo ed elegante.
“Con questo Festival, la Catalogna intende comunicare la propria realtà all’Italia, un paese con il quale ha un grande legame storico e culturale – spiega Luca Bellizzi, Capo della Delegazione italiana del governo della Catalogna – Josep Pla, uno dei grandi scrittori in lingua catalana del XX secolo, definiva infatti la Catalogna come ‘la regione più occidentale d’Italia’ e questo suo pensiero sintetizza perfettamente la stretta relazione che unisce da secoli queste due culture. Si pensi che la prima traduzione in altra lingua della Divina Commedia vide la luce in catalano e che nel lontano 1429 il poeta catalano Andreu Ferrer tradusse l’opera di Dante in terzine rigorosamente rimate. Lo stesso Dante si riferisce alla Catalogna in uno dei canti del Paradiso e il catalano era la lingua di corte più parlata a Roma durante i pontificati di Calisto III e Alessandro VI. Tanto che ancora oggi ad Alghero, città del nord ovest della Sardegna, si parla il catalano. Questi sono solo alcuni dei tanti legami che uniscono l’Italia e la Catalogna e con questo Festival, alla sua prima edizione, si vuole rafforzare ancora di più questa lunga relazione”. Ed è proprio con questo intento che Bellizzi, insieme al suo staff, ha deciso di far nascere il Festival della Cultura Catalana a Roma.
La data è stata scelta in occasione della Festa di Sant Jordi (San Giorgio), patrono della Catalogna che, sconfiggendo il drago, raccolse dal cespuglio germogliato dal sangue del mostro una rosa da donare a Sabra, la principessa. Una tradizione festeggiata con grande entusiasmo e allegria dai catalani. Durante questa festività le strade si popolano di bancarelle piene di libri e rose e di gente pronta a comprarli per regalarli alle persone amate. Ed è per questo che, al termine degli eventi del Festival, l’Associazione “Catalans a Roma” renderà omaggio alle signore e signorine presenti donando, come la tradizione del Sant Jordi vuole, una rosa rossa.

domenica 24 marzo 2019

Conclusa la 9.a edizione del Ca' Foscari Short Film festival 2019 con la cerimonia di premiazione. Il polacco "Sashka" di Kataryna Lesisz è il vincitore

Il cortometraggio polacco “Sashka” (2018, 24’55”) di Katarzyna Lesisz, prodotto dal National Film School in Lodz, è il vincitore del Concorso Internazionale della 9.a edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, il primo festival in Europa interamente organizzato e gestito da un’università, che in questo campionato mondiale del cortometraggio si propone di mappare le nuove tendenze del cinema e scoprire i nuovi talenti provenienti dalle scuole di cinema di tutto il mondo. La Giuria Internazionale composta dalla programmatrice italiana Teresa Cavina, dal regista iraniano Ayat Najafi e dall’animatore estone Ülo Pikkov ha assegnato i premi del Concorso Internazionale. Il Primo Premio, il Premio Levi e il Premio per il Music Video Competition consistono in prestigiose sculture artistiche in vetro di Murano ideate e realizzate dal mastro vetraio Alessandro Mandruzzato. Il Primo premio al miglior corto del Concorso, annunciato da Flavio Gregori, prorettore alle attività e rapporti culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, e consegnato dal cineasta francese Patrice Leconte, ospite d’onore di questa edizione, è andato a “Sashka” di Katarzyna Lesisz con la seguente motivazione:

“La regista, utilizzando una struttura narrativa non lineare perfettamente controllata, crea lo straordinario ritratto di una giovane donna alla ricerca della propria identità in un paese straniero che vorrebbe poter chiamare ‘casa’”. La trentenne regista polacca, presente sul palco dell’Auditorium per ritirare il premio, ha ringraziato sentitamente la giuria e tutta la sua troupe, ricordando come la realizzazione di un’opera cinematografica sia uno sforzo collettivo, frutto della creatività di molte persone. “Sashka” è ambientato in Polonia, dove l’omonima protagonista, una giovane ucraina, riceve la notizia della morte dell’uomo con cui aveva organizzato un finto matrimonio per ottenere il permesso di soggiorno polacco. Il funerale del marito le dà l’opportunità di rincontrare il suo amato Piotr, con il quale aveva organizzato il suo matrimonio anni prima, ma che l’aveva lasciata senza spiegazioni. La Giuria ha inoltre assegnato la Menzione speciale Volumina, per l’opera che offre il miglior contributo al cinema come arte, al cortometraggio tedesco “Die Letzten Kinder im Paradies - The Last Children in Paradise” (Germania, 2018, 29’) di Anna Roller della University of Television and Film München. Il premio, annunciato dal membro del comitato scientifico dello Short Cecilia Cossio e consegnato dalla giurata Teresa Cavina, consiste in un prestigioso libro fotografico sul cinema prodotto da Volumina e una targa. L’opera della giovane regista tedesca, presente sul palco per ritirare il premio, è risultata vincitrice con la motivazione: “Per la sua straordinaria abilità nel rappresentare gli stati d’animo di una ragazzina che ha appena raggiunto la pubertà, utilizzando immagini, suoni e atmosfere di straordinaria forza evocativa”. I giovani fratellini Leah e Theo, protagonisti del corto, vivono con la nonna in una remota fattoria di campagna. Quando la nonna muore improvvisamente, i due bambini sono lasciati a loro stessi. Leah, sulla soglia della pubertà, ha il suo primo incontro con l’altro sesso e dovrà lottare per accettare di essere la donna di casa, divisa tra la responsabilità del fratello e la scoperta della propria femminilità. Il Premio Levi per la miglior colonna sonora (musica, parola, rumore), offerto dalla Fondazione Ugo e Olga Levi e assegnato da una giuria apposita composta da Roberto Calabretto, Massimo Contiero, Daniele Furlati e Luisa Zanoncelli è andato al tedesco “Drinnen wird nicht geraucht - No Smoking Indoor” (Germania, 2018, 11’00”), prodotto dalla Filmakademie Baden-Württemberg per la regia di Philipp Westerfeld, il quale, non presente a Venezia, ci ha tenuto a inviare un simpatico videomessaggio di ringraziamento. La protagonista del suo corto, una moglie in pensione, non può permettersi di fare altro che seguire le imposizioni del marito, il quale le vieta categoricamente di fumare in casa. Lei, sola per tutto il giorno, passa il tempo osservando la vita che scorre fuori dalla finestra del loro appartamento, concedendosi l’unico piacere che riesca ad allontanarla da quel luogo freddo, il fumo. Scoperta dal marito, la donna cercherà di porre fine a questo malessere. Il premio, annunciato dal presidente del comitato scientifico della Fondazione Levi Roberto Calabretto e consegnato dal giurato Ülo Pikkov, è stato assegnato con la seguente motivazione: “Gli interventi musicali di Meike-Katrin Stein si fondono all’interno del corto efficacemente. Da un lato caricano le immagini con strappi orchestrali di tensione, dall'altro ne contrastano il peso come accade nel volo dalla finestra della protagonista che viene accompagnato da lievi vocalizzi di una voce femminile. La trama sonora, allo stesso tempo, è arricchita dai rumori (l'orologio a pendolo, il brusio delle voci) che sottolineano il dramma della protagonista”. Il Premio “Pateh Sabally”, offerto dalla Municipalità di Venezia, Murano, Burano e dedicato alla memoria del ragazzo del Gambia tragicamente scomparso nelle acque del Canal Grande nel gennaio del 2017, è stato assegnato a “Nooh” (Italia, 2018, 11’47”) di Edoardo Bramucci della Roma Film Academy che ha ritirato il premio sul palco. Il cortometraggio narra la storia di un bambino africano arrivato clandestinamente in Italia. Orfano di madre e padre, fugge impaurito da un centro d’accoglienza per rifugiarsi in una torre abbandonata in riva al mare con il suo amico immaginario, lontano dagli adulti e dai loro problemi. A sconvolgere questa quotidianità arriverà però Miriam. Il premio, una scultura in vetro realizzata dal mastro vetraio Afro Celotto, è stato annunciato da Giovanni Andrea Martini, Presidente della Municipalità di Venezia Murano e Burano, e consegnato dal giurato Ayat Najafi con la seguente motivazione: “Nell’immaginario di un bimbo africano in un centro di accoglienza, si vive la tragica realtà delle vite sospese di chi è costretto a lasciare la terra d’origine e cerca rifugio in un mondo solidale. Quel mondo ancora non c’è. Oggi sembra ancora più distante. Sarà il gesto salvifico di una madre ad abbattere muri e a mostrare che, dovunque si nasca, è inviolabile il diritto alla vita. Sceneggiatura e fotografia ben si giocano per sostenere la giusta causa”.
È stato poi premiato il vincitore della sesta edizione del concorso Premio “Olga Brunner Levi” istituito dalla Fondazione Ugo e Olga Levi in collaborazione con il Ca’ Foscari Short Film Festival. Il premio è dedicato al miglior cortometraggio realizzato da studenti delle scuole superiori di secondo grado di tutto il mondo, avente per soggetto la performance musicale femminile o il rapporto tra condizione femminile e la musica nella storia. Il vincitore, decretato da una giuria composta da Roberto Calabretto, Antioco Floris e Luisa Zanoncelli, è risultato essere “Bound” (USA, 2018, 6’33”) di Heidi Kafer della G-Star School of the Arts che conduce il pubblico all’interno della mente contorta di una ragazza che combatte un disturbo alimentare per cui rischia la vita. Il premio è stato consegnato da Roberto Calabretto, presidente del comitato scientifico della Fondazione Levi. La motivazione è la seguente: “La colonna sonora si rivela molto efficace per l'articolazione dei piani sonori che fanno da commento al problema di cui il film parla. Dialoga, inoltre, in maniera adeguata con la voce fuori campo di cui asseconda i momenti di intensità e di tensione. Anche le scelte timbriche sono curate e creano una trama sonora stratificata in grado di stemperare gradazioni sonore che talvolta sfociano quasi nel silenzio”.
Sempre nell’ambito del Premio “Olga Brunner Levi” il Video Concorso Pasinetti, rappresentato sul palco da Giovanni Andrea Martini e Anna Ponti, ha assegnato una menzione speciale a “Pa Përkufizim” (Kosovo, 2018, 6’) di Era Skivjani, presente in sala, con la seguente motivazione: “Il film con ritratti efficaci ed essenziali, traccia i confini dei pregiudizi e delle discriminazioni dell’oggi e la volontà e la necessità del loro superamento”. Infine, è stato annunciato il vincitore della terza edizione del Music Video Competition, concorso dedicato a videoclip musicali realizzati da studenti di cinema o di università da tutto il mondo. A vincere il concorso, curato da Giovanni Bedeschi, è stato “Yokai” del norvegese Eirik Heggen del Volda University College, premiato per l’occasione da Keiko Kusakabe, membro del comitato scientifico dello Short, con la seguente motivazione: “La suggestione delle immagini e l'originalità narrativa incontrano armoniosamente la texture musicale, creando un'atmosfera elegante e coinvolgente”.
La cerimonia di chiusura della nona edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival è stata inaugurata da Flavio Gregori, prorettore alle attività e rapporti culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che si è voluto innanzitutto congratulare con tutto lo staff - e in particolare con gli studenti cafoscarini volontari - per la riuscita di questa edizione, augurando lunga vita allo Short e rilanciando a una decima edizione ancora più grande, per festeggiare degnamente quello che rappresenta un grande traguardo. Prima della consegna dei premi del Concorso Internazionale si è svolta Cu(l)t!, la spettacolare performance di live-painting musicato, realizzata da Cosimo Miorelli, illustratore, e Giorgio Pacorig, musicista. I due hanno dato vita a uno spettacolo dedicato al grande attore Bruno Ganz, recentemente scomparso. Sul grande schermo dell’Auditorium, in un suggestivo e colorato viaggio disegnato dal vivo, si sono materializzati prima
l’iconico angelo di “Il cielo sopra Berlino”, poi la Venezia di “Pane & Tulipani”, per concludersi infine con un ritratto dell’attore, mentre la musica rielaborava in maniera creativa i temi principali dei film illustrati, mescolandoli a sonorità originali. Come da tradizione la cerimonia si è conclusa con tutti gli studenti volontari dello Short sul palco dell’Auditorium, per ricevere il meritato applauso dopo quattro giorni di intenso lavoro, svolto sempre con quell’entusiasmo contagioso che riflette lo spirito di un festival pensato dai giovani per i giovani. Gli studenti sono poi stati raggiunti dal direttore del festival Roberta Novielli per i saluti finali e un arrivederci alla prossima edizione.

sabato 23 marzo 2019

Chiude stasera alle 19.30 la IX edizione del Ca' Foscari Short Film Festival con l'annuncio dei vincitori del Concorso Internazionale dei premi collaterali

L’ultima giornata della nona edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival si apre alle 14.00 con la proiezione dei finalisti del Concorso Olga Brunner Levi dedicato a video inerenti le donne nella musica e riservato agli studenti delle Suole Superiori di tutto il mondo, seguito alle 15.00 da C’era una volta il 3D, incontro a cura di Carlo Montanaro dedicato al pioniere dell’animazione tridimensionale Ladislas Starewitch, al quale si deve l’invenzione delle marionettes (pupazzi verosimili) e della tecnica del passo a uno, ancora oggi una delle pietre miliari del cinema d’animazione. Il programma speciale East Asia Now a cura di Stefano Locati si aprirà, invece, alle 16.00 come scorcio sulle nuove tendenze cinematografiche dell’Estremo Oriente con una selezione di quattro cortometraggi provenienti da Giappone, Cina, Corea del Sud, e Filippine. Infine, inizierà alle 19.30 sempre all’Auditorium la cerimonia di chiusura di questa edizione del Festival con l’annuncio dei vincitori del Concorso Internazionale e di quelli collaterali. Per l’occasione sarà possibile assistere alla live performance di “Cu(l)t!” a cura degli artisti Cosimo Miorelli e Giorgio Pacorig, nel quale musica e live-painting daranno vita a un’esibizione unica nel suo genere. La serata si concluderà con la proiezione del cortometraggio vincitore del primo premio.

Direzione artistica e organizzazione generale Maria Roberta Novielli Dorsoduro 3484/D – 30123 Venezia Telefono: 041 234 6244 | E-mail: cafoscarishort@unive.it Ufficio Stampa Studio Morabito Telefono: 0657300825 | Email: info@mimmomorabito.it con la collaborazione di: Eugenio De Angelis e il Gruppo Ufficio Stampa CA’ FOSCARI SHORT FILM FESTIVAL 9 Telefono: 041 234 6244 | Email: cafoscarishort@unive.it Ufficio Comunicazione e Promozione di Ateneo Dorsoduro 3246 – 30123 Venezia Federica Ferrarin: Tel. 041.2348118 – 366.6297904 - 335.5472229 Enrico Costa: Tel. 041.2348004 – 347.8728096 Paola Vescovi: Tel. 041.2348005 – 366.6279602 – 339.1744126 Federica Scotellaro: Tel. 041.2348113 – 366.6297906 Email: comunica@unive.it

venerdì 22 marzo 2019

Penultimo giorno del Ca' Foscari Short Film Festival di Venezia. L'animatore sperimentale italiano Leonardo Carrano, il protagonista all'Auditorium Santa Margherita

L’animatore sperimentale italiano Leonardo Carrano è stato ieri protagonista di una suggestiva masterclass che ha – letteralmente – “rapito” la platea dell’Auditorium Santa Margherita, quando il pubblico è stato avvolto nella pellicola che l’artista utilizza nelle sue creazioni animate. Un momento performativo che coglie perfettamente l’arte di Carrano, impossibile da rinchiudere in etichette o modalità espressive specifiche, come testimonia l’incredibile quantità di materiali utilizzati per comporre le sue creazioni, perché: “animazione non vuol dire solo disegno animato, ma è un mondo variegato, composto da moltissime tecniche differenti”. Da questo punto di vista Carrano è stato sicuramente influenzato dalle opere e dal pensiero di maestri come Aldo Braibanti e Nato Frascà e più in generale dal movimento dell’avanguardia romana degli anni ’60, del quale ha ricordato anche altre figure come Alberto Grifi, raccontando aneddoti come quello che vede Grifi chiamare accanto a sè Frascà nelle sue ultime ore di vita.

Come ha spiegato conversando con Paola Bristot, docente all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, nelle sue opere la pellicola riveste un’importanza fondamentale, venendo di volta in volta modificata, incisa, forata, incollata usando quegli stessi strumenti che l’artista utilizzava nel suo lavoro di incisore, applicandoli però al cinema e alle modifiche fisiche dei materiali, perché “la pellicola è una cosa viva”. Carrano ha poi presentato le opere prodotte nei suoi oltre vent’anni di attività, a partire da “Pentesilea” (1996) opera dedicata all’attivista italiana Silvia Baraldini, nel quale astrazione, iconografia esoterica e composizioni musicali si uniscono a sperimentazioni di tecniche d’animazioni inusuali per dare vita a un’opera unica che già contiene i semi dei suoi lavori successivi, come “Il cerchio e la soglia” (1999) e “Noiselevel” (2002), nei quali è ancora più forte la volontà di sperimentazione tecnologica, utilizzando anche animazione computerizzata realizzata con uno scanner 3D. Un vero e proprio film-concept è invece “Aeterna” (2012): un lungo confronto con la messa da Requiem in re minore K 626 di Mozart. Per ciascuno dei 14 movimenti musicali, Carrano ha infatti realizzato delle video-animazioni, ognuna con una tecnica differente e con la collaborazione di un animatore o videoartista diverso.
Tra le sue opere più recenti, di grande fascino è stata la presentazione di “Jazz for a massacre” (2014), diretto insieme a Giuseppe Spina, nel quale improvvisazioni jazz accompagnano tecniche di pittura, incisione e acidatura di pellicola 35mm, mentre del 2017 è “Macula” con la colonna sonora di Ennio Morricone e la voce di Antonio Rezza, nel quale sperimenta per la prima volta l’encausto su pellicola. La terza giornata del Ca’ Foscari Short Film Festival si è invece aperta con la proiezione dei corti del VideoConcorso “Francesco Pasinetti”, storico partner dello Short che ormai da sedici edizioni continua ad occuparsi della città di Venezia, raccontandone la vita e la tradizione attraverso il cinema, rimanendo attento al presente e alle prospettive per il futuro. Tra i corti presentati, vincitori delle varie sezioni dell’ultima edizione del VideoConcorso, anche il vincitore del primo premio: “Un uomo chiamato Toni” di Marta Pasqualini il cui protagonista è un artigiano di Murano; e “La giornata” di Pippo Mezzapesa il vincitore del Premio per la Fotografia e Premio sezione “Documentario e Documentazione”, quest’ultima inaugurata nell’ultima edizione, che tratta la storia di Paola Clemente, bracciante pugliese morta di fatica sotto il sole nei campi del Sud.
La giornata è proseguita con il concorso collaterale Music Video Competition, riservato a video musicali realizzati da studenti delle università e delle scuole di cinema di tutto il mondo, giunto quest’anno alla terza edizione e curato da Giovanni Bedeschi. I video finalisti sono stati: “Mirrors and the message”, di Marie Lavis dalla Svizzera, “My darlin’” di Edy Szewy dal Regno Unito, dalla Germania invece “Mairimasil” di Jakob Werner e “Get Well Soon” di Katharina Hauke. L’Italia è rappresentata da “Frank” di Filippo di Piramo e “Sand Castles” di Roberta Palmieri, mentre gli altri finalisti sono: “They Won’t Let a Dream Come True” della pakistana Shumaila Kanwal, “Fool” di Al Kalyk, “Yokai” di Eirik Heggen, “Dust & Ashes” di Kate Koroleva, e “Smith on Point” del polacco Aleksander Krzystyniak. Il vincitore verrà svelato domani durante la cerimonia di chiusura. Tra i due programmi c’è stato anche il simpatico intermezzo del Video-oke!, il momento ludico dello Short al quale partecipano classi di studenti delle scuole veneziane che possono così avvicinarsi al medium cinematografico attraverso questa modalità inedita, divertente ed educativa: reinterpretare scene di film celebri mentre le immagini scorrono sullo schermo senza le voci degli attori originali, un appuntamento giunto alla sua quinta edizione.
Evento ricorrente è anche ‘Lo sguardo sospeso’, il programma speciale curato dalla video artista Elisabetta Di Sopra dedicato alla videoarte italiana più recente. Filo conduttore delle opere selezionate quest’anno resta il corpo, protagonista indiscusso nel linguaggio della videoarte nostrana, ovviamente con modalità e sensibilità differenti, dettate anche dall’essere artista donna o artista uomo. Due sguardi che si confrontano, due mondi di immagini e suoni che convivono e che dialogano. Questa edizione ha visto anche il prestigioso coinvolgimento di Enrico Tomaselli, curatore ed esperto di management culturale, nonché fondatore e direttore artistico del festival Magmart. La collaborazione ha portato sullo schermo dell’Auditorium opere come “Avant la nuit” di Chiara Caterina, una riflessione su una prigione nel centro di una capitale europea; “The Burning” di Francesca Fini, ispirato agli allarmanti eventi politici occorsi di recente in America; e “Meandro rosso” di Paolo Bandinu che omaggia con una reinterpretazione pittorica le intuizioni visionarie di tre grandi registi. La giornata è poi proseguita con sei corti del Concorso Internazionale. Philipp Westerfeld ha presentato “No Smoking Indoor”, una regola che diventa l’emblema di una relazione problematica fra un’anziana signora e il suo marito. E’ stato poi il turno di “The Sons of Silence” di Anthony Xavier: una metafora con protagonisti un lottatore di boxe e le proteste contro il regime in Venezuela. E’ stato dopo il turno di Don Senoc con “In Between Spaces”, racconto ambientato nelle Filippine dove il legame fra due fratelli, Dita e Mako, si fa sempre più intenso in attesa della separazione. Il regista inglese Ollie Gardner è stato invece in grado di emozionare l’Auditorium Santa Margherita con il suo “The Sunday Night Drinkers Club”, la storia vera di quattro amici d’infanzia che cercano di affrontare in maniera positiva la malattia di uno di loro. Il quinto film presentato è stato “Fernanda’s Spring” di Estevan de la Fuente e Débora Zanatta, un racconto ottimista sulle difficoltà socioeconomiche del mondo LGBTQUI+ ambientato in Brasile. Chiude la prima serie di proiezioni “Lalo’s House” dell’americana di origini beninesi Kelley Kali. Il film, basato su una storia vera, è una denuncia sociale contro i sequestri, le violenze e gli abusi di minori a Haiti.
Sono stati infine presentati anche gli ultimi corti del Concorso Internazionale. Il punto di vista inedito sulla vicenda dei migranti di “Clandestine” dello spagnolo Gerard Vidal-Cortes ha aperto la rassegna, mostrandoci esplicitamente il punto di vista di uno scafista e contrapponendolo alla paura di chi sceglie di sopportare questa violenza con la speranza di raggiungere un futuro migliore. E’ stato poi il turno del film polacco “Sashka” di Katarzyna Lesisz, un altro racconto di immigrazione che ha come protagonista una giovane donna ucraina che per ottenere il visto sceglie la via del matrimonio di convenienza. Lo stesso tema lo accomuna a “Raheel” dell’iraniano Ayat Asadi Rahabar, che racconta la psicologia della migrazione attraverso la storia del viaggio di una donna afghana verso l’Iran in cerca del marito, sottolineando come il viaggio stesso verso una meta possa mutarne la prospettiva. A seguire c’è stato l film inglese “Dirty Little Rascals” per la regia di Ben Bovington-Key, che racconta un amicizia tra due adolescenti, Reg e Dom, legati dall’obiettivo di recuperare i ritagli di giornali erotici che la nonna primo nasconde in un piccolo cestino nella sua camera. Un’atmosfera in bilico tra il circense e il musical avvolge invece “Deadestiny” dei francesi Quentin Porte e Jean-Baptiste Beltra, ambientato in un vecchio maniero infestato in cui il protagonista diventa spettatore di un grottesco show spettrale dalle sonorità contrastanti. Il Concorso si è concluso ritornando in Italia con Così in terra di Pier Lorenzo Pisano, più precisamente nel comune di Aquasanta Terme, nelle Marche, che affronta la devastazione che il terremoto del 2016 ha lasciato sugli abitanti del piccolo paese marchigiano, con protagonista Roberto Citran nel ruolo del parroco del paese. In serata verrà poi presentato il Programma Speciale della Giuria, nel quale i tre giurati del Concorso Internazionale Teresa Cavina, Ayat Najafi e Ülo Pikkov, incontreranno il pubblico e presenteranno cortometraggi da loro scelti o diretti. Direzione artistica e organizzazione generale Maria Roberta Novielli Dorsoduro 3484/D – 30123 Venezia Telefono: 041 234 6244 | Email: cafoscarishort@unive.it Ufficio Stampa Studio Morabito Telefono: 0657300825 | Email: info@mimmomorabito.it con la collaborazione di: Eugenio De Angelis e il Gruppo Ufficio Stampa CA’ FOSCARI SHORT FILM FESTIVAL 9 Telefono: 041 234 6244 | Email: cafoscarishort@unive.it

sabato 16 marzo 2019

Rutger Hauer star internazionale al Lucca Film Festival & Europa Cinema per celebrare l'anno di "Blade Runner" di Ridley Scott: il 2019

La star internazionale Rutger Hauer, attore cult per le sue interpretazioni leggendarie in “Blade Runner” e “Lady Hawke” ma anche ne “La leggenda del santo bevitore”, sarà uno degli ospiti dell’edizione 2019 del Lucca Film Festival e Europa Cinema - dal 13 al 21 aprile -, uno degli eventi di punta tra le manifestazioni organizzate e supportate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Con i registi Joe Dante, Mick Garris e Philip Gröning, l’attore olandese diventa la quarta star internazionale annunciata per la prossima edizione del Lucca Film Festival, rendendo ancor più ricco il red carpet di quest’anno. Inoltre, durante il festival Hauer riceverà il Premio alla Carriera dell’edizione 2019, sarà uno dei componenti della giuria internazionale del concorso lungometraggi e terrà una masterclass dedicata al tema del “futuro”.

L’omaggio a Rutger Hauer sarà caratterizzato da un evento unico e performativo dal titolo Tears in rain per celebrare il film “Blade Runner” (1982) di Ridley Scott, ambientato a Los Angeles proprio nel 2019. L’evento si terrà il 20 aprile dalle ore 19:00 alle 02:00, nell’ambito di Effetto Cinema Notte, una delle sezioni protagoniste del festival organizzata grazie al sostegno della Fondazione Banca del Monte di Lucca. L’attore presenzierà a questa manifestazione che mira a ricreare l’atmosfera futuristica del film grazie a un’ambientazione animata da figuranti in costumi cyberpunk e dalla colonna sonora di Vangelis musicata dal vivo. “Nel futuro immaginato da Philip Dick – spiegano Stefano Giuntini e Cristina Puccinelli, direttori artistici degli eventi del festival e ideatori della sezione Effetto Cinema Notte – la storia del film ‘Blade Runner’ è ambientata in un 2019 straordinariamente simile al nostro, quindi l’idea è di celebrare l’anno di Blade Runner”.
Il festival omaggerà l’attore olandese con la proiezione di una selezione dei suoi film, per ripercorrere una carriera che lo ha portato a prendere parte a oltre 80 pellicole.“L’omaggio a Blade Runner – ha detto Paolo Tacchi di Banca Generali Private, tra i principali sponsor del festival – è in pieno stile del festival perché porta una star internazionale sul nostro territorio, permette allo spettatore di conoscere Hauer attraverso i suoi film e presenta, in modo del tutto originale e unico, un evento mai accaduto nella storia del cinema”.
Il Lucca Film Festival e Europa Cinema, presieduto da Nicola Borrelli, è tra gli eventi di punta delle manifestazioni organizzate e sostenute dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Banca Generali e Banca Pictet sono i Main Sponsor della manifestazione e le mostre sono prodotte con il sostegno di Societe Generale. Il festival si avvale inoltre del supporto di Fondazione Banca del Monte di Lucca, Lucar S.p.A, Martinelli Luce, Wella, Alleanza Assicurazioni S.p.A, Luccaorganizza, Il Ciocco S.p.A, Cantina Campo alle Comete, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Toscana, Fondazione Sistema Toscana, Comune di Lucca, Comune di Viareggio della collaborazione e co produzione di Provincia di Lucca, Teatro del Giglio di Lucca, Fondazione Giacomo Puccini e Puccini Museum – Casa Natale, Fondazione Carlo Ludovico Ragghianti, Fondazione UIBI, Università degli Studi di Firenze, Accademia di Belle Arti di Carrara, CNA Cinema e Audiovisivo Toscana, Istiuto Luigi Boccherini e Liceo Artistico Musicale e Coreutico Augusto Passaglia. Si ringraziano anche la Federazione Italiana Teatro Amatori (FITA), Lucca Comics & Games, la Direzione Regionale di Trenitalia, Unicoop Firenze, Confcommercio delle Province di Lucca e Massa Carrara, il Corso di Laurea in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa e Photolux Festival per la collaborazione.
Il Lucca Film Festival e Europa Cinema è un evento a cadenza annuale di celebrazione e diffusione della cultura cinematografica. Attraverso proiezioni, mostre, convegni e concerti – spaziando dal cinema sperimentale al mainstream – il festival riesce a coinvolgere ogni anno un pubblico sempre più ampio. Nel corso delle edizioni il Festival è riuscito a distinguersi tra i tanti mediante programmazioni audaci, ma al contempo attentamente studiate; è stato capace di omaggiare personalità affermate del mondo del cinema, di riscoprirne altre e “scommettere” su di nuove. A coronare il tutto contribuiscono le belle cornici di Lucca e Viareggio, città in cui il festival si è ormai imposto diventando un appuntamento atteso ed imperdibile in Italia e in Europa.

Il maestro russo Aleksandr Sokurov sarà il Protagonista del Cinema Europeo al Festival di Lecce 2019

Sarà il grande autore russo Aleksandr Sokurov il ‘Protagonista del Cinema Europeo’, la sezione del Festival che si terrà a Lecce dall’8 al 14 aprile presso il Multisala Massimo. “Sono felicissimo di celebrare uno dei maggiori Maestri del cinema contemporaneo proprio in occasione di un traguardo così importante quale la XX edizione del Festival del Cinema Europeo - dichiara il direttore artistico Alberto La Monica-. La sua presenza onora e conferisce ulteriore lustro e prestigio alla manifestazione. La soddisfazione è ancora più grande perché riesco a coronare quello che era uno dei sogni di mia madre, Cristina Soldano, con la quale per tanti anni abbiamo coltivato il desiderio di portare Aleksandr Sokurov a Lecce”.

L’omaggio, curato da Massimo Causo, ripercorre i momenti salienti dell’opera del regista - insignito di numerosi Premi in Festival internazionali come Berlino, Cannes, Locarno, Mosca, Toronto, Venezia - proponendo la retrospettiva di alcuni dei suoi film più rappresentativi realizzati dalla seconda metà degli anni '90 a oggi tra cui l'intera tetralogia del potere “Toro”, “Moloch”, “Il Sole” e “Faust” (Leone d’Oro a Venezia 68, nel 2011). In anteprima italiana sarà presentato anche “A Russian Youth” di Alexandr Zolotukhin, ex allievo di Sokurov che ne ha firmato la produzione creativa, presentato al Forum della scorsa Berlinale. Per l’occasione, a Lecce, sarà presente Eduard Pichugin direttore generale di Lenfilm Studio.
L’11 aprile il Festival del Cinema Europeo dedica un’intera giornata a Sokurov, con una Masterclass - moderata da Massimo Causo con Aliona Schumakova - che si terrà in mattinata al MUST, Museo Storico della Città di Lecce. In serata, all’autore sarà consegnato l’Ulivo d’Oro alla Carriera al Multisala Massimo, al termine di un incontro col pubblico condotto da Marco Müller. A seguire sarà proiettato “Russian Ark” (Arca Russa), scelto dallo stesso Sokurov e pellicola a lui molto cara, che in uno straordinario e unico piano sequenza racconta 300 anni di storia russa attraversando i saloni dell’Ermitage di San Pietroburgo. I titoli della retrospettiva: “Francofonia - Il Louvre sotto occupazione” (Francia, Germania, Olanda, 2015); “Faust” (Russia, 2011); “Alexandra”
(Russia, Francia, 2007); “Il sole” (Russia, Italia, Svizzera, Francia, 2005); “Padre e figlio” (Russia, Germania, Italia, Olanda, 2003); “Toro” (Russia, 2001); “Moloch” (Russia, Germania, Giappone, Italia, Francia, 1999); “Madre e figlio” (Russia, Germania, 1997); “A Russian Youth” di Alexandr Zolotukhin, produttore creativo Alexandr Sokurov (Germania, 2019). Il Festival del Cinema Europeo, ideato e organizzato dall’Associazione Culturale “Art Promotion”, è realizzato dalla Fondazione Apulia Film Commission e dalla Regione Puglia con risorse del Patto per la Puglia (FSC). Si avvale inoltre del sostegno del Comune di Lecce e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema. Il Festival del Cinema Europeo, riconosciuto dal MiBAC “manifestazione d’interesse nazionale”, è membro dell’Associazione Festival Italiani di
Cinema, si pregia del Patrocinio del Parlamento Europeo e della collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, del S.N.G.C.I., della FIPRESCI, del S.N.C.C.I., del Centro Nazionale del Cortometraggio, dell'Agiscuola, dell’Accademia di Belle Arti di Lecce. Media partner: Cinecittà News, Cineuropa, FRED Film Radio. Technical partner: Rai Cinema Channel, Augustus Color, Passo Uno, futuroRemoto Gioielli www.festivaldelcinemaeuropeo.com

lunedì 11 marzo 2019

Stefania Sandrelli madrina d'eccezione per la XX edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce

Sarà Stefania Sandrelli a inaugurare la XX edizione del Festival del Cinema Europeo, diretto da Alberto La Monica, che si terrà a Lecce dall’8 al 13 aprile 2019. Un omaggio alla grande diva e Signora del nostro cinema che nella sua lunga carriera ha lavorato e lavora con i più importanti registi, contribuendo con un suo particolare stile recitativo ad arricchire le pellicole di cui è interprete. Indimenticabile in capolavori come “Divorzio all’italiana” (il suo debutto) di Pietro Germi e “Io la conoscevo bene” di Antonio Pietrangeli, “Il conformista” e “Novecento” di Bernardo Bertolucci, “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, per ricordare solo alcuni.

Alla Sandrelli, oltre alla retrospettiva di alcuni suoi film, sarà dedicata una Mostra fotografica dal titolo “Stefania Sandrelli, Icone du Cinema Italien” con le immagini dell’archivio del Centro Cinema Città di Cesena e curata da Antonio Maraldi “che ripercorre il lungo e celebrato cammino, evidenziando sia i ruoli più significativi (“Io la conoscevo bene”), sia le collaborazioni con autori importanti (Bernardo Bertolucci ed Ettore Scola, tra gli altri), sia le partecipazioni da protagonista in opere più marginali (“Il diavolo nel cervello” di Sergio Sollima ed “Evelina e i suoi figli” di Livia Giampalmo), ma non per questo meno interessanti per il suo lavoro di attrice”, come sottolinea il curatore.
“Siamo molto contenti che Stefania Sandrelli abbia accettato il nostro invito e che sia proprio lei, indiscussa icona del grande cinema, a inaugurare la XX edizione del Festival. – dichiara il direttore artistico Alberto La Monica-. Per la manifestazione, e sono sicuro ne sarebbe felice anche Cristina Soldano, festeggiare il traguardo dei vent’anni con un’artista come la Sandrelli, segna un momento di un’ulteriore crescita, costruita anno dopo anno, cercando di portare al pubblico di Lecce i grandi interpreti del cinema italiano ed europeo”.
“Per festeggiare al meglio un importante anniversario come il ventennale, il Festival del Cinema Europeo non poteva scegliere meglio di un’attrice come Stefania Sandrelli, splendida protagonista della storia del cinema di casa nostra da oltre mezzo secolo - sottolinea l’Assessore Loredana Capone -. Diva popolare, dotata di una leggerezza e di un’ironia che la fanno apprezzare dal pubblico femminile e maschile, è stata ed è un’interprete poliedrica e una donna coraggiosa e combattiva che ha voluto e saputo sfidare le convenzioni sociali in anni di chiusura e arretratezza. Le sue inconfutabili doti professionali e umane le hanno fatto meritare importanti riconoscimenti: numerosi David di Donatello e Nastri d’Argento e il Leone d’Oro alla carriera nel 2005 a Venezia”.
“La presenza di Stefania Sandrelli al Festival del Cinema Europeo ci riempie di gioia. Considero un grande privilegio avere come madrina del festival una donna che ha saputo incarnare tutta la forza e la magia del mondo femminile - conclude Simonetta Dellomonaco, Presidente di Apulia Film Commission -. Ricordo l'ammirazione che ho provato per lei quando ho scoperto un suo film sulla figura meravigliosa di Cristine De Pizan, una donna di lettere vissuta fra Italia e Francia nel XV secolo, che ha scritto il bellissimo libro "La cité des femmes". In un momento delicato come quello che stiamo vivendo occorre essere consapevoli ed avvertiti sul fatto che la presenza delle donne in qualsiasi campo o ambito, rappresenta sempre e comunque un contributo alla costruzione della democrazia. Mi congratulo quindi con la direzione artistica del festival per questa scelta!”
Il Festival del Cinema Europeo, ideato e organizzato dall’Associazione Culturale “Art Promotion”, è realizzato dalla Fondazione Apulia Film Commission e dalla Regione Puglia con risorse del Patto per la Puglia (FSC). Si avvale inoltre del sostegno del Comune di Lecce e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo-Direzione Generale Cinema. Il Festival del Cinema Europeo, riconosciuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo “manifestazione d’interesse nazionale”, è membro dell’Associazione Festival Italiani di Cinema, si pregia del Patrocinio del Parlamento Europeo e della collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, del S.N.G.C.I., della FIPRESCI, del S.N.C.C.I., del Centro Nazionale del Cortometraggio, dell’Agiscuola. MediaPartner: Cinecittanews.it, Cineuropa, FRED Film Radio. Technical partner: Rai Cinema Channel, Augustus Color, Passo Uno, futuroRemoto Gioielli
Ufficio Stampa Giovanna Mazzarella & Cristina Scognamillo + 39 348 3805201 giomazzarella@gmail.com +39 335 294961 cristinascognamillo@hotmail.com con la collaborazione di Sara Valentino press@festivaldelcinemaeuropeo.com Festival del Cinema Europeo organizzazione: Associazione Culturale "Art Promotion" segreteria organizzativa: Cineporto di Lecce c/o Manifatture Knos - Via Vecchia Frigole n.36 - 73100 Lecce info@festivaldelcinemaeuropeo.com - www.festivaldelcinemaeuropeo.com

sabato 9 marzo 2019

Torna a Roma - dal 5 al 7 aprile 2029 - al MAXXI di Roma Lo Spiraglio FilmFestival con la sua 9.a edizione

Si svolgerà a Roma dal 5 al 7 aprile 2019 presso il MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo la 9.a edizione de Lo Spiraglio FilmFestival della salute mentale, evento che prevede un concorso di corti e lungometraggi a ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Promosso da Roma Capitale - Dipartimento Salute Mentale, ASL Roma 1 e MAXXI, Lo Spiraglio FilmFestival della salute mentale conferma il suo scopo, ovvero di raccontare il mondo della salute mentale nelle sue molteplici varietà, attraverso le immagini. L’obiettivo è quello di avvicinare un vasto pubblico alla tematica, di contrastare lo stigma, di fare promozione della salute e permettere a chi produce audiovisivi, dedicati o ispirati all'argomento, di mettere in evidenza risorse creative e qualità del prodotto. Il festival presenterà lavori realizzati sia dai centri di produzione integrata (centri che lavorano sul disagio psichico) che dai videomaker ed è diviso in una sezione dedicata ai cortometraggi e una ai lungometraggi, con una significativa presenza, mai come questo anno, anche di produzioni provenienti dall’estero, che trattano il tema della salute mentale, in modo esplicito o simbolico, con risultati validi e originali, spaziando in vari generi dal documentario alla commedia, dall’animazione al thriller.

Tra i lungometraggi da segnalare, il documentario “Quello che i social non dicono - The cleaners”, di Hans Block e Moritz Riesewieck, che sarà distribuito da I Wonder Pictures nei cinema italiani dal 14 al 17 aprile 2019. Salvaguardare la salute psichica degli utenti, compromettendo la propria. E’ ciò che accade a cinque 'spazzini digitali', incaricati di eliminare contenuti inappropriati dalla rete. Una nuova varietà di malattia professionale, con i disagi psicologici sempre più allarmanti di cui soffrono i protagonisti. Un racconto che sottolinea quanto siamo costretti a confrontarci quotidianamente con immagini di guerra, violenza, crudeltà, pornografia.
Una Giuria composta da addetti ai lavori appartenenti all’ambito sociale, psichiatrico e cinematografico assegnerà il Premio “Fausto Antonucci” di 1.000 euro al miglior cortometraggio e il Premio “Jorge Garcia Badaracco – Fondazione Maria Elisa Mitre” di 1.000 euro al miglior lungometraggio. E' anche prevista l’assegnazione di un Premio Speciale assegnato dalla Giuria, all’opera considerata particolarmente significativa per il tema e per la modalità con cui è stato trattato l’argomento. Il festival, inoltre, assegnerà, durante la serata finale, il Premio Lo Spiraglio Fondazione Roma Solidale Onlus all'attore, regista e sceneggiatore Fabrizio Bentivoglio, quale persona particolarmente significativa del mondo cinematografico che abbia raccontato vita, sentimenti ed emozioni di persone legate al mondo della salute mentale. Nelle edizioni passate sono stati premiati Anna Foglietta, Paolo Virzì, Sergio Rubini, Sergio Castellitto, Carlo Verdone, Alba Rohrwacher, Marco Bellocchio e Giulio Manfredonia .
Per maggiori informazioni www.lospiragliofilmfestival.org spiragliofest@gmail.com

domenica 3 marzo 2019

Dal 3 all'8 aprile 2019 ritorna a Roma - e poi in tour in tutta l'Italia - Rendez-Vous, il festival del Nuovo cinema francese con le anteprime dei film di Jacques Audiard e Louis Garrel

Fra un mese, dal 3 all’8 aprile 2019, ritorna Rendez-Vous, il Festival del Nuovo Cinema Francese che parte dalla capitale per poi toccare, con focus e artisti, le città di Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Torino. Iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, la manifestazione è realizzata dall’Institut français Italia, co-organizzata con UniFrance, e la collaborazione con l’Institut français - Centre Saint-Louis. Il responsabile del progetto è Dragoslav Zachariev e la direzione artistica affidata a Vanessa Tonnini. BNL - Gruppo BNP Paribas, per il nono anno consecutivo, è sponsor principale della rassegna. Il festival beneficia anche del sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati – fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea – di Brioni, dell’Hotel St Regis Rome, di Yves Rocher, di Groupama Assicurazioni e di France 24. Air France e Renault sono i vettori ufficiali.

Ospite d’onore di questa nona edizione: Jacques Audiard. Il pluripremiato e acclamato maestro del cinema francese sarà a Roma, al Cinema Nuovo Sacher, sede della manifestazione, per presentare “The Sisters Brothers - I fratelli Sistersed” un focus speciale a lui dedicato, che chiuderà il festival l’8 aprile. Per l’ottavo lungometraggio, al debutto in lingua inglese, Jacques Audiard sceglie il western, genere per antonomasia del cinema popolare americano, per sbriciolarne tutti i codici e trasformarlo in una saga picaresca sulla violenza dei padri fondatori e sulla fratellanza, imbevuta di humour, gusto per l’avventura e poesia. Servito dall’ottima partitura musicale del Premio Oscar Alexandre Desplat e da un super cast (tra cui Joaquin Phoenix, John C. Reilly, Jake Gyllenhaal), il film, premiato con il Leone d’Argento a Venezia 75, e quattro César, arriverà nelle sale italiane dal 2 maggio, distribuito da Universal Pictures International Italy.
Graditissimo ritorno al festival: Louis Garrel che, in questa nona edizione, al fianco di Laetitia Casta, presenterà a Roma il suo secondo titolo da regista: “L'Homme fidèle - L'uomo fedele”, in sala dall’11 aprile con Europictures. Sullo sfondo di una Parigi semideserta e sensuale, il secondo film da regista di Louis Garrel esplora, con leggerezza e originalità, l’enigma amoroso attraverso le peripezie di un uomo, lo stesso Garrel, conteso tra due donne, interpretate da Laetitia Casta e Lily-Rose Depp. Scritto con Jean-Claude Carrière - drammaturgo e sceneggiatore prediletto da Buñuel - seduce con allegria ed eleganza attingendo a passo lieve da un certo teatro classico, alla Marivaux, e dal cinema d’investigazione sentimentale francese che va da Truffaut a Rohmer arrivando oggi a Desplechin. Le proiezioni in versione originale con sottotitoli in italiano.
rendezvouscinemafrancese.it institutfrancais.it it.ambafrance.org sacherfilm.eu Contatti Stampa Ufficio stampa Rendez-vous| Reggi & Spizzichino Communication tel. 06 95583615 info@reggiespizzichino.com Maya Reggi cell. 347 6879999 Raffaella Spizzichino cell. 338 8800199 Ufficio stampa Ambasciata di Francia | Muriel Peretti tel. 06-68601203 muriel.peretti@diplomatie.gouv.fr

sabato 2 marzo 2019

Torna al Cinema Caravaggio di Roma - da lunedì 18 a mercoledì 20 marzo 2019 - la 15.a edizione del Premio Cinema Giovane & Festival delle Opere Prime

Da lunedì 18 a mercoledì 20 marzo 2019 al Cinema Caravaggio di Roma (Via Giovanni Paisiello, 24) il Cinecircolo Romano presenta la 15.a edizione del Premio Cinema Giovane & Festival Delle Opere Prime. Un evento speciale dell’Associazione culturale che quest'anno festeggia il “cinquantaquattresimo” anno di attività.

A quindici anni dalla nascita, l’evento può vantare un albo d’oro di tutto rispetto che vede tra i premiati: Saverio Costanzo, Edoardo Leo, Beppe Fiorello, Vinicio Marchioni, Donatella Finocchiaro, Micaela Ramazzotti, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Giuseppe Battiston, Valentina Lodovini, Sabrina Impacciatore, Fausto Brizzi, Edoardo Falcone, Alice Rohrwacher, Laura Bispuri, Francesco Miccichè, Sidney Sibilia, Marco Danieli, Andrea Magnani, Nicola Nocella, Andrea De Sica. La competente e qualificata commissione di selezione ha scelto le 9 migliori opere prime del cinema giovane italiano uscite in sala nel 2018, con una selezione di tre pellicole in lizza per il Premio Cinema Giovane: “Un giorno all’improvviso” di Ciro D’Emilio, “La terra dell’abbastanza” di
Damiano e Fabio D’Innocenzo, “Ride” di Valerio Mastandrea. Il ruolo del pubblico, a inviti gratuiti anche per spettatori ospiti (ritiro coupon con semplice registrazione), sarà come sempre fondamentale in quanto allo stesso spetta il compito di votare i film in concorso su apposita scheda. Gli altri film selezionati che saranno proiettati sono: “Saremo giovani e bellissimi” di Letizia Lamartire, “Beate” di Samad Zarmandili, “Il tuttofare” di Valerio Attanasio, “Hotel Gagarin” di Simone Spada, “Manuel” di Dario Albertini, “In viaggio con Adele” di Alessandro Capitani.
Il fiore all’occhiello del Festival sono gli incontri con gli artisti e i registi dei film selezionati che parteciperanno ai vari appuntamenti con il pubblico e gli studenti, in matinée, nell’ambito del Progetto di Educazione al Cinema d’Autore e dell’Alternanza Scuola Lavoro, parti integranti del Festival. Alcuni di questi saranno applauditi nella serata di Premiazione di mercoledì 20 marzo, durante la quale saranno consegnati, oltre al Premio Cinema Giovane propriamente detto, assegnato dal pubblico, anche i seguenti ulteriori premi attribuiti dalla Giuria di qualità : Menzione speciale della Giuria / Migliore Attore / Migliore Attrice / Migliore Regia / Migliore Sceneggiatura / Migliore Montaggio / Migliore Fotografia / Migliore Scenografia / Migliori Costumi / Migliori Musiche / Migliore Trucco / Migliori Effetti visivi / Migliore Produttore/ Premio degli studenti /Migliore recensione degli studenti.
Ufficio Stampa Licia Gargiulo – licia.gargiulo@gmail.com – mob. 389 9666566 Info: Cinecircolo Romano Tel : 068547151 – mob. 3755752711 ; www.cinecircoloromano.it https://www.facebook.com/CINECIRCOLO-ROMANO-280948948122

venerdì 1 marzo 2019

Al Festival del Cinema Città di Spello la mostra "La Poesia Onesta" dedicata al maestro Ermanno Olmi

Al Festival del Cinema Città di Spello – 23 febbraio 3 marzo 2019 -, Betta Olmi e il curatore Fabrizio Cattani hanno presentato in un video realizzato da Stefano Amadio “La poesia onesta”, la mostra dedicata al cineasta Ermanno Olmi, a un anno dalla scomparsa. Quaranta disegni, bozzetti e fotografie per raccontare il lavoro e la vita del regista bergamasco, autore de “L’albero degli zoccoli, ma anche de “Il mestiere delle armi” e “Cantando dietro i paraventi”, per nominare solo alcuni dei suoi film. Il titolo dell’esposziione, “La poesia onesta”, è una frase tratta da un testo di Umberto Saba che il regista amava ripetere spesso e che dà il senso del lavoro di Olmi, il quale, durante le riprese e nella fase di pre-produzione dei suoi film, amava disegnare le inquadrature come in una specie di storyboard. Bozzetti di film che vanno da "Centochiodi a "Il mestiere delle armi" e anche agli ultimi documentari realizzati dal maestro come "Terra madre".

Da quest’anno il Festival di Spello indice un premio alla regia dedicato proprio a Ermanno Olmi, che in questa prima edizione andrà ad Alice Rohrwacher. A Spello fino a Domenica 3 marzo 2019