domenica 29 aprile 2018

Parte il 3 maggio da Roma l'11.a edizione del Festival del Cinema Spagnolo. Ospite d'onore Angela Molina con "Quell'oscuro oggetto del desiderio", ultimo capolavoro di Luis Bunuel, protagonista con Carole Bouquet

Apre a Roma fra quattro giorni, presso il Cinema Farnese di Campo de Fiori - dal 3 all’8 maggio 2018 - l'undicesima edizione del Festival del cinema spagnolo, che proseguirà da maggio a dicembre in oltre 10 città italiane. Tra gli ospiti del festival - diretto da Federico Sartori e Iris Martin-Peralta - l'attrice Ángela Molina, che presenterà al pubblico romano, domenica 6 maggio, il cult senza tempo di Luis Buñuel, “Cet obscur objet du désir” (Quell'oscuro oggetto del desiderio). Interpretato, tra gli altri, da Fernando Rey, Carole Bouquet e Milena Vukotic e ambientato in Spagna e Francia sullo sfondo di un'insurrezione terrorista.

Il film racconta la storia di Mathieu, facoltoso cinquantenne francese innamorato di una diciottenne che, ripetutamente, ne frustra i desideri romantici e sessuali. E questo ‘oggetto’ del desiderio si sdoppia tra Molina e Bouquet. Nata a Madrid, Ángela Molina è stata ed è la musa, oltre che di Buñuel, di registi quali Elio Petri, Gillo Pontecorvo, Marco Bellocchio, Lina Wertmüller, Bigas Luna, Sergio Castellitto, Marcello Mastroianni, Ridley Scott, Pedro Almodóvar, Giuseppe Tornatore e i fratelli Taviani. Altro ospite d'onore, il regista e scrittore David Trueba, in uscita col suo nuovo romanzo per Feltrinelli, che sarà omaggiato con la proiezione di due film, il suo “La vita è facile ad occhi chiusi”, sulla storia del professore che, in pieno franchismo, utilizzava le canzoni dei Beatles per insegnare l'inglese ai suoi alunni; e “Vengo - Demone flamenco”, di Tony Gatlif, tratto da una sua sceneggiatura, che sarà presentato dall’attore Juan Luis Corrientes. La Nueva Ola, sezione principale del Festival, presenta le ultime tendenze del cinema spagnolo contemporaneo. Un occhio di particolare riguardo viene dato ai nuovi talenti e alle opere prime e seconde, così come ai film che trattano tematiche sociali di stringente attualità.
Ad aprire le serate del festival, giovedì 3 maggio, “Perfectos Desconocidos”, diretto da Álex de la Iglesia, remake del campione di incassi omonimo “Perfetti Sconosciuti, di Paolo Genovese. Il film sarà presentato a Roma dall'attore Pepón Nieto, il “Battiston spagnolo”, che nel cast è affiancato da star quali Eduard Fernández e Belén Rueda. Il regista Agustí Villaronga torna al festival (sarà ospite nella tappa di Campobasso) con suo ultimo film, “Incerta Glòria”, premiato con 7 Premi Gaudí, che affronta la Guerra Civile Spagnola, tratto da un classico della letteratura catalana. Quindi, “El Autor”, di Manuel Martín-Cuenca, vincitore di 2 premi Goya per gli attori Javier Gutiérrez e Adelfa Calvo – che sarà ospite del festival - e Premio Fipresci al Festival di Toronto 2017, adattamento del romanzo “El móvil” (Il movente), di Javier Cercas. Thriller magistrale è “Contratiempo”, opera seconda di Oriol Paulo: un giovane uomo d'affari si sveglia in albergo con il cadavere della propria ragazza, con la porta chiusa da dentro e viene accusato di omicidio...
Quindi “Estiu 1993” (Verano - Estate 1993), autentica rivelazione dell'anno, opera prima di Carla Simón, tenero ritratto del mondo dei bambini, visto dal loro punto di vista, proposto dalla Spagna ai Premi Oscar e vincitore di tre Premi Goya tra cui per la Migliore Opera Prima e quello per la Miglior attrice esordiente a Bruna Cusì, che presenterà il film nella tappa di Perugia. Chiude la selezione “Demonios tus ojos” (t.l. Demoni, i tuoi occhi), di Pedro Aguilera (che sarà protagonista nelle tappe di Venezia e Treviso), presentato al Festival di Rotterdam e premiato a Málaga 2017, ottimo esempio di “cinema scomodo”, che non teme il confronto col tabù. Evento speciale di chiusura sarà “Most Beautiful Island”, opera prima di Ana Asensio, anche protagonista del film, che sarà presente martedì 8 maggio per presentare il film al pubblico romano. Il film, un thriller psicologico, pluripremiato e autentica rivelazione del circuito indipendente internazionale, sarà distribuito in Italia da Exit Media da agosto. Narra la storia di Luciana, una giovane spagnola che arriva a New York, in fuga dal proprio passato. Un giorno riceve una proposta economicamente irrifiutabile: andare a una festa e “reggere il gioco” degli ospiti. Ma la festa conduce a una stanza misteriosa: la suspense va oltre ogni immaginazione.
Altra sezione del festival, La Nueva Ola Latinoamericana, dedicata al ricco cinema prodotto dai Paesi del continente centro-sudamericano, spesso definito in Italia e in Europa "il cinema invisibile". Sarà presentato, tra gli altri, in anteprima, il film argentino “La Educación del Rey”, opera prima di Santiago Esteves, che uscirà in sala distribuito da Exit Media. Premio “Cine en Construcción” al Festival di San Sebastián 2017, il film ha i toni epici del western e la snellezza del thriller. Il tema della discriminazione sociale e dei diritti LGBT è quindi al centro di “Una mujer fantástica” (Una donna fantastica), film cileno di Sebastián Lelio (già autore di “Gloria”), vincitore del Premio Oscar 2018 come Miglior Film straniero, Premio Goya 2018 come Miglior Film Iberoamericano e uscito da noi nello scorso settembre, racconta la storia di Marina, una straziante e splendida Daniela Vega, che dopo la perdita del compagno affronta gli attacchi irosi dei familiari, specchio di una società intollerante e conservatrice. Altro film cileno, “Poesía sin fin”, del regista-cult e padre della psicomagia Alejandro Jodorowsky, un film che attraversa la soglia dell’onirismo dando forma a un suo personalissimo Amarcord. Per la prima volta il Brasile al festival: “As duas Irenes” (tl
Le due Irene), elegante opera prima di Fabio Meira, vincitore al festival di Guadalajara come Miglior opera prima e Miglior fotografia, rilegge la figura del doppio, indagando le questioni identitarie più profonde della cultura brasiliana. La celebre fotografa Isabel Muñoz (World Press Photo Award) è l’autrice dell’immagine ufficiale dell’11.a edizione del Festival del Cinema Spagnolo 2018. Nata a Barcellona nel 1951, la Muñoz è un’artista di fama internazionale. Le sue fotografie sviluppate utilizzando un processo meticoloso e artigianale, sono esposte nella Maison Européenne de la Photographie di Parigi, al New Museum of Contemporary Art a New York, al Contemporary Arts Museum di Houston o in collezioni private e mettono in evidenza il corpo umano, il rituale e la diversità culturale. Premio World Press Photo nel 1999 e nel 2004, Premio PhotoEspaña nel 2009, Muñoz è stata premiata nel 2016 con il Premio Nazionale di Fotografia in Spagna; la giuria ha motivato la decisione sottolineando l’accostamento nella sua opera “dell’impegno sociale con la ricerca della bellezza”. Dopo Roma, il Festival, organizzato da Exit Media e dall'Ufficio Culturale dall'Ambasciata di Spagna in Italia, diviene itinerante e si svolgerà durante l’anno nei seguenti appuntamenti:
Venezia Cinema Rossini 18 - 20 maggio Treviso Cinema Edera 21 – 24 maggio Trento Cinema Astra 22 – 24 maggio Trieste Cinema Ariston, 23 - 25 maggio Perugia Cinema PostModernissimo 30 maggio – 3 giugno Campobasso Palazzo Ex-Gil, 8 - 10 giugno Senigallia (AN) Cinema Gabbiano, 21 - 26 giugno Dopo l’estate: Milano, Cagliari, Bologna, Bergamo, Genova, Reggio Calabria. Tutte le proiezioni del Festival del Cinema Spagnolo sono in versione originale con sottotitoli in italiano.
Per informazioni: www.cinemaspagna.org www.facebook.com/CinemaSpagna https://twitter.com/exitmediawww.instagram.com/cinemaspagna_festival/ festival@cinemaspagna.org tel. (+39) 3805908856 / (+39) 3405529271 Prezzi 7 € intero/ 5 € ridotto per studenti e over 65 Film di Apertura: biglietto unico 10€ Film di Chiusura: biglietto unico7€ Abbonamento: 5 film - 20€ (esclusi Film di Apertura e Film di Chiusura)

giovedì 26 aprile 2018

18 film per la 18.a edizione del Festival del Cinema Italiano di Tokyo. I migliori film della passata stagione

Il Festival del Cinema Italiano di Tokyo diventa maggiorenne, diciotto edizioni che hanno portato i film italiani a conquistare la terza posizione per le distribuzioni nel mercato giapponese (dopo Stati Uniti e Francia).

In diciotto anni sono stati venduti circa il 60% dei film selezionati, cento titoli rappresentati da almeno 180 talents: questo il numero di autori e artisti italiani che hanno partecipato al festival di Tokyo. La manifestazione è organizzata da Istituto Luce Cinecittà - Filmitalia in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Il supporto di Alitalia è fondamentale nel far volare la delegazione artistica verso il Festival.
Il partner giapponese è il mitico Asahi Shimbun, il colosso editoriale giapponese (sei milioni di copie al giorno) che fin dalla prima edizione ospita e promuove il cinema italiano. Infatti il festival verrà programmato nelle sale cinematografiche dell’Asahi a Ginza, cuore pulsante della città di Tokyo. Diciotto i film che verranno presentati, programmati nella sezione ufficiale, dal 26 aprile al 2 maggio, nelle anteprime giapponesi e come Omaggi e Tributi.
Questi i titoli della selezione ufficiale: “Il padre d’Italia” di Fabio Mollo, “Sicilian Ghost Story” di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, “Fortunata” di Sergio Castellitto, “A Ciambra” di Jonas Carpignano, “L'intrusa” di Leonardo Di Costanzo, “The Place” di Paolo Genovese, “Smetto quando voglio – Ad Honorem” di Sydney Sibilia, “Come un gatto in tangenziale” di Riccardo Milani, “Made in Italy” di Luciano Ligabue, “Tito e gli alieni” di Paola Randi, “Cuori puri” di Roberto De Paolis. Tre i film italiani che hanno già un distributore giapponese, lanciati dalle anteprime del Festival: “Ammore e malavita” di Antonio e Marco Manetti, “Il colore nascosto delle cose” di Silvio Soldini e “La tenerezza” di Gianni Amelio.
La programmazione degli omaggi prevede due film di Silvio Soldini, “Pani e tulipani” e “Per altri occhi”, “Mediterranea” di Jonas Carpignano, “Radio freccia” di Luciano Ligabue e “Song’e Napule” dei Manetti Bros. Come sempre una nutrita delegazione artistica accompagnerà il Festival a Tokyo: Luciano Ligabue, Kasia Smutniak, Jasmine Trinca, Leonardo di Costanzo, Roberto De Paolis, i Manetti Bros., Antonio Piazza e Sydney Sibilia.

sabato 21 aprile 2018

Torna a Roma - dal 4 al 6 maggio 2018 - presso il MAXXI Lo Spiraglio, FilmFestival della salute mentale

Si svolgerà a Roma dal 4 al 6 maggio 2018 presso il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo l'ottava edizione de Lo Spiraglio FilmFestival della salute mentale, evento di corti e lungometraggi, organizzato da ASL Roma 1 – Dipartimento Salute Mentale e Roma Capitale Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità solidale, in collaborazione con la Fondazione MAXXI. Lo Spiraglio FilmFestival della salute mentale,

diretto da Federico Russo e Franco Montini, rispettivamente per la parte scientifica ed artistica, conferma il suo scopo, ovvero raccontare il mondo della salute mentale nelle sue molteplici varietà, attraverso le immagini. L’obiettivo è quello di avvicinare un vasto pubblico alla tematica e permettere a chi produce audiovisivi, dedicati o ispirati all'argomento, di mettere in evidenza risorse creative e qualità del prodotto.
Tra i lungometraggi selezionati: Uscirai sano, di Valentina Pellegrino e Barbara Rosanò, che racconta come, in un piccolo paese del Mezzogiorno nasca una grande struttura in grado di produrre, nell’arco di decenni, una rivoluzione nella cura della malattia mentale. Qui, i pazienti ritenuti idonei usufruiscono del sistema open door: possono uscire e vivere nel paese, generando una contaminazione unica tra il mondo interno dell’ospedale e quello esterno della comunità. Quindi, Appennino, di Emiliano Dante, un diario cinematografico che inizia dalla lenta ricostruzione de L’Aquila, città del regista, e prosegue con i terremoti nell'Appennino Centrale del 2016-17, fino al lunghissimo ed estenuante asilo dei nuovi terremotati a San Benedetto del Tronto. Un racconto intimo e ironico, lirico e geometrico, dove la questione di vivere in un’area sismica diviene lo strumento per riflettere sul senso stesso del fare cinema del reale.
Tra i cortometraggi in concorso, L’ombra delle muciare, prima regia dell’attore Marcello Mazzarella , dove un imprenditore si prende cura del padre malato di Alzheimer e si prodiga in un disperato tentativo di mantenere viva la storia della propria famiglia e la memoria del padre stesso. Altro cortometraggio, Senza Corpo, di Stefano Cioffi, con Daria Cardillo e Galatea Ranzi, che racconta di Daniela, ragazza confusa e problematica, con un rapporto conflittuale con il proprio corpo. Forse vorrebbe essere un uomo. E quindi, in rete, cambia identità, spacciandosi per Daniele...
Nella serata finale del festival, la Giuria - composta da Paola Randi, Giona Nazzaro, Antonella Cammarota, Paolo Girardi e Alessia De Stefano - assegnerà il Premio “Fausto Antonucci” di 1.000 euro al miglior cortometraggio e il Premio “Jorge Garcia Badaracco – Fondazione Maria Elisa Mitre” di 1.000 euro al miglior lungometraggio. Il festival, inoltre, consegnerà il Premio Lo Spiraglio – Fondazione Roma Solidale onlus 2018 all'attrice Anna Foglietta, quale artista particolarmente sensibile e interessata ai temi legati al mondo della salute mentale. Nelle edizioni passate sono stati premiati Paolo Virzì, Sergio Rubini, Sergio Castellitto, Carlo Verdone, Alba Rohrwacher, Marco Bellocchio e Giulio Manfredonia.
Per maggiori informazioni www.lospiragliofilmfestival.org spiragliofest@gmail.com

giovedì 19 aprile 2018

Domani apre il 20° Far East Film Festival il coreano "Steel Rain", per la prima e unica volta su grande schermo (Netflix), e il noir malesiano "Crossroads: One Two Jaga"

Una Opening Night davvero memorabile, quella del 20° Far East Film Festival. Anzi: davvero unica al mondo. Non solo per la qualità cinematografica dei due titoli che domani, venerdì 20 aprile 2018, apriranno ufficialmente la ventesima edizione, lo spy thriller coreano “Steel Rain” e il noir malesiano “Crossroads: One Two Jaga”, ma proprio per la caratteristica specifica del primo film. Una caratteristica che lo

distingue da tutti gli altri 80 film della line-up, perché “Steel Rain” abita dentro il perimetro invalicabile di Netflix. Nessuno, fuori dai confini coreani, lo ha mai visto sul grande schermo di un cinema e nessuno, fuori dalla sala del FEFF 20, lo vedrà mai! Una novità importante, storica, perfettamente allineata con la filosofia del Far East Film Festival 20: guardare ai prossimi vent’anni e non celebrare quelli appena trascorsi. Capire e intercettare i cambiamenti del pubblico alla luce dei cambiamenti dell’industria e del mercato.
Festival cinematografici e Netflix: come comportarsi? Il FEFF interpreta la diversa fruizione di un film (grande schermo o display “domestico”) non come una contrapposizione, ma come una risorsa, e decide di non preoccuparsi: il pubblico può godersi una visione di alta qualità in entrambi i casi, però nella sala del Teatro Nuovo (sede storica del festival) potrà godere di una gioia supplementare. Un momento irripetibile. Godersi il film, cioè, su uno schermo di 16 metri, condividendone la visione con i protagonisti seduti qualche metro più in là e con centinaia di appassionati pronti a ridere, applaudire o commuoversi nello stesso istante.
Capire e intercettare i cambiamenti del pubblico, dicevamo. Gli spettatori stanno subendo una rapida mutazione genetica, determinata in larga parte dalle piattaforme on demand (Netflix, appunto, e Amazon su tutte): per parlare ai “nuovi spettatori”, che sono già gli “spettatori di domani”, servono dunque nuovi linguaggi (non è certo difficile scommettere sulla grammatica della serialità), nuovi autori e nuovi registi. Magari, perché no, proprio i nuovi autori e i nuovi registi che quest’anno affollano il programma del FEFF! Ma torniamo, brevemente, alla serata inaugurale. Alle 20.00, buio in sala con “Steel Rain” di Yang Woo-seok (World Festival Premiere). Corea del Nord e Corea del Sud: la guerra nucleare non è mai stata così vicina! Il countdown corre velocissimo e il destino dei due paesi, ma forse del mondo intero, si trova ora nelle mani di pochi uomini.
Riusciranno due grandi nemici, un agente del Nord e un alto funzionario del Sud, a unire provvisoriamente le forze per disinnescare la catastrofe? Tutto il meglio dello spy thriller coreano in un super action davvero esplosivo. Alle 22.40, tocca poi a “Crossroads: One Two Jaga” di Nam Ron (Prima mondiale). Un thriller senza compromessi, un’opera controcorrente che dipinge con coraggio la livida realtà radicata nella Malesia di oggi. Tra immigrazione clandestina e forze dell’ordine corrotte. Joko, figlio di un immigrato indonesiano, viene invitato da Adi, figlio del boss del padre, ad aiutarlo a fare il lavoro sporco. Il padre è riluttante ma deve risolvere anche il problema della sorella clandestina che vuole rientrare in Indonesia.

mercoledì 11 aprile 2018

Sabato e domenica prossimi all'Anteo Palazzo del Cinema di Milan il Festival Cinematografico Reel Palestine

Il 14 e 15 aprile 2018 arriva all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano il Festival Cinematografico Reel Palestine che presenta - in collaborazione con il Solomon R. Guggenheim Museum di New York - una selezione di film di artisti e registi internazionali, sia emergenti che affermati, provenienti dalla Palestina e dai vari paesi in cui si sono dispersi gli abitanti della regione. La selezione di film e cortometraggi si propone

di indagare i concetti di luogo, spazio e origine attraverso una gestualità visiva dal segno poetico, metaforico e sperimentale. Prodotti negli ultimi cinque anni, i film offrono punti di vista alternativi rispetto a quanto rappresentato dai media, raccontandoci storie non conosciute sui temi dell’esodo, degli spostamenti, della frammentazione e sulle tradizioni familiari. Il festival cinematografico è organizzato in concomitanza con la mostra ‘Una Tempesta dal Paradiso: Arte Contemporanea del Medio Oriente e Nord Africa’, allestita presso la Galleria d’Arte Moderna fino al 17 giugno. Sabato 14 aprile
“Electrical Gaza”, 2015, 17 min., 53 sec. Rosalind Nashashibi (nata a Croydon, Regno Unito; vive e lavora a Londra) In “Electrical Gaza” filmati documentari del viaggio a Gaza della regista Nashashibi si combinano con divertenti animazioni. Dalla contrapposizione tra gli incontri mediati che hanno caratterizzato il viaggio — le tangenti da pagare, l’esplorazione della città con una guida personale, le interazioni con gli abitanti locali per mezzo di un interprete — e gli stravaganti momenti di fantasia, Nashashibi esamina i tropi solitamente associati a Gaza e la futilità di tali tentativi nel voler catturare lo spirito della città. Commissionato dal Trustees of Imperial War Museum, prodotto da Kate Parker; per gentile concessione dell’artista e di LUX, Londra
“Ouroboros”, 2017, 77 min. (italiano, inglese e chinook con sottotitoli in inglese) Basma Alsharif (nata in Kuwait; vive e lavora Los Angeles) “Ouroboros” è una rappresentazione fortemente pittorica che sfida i canoni tradizionali della narrazione. Il film, il cui titolo rimanda all’antico simbolo del serpente che si morde la coda, evoca i cicli naturali di distruzione e rinascita al fine di esplorare il dislocamento tramite la metafora del cuore spezzato dall’amore. Il protagonista principale è ritratto in diversi paesaggi, tra cui Gaza, Los Angeles e il deserto della California, un ex-ghetto ebraico in Italia e il castello di Trohanet nella regione francese della Bretagna.
Domenica 15 aprile “Suspended Time: A Program of Short Films”, 2013, 58 min., 33 sec. (arabo con sottotitoli in inglese) Composto da nove cortometraggi, opera di nove artisti e registi diversi, “Suspended Time” è una riflessione sul ventennio seguente alla firma degli Accordi di Oslo del 1993 tra Israele e Palestina. L’eterogenea serie di film crea un puzzle frammentato di luoghi, disuguaglianze, migrazioni ed esperienze fisiche e psicologiche. I film sono stati scelti nel 2013 con un metodo di invito aperto al pubblico e sono stati prodotti da Idiom Films.
“Leaving Oslo”, 4 min. Yazan Khalili (nato in Siria; vive e lavora nei territori palestinesi) “From Ramallah”, 4 min. Assem Nasser (nato in Palestina; vive e lavora nei territori palestinesi) “Message to Obama”, 7 min. Muhannad Salahat (nato a Nablus, Palestina; vive e lavora a Stoccolma)
“Journey of a Sofa”, 9 min. Alaa Al-Ali (nato in Libano; vive e lavora in Svezia) “Interference”, 11 min. Amin Nayfeh (nato in Palestina; vive e lavora in Giordania e Palestina) “Apartment 10/14”, 8 min. Tarzan e Arab Nasser (nati a Gaza; vivono e lavorano nei territori palestinesi)
“Oslo Syndrome”, 6 min. Ayman Azraq (nato a Betlemme; vive e lavora a Oslo) “Twenty Handshakes for Peace”, 3 min. Mahdi Fleifel (nato a Dubai; vive e lavora a Helsingør, in Danimarca) “Long War”, 2 min. Asma Ghanem (nata a Damasco; vive e lavora a Ramallah)
Informazioni su Reel Palestine Reel Palestine è un festival cinematografico annuale che presenta una selezione di film indipendenti palestinesi negli Emirati Arabi. L’organizzazione non a scopo di lucro e fondata sul volontariato è stata creata da un gruppo di amici a Dubai nel 2014 e ha organizzato il suo primo festival pop-up nel gennaio del 2015 allo scopo di mostrare, attraverso i film, la cultura e la tenacia dei palestinesi, facendo calare gli spettatori nei momenti più belli, difficili, commoventi e di ispirazione che accadono durante l’occupazione.
Informazioni su Anteo Palazzo del Cinema Anteo Palazzo del Cinema è uno spazio pluridimensionale con nove sale cinematografiche, un bar/ristorante, una biblioteca aperta al pubblico dedicata alle arti dello spettacolo, un’area adibita a studi e ricerche, nonché programmi per bambini e ragazzi e una sala multimediale che si può prenotare per proiezioni private. Situato in pieno centro a Milano, il cinema offre un ricco programma annuale di corsi ed eventi e, nei mesi estivi, organizza un cinema all’aperto nel portico adiacente. Anteo Palazzo del Cinema Piazza Venticinque Aprile, 8, 20121 Milano Sabato–domenica, 14–15 aprile, 10:30

martedì 10 aprile 2018

In attesa della XVI edizione del TrailersFilmFest di Milano, parte il concorso BooksTrailer

In attesa del TrailersFilmFest, il festival dei trailer cinematografici diretto da Stefania Bianchi, giunto alla XVI edizione e che si terrà per il terzo anno a Milano, presso il nuovo Anteo Palazzo del Cinema dall'11 al 13 ottobre 2018, sono aperte le iscrizioni online per il Miglior Booktrailer dell'anno. Iscrizione gratuita entro il 28 giugno 2018. Tutte le informazioni sul sito www.trailersfilmfest.com Per partecipare al concorso, occorre inviare un’email a comunicazione@trailersfilmfest.com con oggetto Concorso BookTrailer 2018 – Titolo Booktrailer allegando il link al booktrailer in alta risoluzione e la copertina del libro da cui è tratto in alta risoluzione. Inoltre è necessario indicare le seguenti informazioni: autore del booktrailer, produzione, uscita, titolo del libro, autore del libro, casa editrice, contatto telefonico dell'autore. Tra tutti i Booktrailer ammessi saranno selezionati a insindacabile giudizio del Comitato artistico del festival i 10 Migliori Booktrailer che parteciperanno al concorso. I 10 Booktrailer in competizione saranno promossi da TrailersFilmFest tramite tutti i suoi canali e verranno proiettati nell'ambito della sezione TrailersProfessional del Festival. Il miglior booktrailer votato sul sito del festival sarà premiato in una delle serate del festival. Possono partecipare al Concorso tutti i Booktrailer realizzati da giugno 2017 a giugno 2018. “Un connubio basilare - sottolinea Stefania Bianchi, direttrice del festival - quello fra trailer, protagonisti assoluti della manifestazione e booktrailer, elementi sempre più imprescindibili per il lancio di un’opera cinematografica e di un libro”. Info www.trailersfilmfest.com comunicazione@trailersfilmfest.com

domenica 8 aprile 2018

Apre i battenti domani 9 aprile la XIX edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce con un carico di film in concorso, anteprime mondiali, monografiche e premi. Protagonisti Kim Rossi Stuart e Jasmine Trinka, Ildikò Enyedi e Michael Winterbottom

Ildikó Enyedi, Michael Winterbottom insieme a Kim Rossi Stuart e Jasmine Trinca sono i protagonisti della XIX edizione del Festival del Cinema Europeo, in programma a Lecce da domani lunedì 9 al 14 aprile 2018 presso il Multisala Massimo. Il Festival, diretto da Alberto La Monica, quest’anno è dedicato a Cristina Soldano, direttrice artistica sin dalla prima edizione, la cui passione, professionalità e dedizione sono state impulso vitale per la manifestazione tutta. In sua memoria, il premio più importante, l’Ulivo d’Oro, si intitolerà da quest’anno Premio Cristina Soldano al Miglior Film.

La XIX edizione del Festival apre con l’anteprima del nuovo film di Nico Cirasola “Rudy Valentino” con Pietro Masotti, Tatiana Luter, Claudia Cardinale, Alessandro Haber, Nicola Nocella, Luca Michele Cirasola, Rosaria Russo. “Rudy Valentino” racconta, fra realtà e fantasia, il ritorno nell’estate del 1923 di Rodolfo Valentino a Castellaneta, il suo paese natale. Il film sarà nelle sale il prossimo maggio. Sempre in anteprima fuori concorso saranno presentati “Respiri” di Alfredo Fiorillo, un thriller con Alessio Boni, Pino Calabrese ed Eva Grimaldi che saranno al Festival, e “Broken” di e con Edmond Budina che presenterà in sala la pellicola. Dieci i film in concorso: “Agape” di Branko Schmidt (Croazia, 2017) racconta del rapporto proibito tra alcuni ragazzi in procinto di ricevere la
cresima e il parroco Miran, che si trova ad affrontare il disprezzo della società. “Beyond Words” di Urszula Antoniak (Olanda-Polonia, 2017) è la storia di Michael, emigrato dalla Polonia a Berlino, avvocato di successo, la cui vita viene messa a soqquadro da un bohémien polacco. “Cobain” di Nanouk Leopold (Olanda-Belgio-Germania, 2018) è un film sull’amore incondizionato di Cobain per la madre, che conduce una vita instabile, e che lui, sentendosi responsabile, decide di salvare. “Darling”, di Birgitte Stærmose (Danimarca, 2017), è una danzatrice danese di fama mondiale, che durante le prove di un balletto crolla a terra. La prognosi è chiara: la sua anca è irrimediabilmente fuori uso e non potrà danzare mai più… “Disappearance” di Boudewijn Koole (Norvegia-Olanda, 2017), segue la storia di Roos una ragazza che ritrova la madre dopo numerose e profonde incomprensioni. “Pororoca” di Constantin Popescu (Romania-Francia, 2017) narra il dramma di Cristina e Tudor, una coppia di trentenni con figli piccoli, che si trova ad affrontare la scomparsa della loro piccola Maria nel parco. “Scary Mother” di Ana Urushadze (Georgia-Estonia, 2017), è la storia di una casalinga cinquantenne, Manana, divisa fra l’amore per la vita in famiglia e quello per la scrittura, che ha represso per anni.”3/4 Three Quarters” di Ilian Metev (Bulgaria-Germania, 2017), è il ritratto di una famiglia, composta dal padre e dai suoi due figli, che a seguito della scomparsa della madre, cercano un nuovo equilibrio nell’ultima estate trascorsa insieme. “Yellow Heat” di Fikret Reyhan (Turchia, 2017). Ibrahim, figlio di una famiglia di agricoltori tradizionalisti in difficoltà economica, sogna un futuro diverso, ma scopre che non è facile trasformare i sogni in realtà. “The Party’s Over” di Marie Garel-Weiss (Francia, 2017) è la storia di una amicizia tra Céleste e Sihem, nata in centro di recupero. Amicizia che sarà la loro forza, ma anche un ostacolo fuori da un rifugio sicuro.
In occasione del 50° anniversario del Sessantotto, la manifestazione dedica un omaggio con la proiezione di cinque film scelti da Luciana Castellina e Carlo Verdone. “Celebrare gli anniversari non è retorico, è utile: aiuta a riflettere sul passato e – se il ricordo non è contraffatto – a liberare la memoria di chi ha vissuto l’avvenimento dal mito e a far capire a chi è nato dopo di cosa si sia trattato” – sottolineano i curatori. “Tanto più interessante è l’operazione quando viene celebrato un fatto che non si è esaurito in un giorno ma è durato un tempo lungo che, piaccia o non piaccia, ha segnato una generazione in tutto il mondo. Il 1968 – che proprio per indicare che è stata una stagione e non un anno solo viene ormai scritto ‘sessantotto’ – è uno di questi eventi. Cominciato 50 anni fa”. I Protagonisti del Cinema Europeo di quest’edizione:
Michael Winterbottom | Martedì 10 aprile Regista, sceneggiatore, produttore, tra i più eclettici autori della scena britannica, Michael Winterbottom è un autore che più di tutti si è cimentato con grande forza inventiva in differenti generi cinematografici. Talento prolifico, ma mai superficiale, il regista ha spesso scelto uno stile narrativo a metà strada tra realtà documentaria e finzione. Nel corso degli anni, grazie al suo stile sperimentale e sempre originale, è diventato molto noto anche nel circuito del cinema indipendente. Dopo gli inizi come regista per il piccolo schermo, Winterbottom ha esordito nel cinema nel 1990 con “Forget About Me” raggiungendo il successo nel 1995 con “Butterfly Kiss”. Numerosi i riconoscimenti che ha ottenuto nel corso della sua carriera: nel 2003 Orso d’Oro al Festival di Berlino con “In This World” (Cose di questo mondo, 2002) e nel 2006 Orso d’Argento (insieme a M. Whitercross) con “The Road to Guantanamo” (2006), nel 2007 a Cannes ha ricevuto il Premio “François Chalais” dedicato a pellicole che documentano la realtà sociale nel mondo per “A Mighty Heart”. Nel 2008 al San Sebastiàn IFF ha vinto il Premio per la Miglior Regia con “Genova” (2008), in cui la città rappresenta l’inizio di una nuova vita per un uomo da poco vedovo (Colin Firth) e le sue due giovani figlie.
La sua ultima opera “On the Road” (2017), a cavallo tra documentario e film di finzione, è stata presentata al Festival di Berlino nel 2017. Attualmente il regista è impegnato con “Greed”, una satira sul mondo dei super ricchi e sulla loro apparentemente insaziabile avidità, interpretata da Sacha Baron Cohen, il cui personaggio emula il miliardario Green Philip, a capo della catena dei grandi magazzini BHS; e con “The Wedding Guest” con Dev Patel: il film è girato in India paese con il quale il regista intrattiene da anni un rapporto e dove ha già realizzato “Trishna”, parti dei film “Codice 46” (2003) e “A Mighty Heart” (2006). La sera di giovedì 10 aprile riceverà l’Ulivo d’Oro alla Carriera e sarà presentato al pubblico del Festival da Luca Bandirali, che introdurrà il suo film “In This World” (Cose di questo mondo, 2002). Durante il festival verranno proiettati: “ Jude” (1996), “Welcome to Sarajevo” (1997), “Wonderland” (1999), “The Claim” (2000), “24 Hour Party People” (2002), “In This World” (2002), “The Road to Guantanamo” (2006), “Genova” (2008), “The Killer Inside Me” (2010), “Meredith – The Face of an Angel” (2014).
Ildikò Enyedi | Venerdì 13 aprile Il Festival presenta la retrospettiva completa dei suoi film, compresa la copia restaurata de “Il mio XX secolo”, in anteprima mondiale alla trascorsa edizione della Berlinale. E proprio con “Il mio XX secolo”, sua opera prima, che la regista si è aggiudicata al Festival di Cannes la Caméra d’Or. Il film viene annoverato tra le migliori pellicole ungheresi di tutti i tempi. Enyedi ha partecipato a molti festival, tra i quali Venezia, nel 1994, in concorso con “Magic Hunter” e Locarno nel 1999 con “Simon mágus”, film con cui nel 2000 ha vinto l’Ulivo d’Oro alla prima edizione del Festival del Cinema Europeo. Attualmente Enyedi è impegnata con “The Story of My Wife: Léa Seydoux” suo primo film in lingua inglese con l’attrice francese Léa Seydoux e il norvegese Anders Baasmo Christiansen.
La sera del 13 aprile, nel corso di un incontro con il pubblico moderato da Massimo Causo, Ildikó Enyedi riceverà l’Ulivo d’Oro alla carriera e introdurrà “Corpo e anima” (On Body and Soul, 2017) il suo ultimo film, Orso d’Oro alla Berlinale 2017 e candidato Oscar come miglior film straniero quest’anno. Uscito nelle sale italiane nel gennaio scorso. Oltre ai già citati “Il mio XX secolo” (1988) e “Corpo e anima” (2017), la retrospettiva comprende “Vakond” (1987), “Magic Hunter” (1994), “Tamas et Juli” (1997), “Simon mágus” (1999). Ed ecco i Protagonisti del Cinema Italiano:
Kim Rossi Stuart | Giovedì 12 aprile Eclettico attore e regista, comincia a muovere i suoi passi nel mondo del cinema e soli 5 anni e a 14 lascia la scuola per intraprendere la sua futura professione cominciando a studiare teatro. Kim Rossi Stuart raggiunge la popolarità con la miniserie tv “Fantaghirò” di Lamberto Bava. Dopo piccoli ruoli in film di spessore come “Il nome della rosa” di Jean-Jacques Annaud e una prova d’attore con il film di Franco Brusati “Lo zio indegno”, è con “Senza pelle” di Alessandro D’Alatri e “Cuore cattivo” di Umberto Marino che si impone tra i nuovi talenti del cinema italiano. D’Alatri gli affida il ruolo di Gesù ne “I giardini dell’Eden” per il quale ottiene alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il Premio Pasinetti. Ma il vero e unanime riconoscimento arriva nel 2004 con “Le chiavi di casa” di Gianni Amelio che gli vale ancora una volta il Premio Pasinetti al Festival di Venezia, un Nastro d’Argento, un Golden Globe e il premio miglior attore anche al Festival di Valencia; poi con “Romanzo criminale” di Michele Placido, ancora un Nastro d’Argento. Rossi Stuart ha sempre preferito i film d’autore e il cinema impegnato, costellando la sua carriera di successi, sempre diretto da grandi registi: Roberto Benigni lo ha voluto come Lucignolo nel suo “Pinocchio”; è stato sul set di “Al di là delle nuvole” firmato da Michelangelo Antonioni e Wim Wenders; con Carlo Mazzacurati ha interpretato “Un’altra vita”. Placido lo chiama di nuovo per ricoprire il ruolo di Renato Vallanzasca in “Vallanzasca – Gli angeli del male” per il quale si aggiudica un altro Nastro d’Argento, il Ciak d’Oro e il Premio Ennio Flaiano. Nello stesso 2010 Rossi Stuart è in “Questione di cuore” di Francesca Archibugi, e “Piano, solo” di Riccardo Milani per il quale vince il premio come migliore attore al Bastia Italian Film Festival. Daniele Luchetti lo vuole per interpretare suo padre in “Anni felici”, parzialmente autobiografico. È del 2005 il suo esordio alla regia con “Anche libero va bene”, presentato al Festival di Cannes e con il quale ottiene il Premio Miglior regista esordiente ai David di Donatello e numerosi altri riconoscimenti a Festival nazionali e internazionali; nel 2016 presenta “Tommaso” suo secondo film dietro la macchina da presa fuori concorso alla 73ª Mostra del Cinema di Venezia. Il teatro è comunque sempre rimasto saldo nei suoi progetti. Giovedì 12 aprile, Kim Rossi Stuart incontra il pubblico, presentato da Enrico Magrelli, e riceverà l’Ulivo d’Oro alla carriera. Il Festival del Cinema Europeo presenta una selezione di dieci film che in particolare hanno segnato la sua carriera, tra cui i due titoli da lui diretti: “Il ragazzo dal kimono d’oro” di Fabrizio De Angelis (1987), “Senza pelle” di Alessandro D’Alatri (1994), “Cuore cattivo” di Umberto Marino (1995), “Le chiavi di casa” di Gianni Amelio (2004), “Anche libero va bene” di e con Kim Rossi Stuart (2005), “Romanzo criminale” di Michele Placido (2005), “Piano, solo” di Riccardo Milani (2007), “Questione di cuore” di Francesca Archibugi (2009), “Vallanzasca – Gli angeli del male” di Placido (2010), “Tommaso” di e con Rossi Stuart (2016).
Jasmine TrincaR | Sabato 14 aprile Con il suo ultimo film, “Fortunata” di Sergio Castellitto, dopo il Premio come migliore attrice nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes e il Nastro d’Argento nel 2017 si è aggiudicata il David di Donatello 2018. “Nessuno si salva da solo” (2015), sempre di Castellitto, le è valso la candidatura sia ai David di Donatello sia ai Nastri d’Argento. Per una giovane ragazza scelta tra migliaia di liceali da Nanni Moretti per “La stanza del figlio”, e che aveva altre idee per il proprio futuro, quello del cinema è stato sicuramente un percorso brillante costellato da grandi prove attoriali che le hanno fatto conquistare numerosi e importanti riconoscimenti. Nel 2003 ha ricevuto insieme a tutto il cast al femminile ancora un Nastro d’Argento per “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana. Due anni dopo, nel 2006 è ancora Moretti a volerla ne “Il caimano”. Nel 2009 è alla Mostra del Cinema di Venezia con “Il grande sogno” di Michele Placido (con il quale girerà anche “Romanzo criminale”) pellicola per la quale conquista il Premio Marcello Mastroianni. Altri due Nastri d’Argento nel 2013: uno per “Un giorno devi andare” di Giorgio Diritti e uno per “Miele” di Valeria Golino. Una filmografia, quella della Trinca, che vanta oltre 20 titoli firmati dai più grandi autori del nostro cinema, oltre ai già citati: Riccardo Milani (“Piano, solo”), Paolo e Vittorio Taviani (“Maraviglioso Boccaccio”), solo per ricordarne alcuni.
Ha interpretato anche alcuni corti (per Francesca Archibugi e Valerio Mastandrea) e serie tv. Al di là del nostro cinema la vediamo in “Ultimatum” di Alain Tasma, in “The Gunman” di Pierre Morel e in “Saint Laurent” di Bertrand Bonello. Attualmente l’attrice ha in post produzione due titoli italiani, “Euphoria” di Valeria Golino e “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini in cui interpreta Ilaria Cucchi. Sarà impegnata anche sul set di due film girati all’estero “The Man Who Saved Paris” del canadese Robert Budreau con Kristin Scott Thomas e Stanley Tucci e “Red Snake” della francese Caroline Fourest “un film di guerra sulla guerra delle donne”. Jasmine Trinca, al Festival la sera del 14 aprile, ritirerà l’Ulivo d’Oro alla Carriera e sarà protagonista di un incontro con il pubblico condotto da Laura Delli Colli; segue la proiezione del film “Fortunata” di Castellitto. Durante il Festival del Cinema Europeo si rivedranno dieci dei suoi film più rappresentativi: “La stanza del figlio” di Moretti (2001), “La meglio gioventù” di Giordana (2003), “Il grande sogno” di Placido (2009), “L’Apollonide” di Bertrand Bonello (2011), “Miele” di Valeria Golino (2013), “Un giorno devi andare” di Diritti (2013), “Une autre vie” di Emmanuel Mouret (2013), “Nessuno si salva da solo” di Castellitto (2015) “The Gunman” di Pierre Morel (2015).
Accanto alla sezione competitiva, la manifestazione salentina propone numerosi spazi di approfondimento, sezioni dedicate a cortometraggi e a documentari che rappresentano un percorso di ricerca di nuovi temi e di nuovi linguaggi audiovisivi. Ritorna per il terzo anno la sezione dedicata alla commedia europea, una vetrina che presenta una selezione di cinque opere in anteprima italiana; Cinema e Realtà, la sezione intende dare visibilità a temi sociali e culturali di rilievo attraverso il cinema, proponendo un’occasione di riflessione e di approfondimento su argomenti ed eventi della realtà contemporanea. Premio Mario Verdone, viene assegnato dai figli Silvia, Carlo e Luca Verdone a un giovane autore (massimo 40 anni) che con la sua opera prima si sia particolarmente distinto nell’ultima stagione cinematografica. Il riconoscimento vuole onorare il critico, saggista e storico del cinema Mario Verdone, sempre attento nella scoperta di artisti di talento, non solo nel Cinema ma nel mondo dell’arte in generale, come dimostrano i suoi numerosi saggi e scritti; Premio Emidio Greco, per il sesto anno consecutivo, il Festival del Cinema Europeo, insieme al Centro Nazionale del Cortometraggio e d’intesa con la famiglia, attribuisce un Premio in memoria del regista, con l’intento di premiare un giovane autore italiano (massimo 35 anni) per il suo talento nella realizzazione di un cortometraggio. E ancora Vetrina Fondazione CSC, una sezione destinata a promuovere alcune attività del Centro Sperimentale di Cinematografia, quali il restauro e la diffusione culturale con la Cineteca Nazionale e la formazione con la Scuola Nazionale di Cinema. Ogni anno il Festival presenta un film restaurato e alcuni film di diploma degli allievi.
Infine, Puglia Show, venti cortometraggi selezionati per il tradizionale concorso riservato a giovani registi pugliesi under 35 anni, sezione curata da Luigi La Monica; il Premio Lux, tramite il quale il Parlamento Europeo favorisce il dibattito sulle questioni sociali e i valori che più rappresentano la società europea, mentre Short Matters! è la sezione che mette in rassegna i cortometraggi che hanno avuto la nomination al Best European Short Film Award 2017 dell’European Film Academy. Realizzato dalla Fondazione Apulia Film Commission e dalla Regione Puglia con risorse del Patto per la Puglia (FSC), il Festival del Cinema Europeo è ideato e organizzato dall’Associazione Culturale “Art Promotion” con il sostegno del Comune di Lecce e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo-Direzione Generale Cinema. Il Festival del Cinema Europeo, riconosciuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo “manifestazione d’interesse nazionale”, è membro dell’Associazione Festival Italiani di Cinema e si pregia del Patrocinio del Parlamento Europeo, del Centro Sperimentale di Cinematografia, del S.N.G.C.I., della FIPRESCI, del S.N.C.C.I., del Centro Nazionale del Cortometraggio, dell’Agiscuola. Festival del Cinema Europeo organizzazione: Associazione Culturale “Art Promotion” segreteria organizzativa: Cineporto di Lecce c/o Manifatture Knos Via Vecchia Frigole n.36 – 73100 Lecce – Tel/Fax: +39 0832 093331 info@festivaldelcinemaeuropeo.com – www.festivaldelcinemaeuropeo.com

sabato 7 aprile 2018

Torna il Lucca Film Festival ed Europa Cinema 2018 con un red carpet straordinario: dal regista Stephen Frears a Martin Freeman, da Laura Morante a Sabina Guzzanti e Anton Corbijn

Il Lucca Film Festival e Europa Cinema 2018, in programma dall’8 al 15 aprile, si svolgerà nelle città di Lucca e Viareggio. Un red carpet d'eccezione – tra registi, attori e attori-registi, Stephen Frears, Martin Freeman ("Ghost Stories"), Rupert Everett ("The Happy Prince"), Anton Corbijn, Sabina Guzzanti e Laura Morante - che sarà arricchito da omaggi con proiezioni, premi e incontri col pubblico dedicati a ciascuna delle star presenti.

Torna inoltre per il terzo anno consecutivo il Concorso internazionale di lungometraggi, con 14 film in competizione da tutto il mondo in prima italiana, a cui si affiancheranno le Anteprime fuori concorso e il consueto appuntamento con il Concorso internazionale di cortometraggi. Il festival si svolgerà in vari luoghi della città tra cui, a Lucca, i cinema Astra e Centrale, il Teatro del Giglio, Palazzo Ducale e Fondazione Ragghianti.
Per informazioni e programma completo vai su www.luccafilmfestival.it

mercoledì 4 aprile 2018

Parte oggi da Roma Rendez-Vous - Il Festival del Nuovo Cinema Francese con anteprime, inediti, film di autori vecchi e nuovi, documentari e incontri. Da François Ozon a Xavier Legrand, da Dumont a Guédiguian

In partenza oggi Rendez-vous, Festival del Nuovo Cinema Francese dalla Capitale che toccherà dopo, con focus e artisti, le città di Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Torino. Iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, la manifestazione è realizzata dall’Institut français Italia, co-organizzata con UniFrance, e in collaborazione con l’Institut français - Centre Saint-Louis. Il responsabile del progetto è Dragoslav Zachariev e la direzione artistica affidata a Vanessa Tonnini. BNL - Gruppo BNP Paribas, per l’ottavo anno consecutivo, è main sponsor della rassegna. Il festival beneficia anche del sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati – fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea – di Brioni, dell’Hotel Westin Excelsior Rome, di Yves Rocher, di Groupama Assicurazioni e di France 24. Air France e Renault sono i vettori ufficiali. Rendez-vous festeggia l’ottava edizione ampliando i confini del suo viaggio di esplorazione del nuovo cinema francese con più di 30 titoli, 4 focus, una sezione documentari, incontri speciali, masterclass e anteprime, con film e ospiti che percorreranno l’Italia per un mese. A Roma sono tre le sedi che ospiteranno la manifestazione. Anteprime e focus al Cinema Nuovo Sacher, mentre sezioni speciali tornano alla Casa del Cinema e all’Institut français - Centre Saint-Louis.

Alla madrina Valeria Bruni Tedeschi è dedicata l’edizione del festival, nel segno del grande cinema d’autore e del legame artistico tra Francia e Italia. Nella sua ricca carriera, di qua e di là dalle Alpi (ha recitato in più di ottanta film e ne ha diretti sei), Valeria Bruni Tedeschi ha raccontato luci e fragilità di una umanità specchio del nostro tempo, donne sensibili e tormentate alle prese perlopiù con crisi e rinascita, ma soprattutto animate da una spassionata fiducia nelle virtù magiche dell’arte e quindi del cinema. E proprio lei aprirà il festival, oggi 4 aprile con una Masterclass alla Casa del Cinema, moderata da Federico Pontiggia (critico de Il Fatto Quotidiano), cui seguiranno due proiezioni speciali: “La pazza gioia” di Paolo Virzì e “Tutti per uno” di Romain Goupil. Alla regista e attrice franco-italiana è dedicato un Focus Speciale, che comprende un ciclo di film che saranno proiettati alla Casa del Cinema e all’Institut français - Centre Saint-Louis, co-organizzatori dell’evento speciale.
Il 5 aprile la Bruni Tedeschi incontra il pubblico al Cinema Nuovo Sacher, per presentare al fianco del co-regista Yann Coridian, il toccante documentario: “Une jeune fille de 90 ans” che segue il lavoro di un noto coreografo nel reparto geriatrico di un ospedale. La danza risveglia nei pazienti sorrisi e lontani ricordi. Negli occhi della dolce Blanche, malata di Alzheimer, a risvegliarsi è una memoria d’amore. Film d’apertura “Jusqu'à la garde | L'affido” di Xavier Legrand, Leone d’Argento per la miglior regia e Leone del Futuro come miglior opera prima alla 74. Mostra di Venezia, l’esordio al lungometraggio di Xavier Legrand, accolto in Francia con grande attenzione e successo di pubblico, è la tesa ed essenziale cronaca di una separazione, che affronta in un magistrale crescendo la violenza domestica attraverso differenti generi. Xavier Legrand, al fianco dell’attrice Léa Drucker, presenterà il film al pubblico il 4 aprile al Cinema Nuovo Sacher (proiezione a inviti). Il film è distribuito da Nomad Film Distribution insieme a PFA Films.
Non poteva mancare uno degli autori più provocatori del panorama cinematografico francese di fine millennio: Bruno Dumont, un regista che non smette di stupirci rinnovando continuamente la sua poetica. Creatore di un “nuovo cinema mistico”, austero e radicale, ha trovato, nelle ultime opere, una verve ironica e una tenerezza dagli esiti estremamemente poetici. Come accade nell’ultimo film: “Jeannette, l'enfance de Jeanne d'Arc”, distribuito da MoviesInspired. Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2017, il film più radicale, bizzarro e audace del regista-filosofo Dumont: l’infanzia e l’adolescenza della pulzella d’Orléans diventano una favola contemporanea, una commedia musicale in salsa electro-pop e rock. Un tributo al mistero e alla forza incontenibile di ogni atto di libertà. Dopo l’incontro con il pubblico romano (6 aprile, Cinema Nuovo Sacher) Dumont raggiunge Palermo, ospite di un Focus Speciale presso il Cinema Vittorio De Seta. Torna al festival l’amatissimo (da pubblico e critica, in Francia e nel mondo) Laurent Cantet per presentare “L’Atelier”, distribuito da Teodora Film (8 aprile, Cinema Nuovo Sacher). Il passato e il presente, il mondo dei “vecchi” e quello dei giovani si scontrano in un appassionante, radicale ed intimo ritratto della gioventù francese, presentato nella sezione Un Certain Regard del 70° Festival di Cannes. Il regista, Palma d’oro nel 2008 per “La Classe”, torna ad interrogare la realtà con i temi che gli sono più cari: l’educazione, i giovani, il rapporto con i sogni e le utopie, e conferma l’efficacia del suo cinema che invoca il dialogo come unica soluzione.
In rappresentanza di un cinema profondamente femminile, accanto a quello di Valeria Bruni Tedeschi, non poteva mancare quello di Claire Denis, una delle voci più innovative della creazione francese contemporanea, protagonista di un cinema severo e sofisticato che pone al centro: sensualità, corpi, alterità, tabù. La cineasta porta a Roma “Un beau soleil intérieur | L'amore secondo Isabelle”, distribuito da Cinema Srl, il Film d’apertura alla 49° Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, dove ha ricevuto il Premio SACD. Liberamente tratto da ‘Frammenti di un discorso amoroso’ di Roland Barthes, un film raffinato e sensuale sull’amore, la speranza, l’attesa dell’incontro. Una luminosissima Juliette Binoche è al centro di una danza dolce amara sulla vita. Ancora cinema che scandaglia i rapporti, l’identità, la fragilità umana quello del versatile e prolifico Franois Ozon che torna al festival con L’Amant double | Doppio Amore (5 aprile, Cinema Nuovo Sacher) distribuito in sala da Academy Two. Al potere di un bacio, quello tra Marine Vacth e Jérémie Renier, splendidi protagonisti del film, è affidata la campagna di comunicazione di Rendez-vous 2018. Ozon con uno sguardo elegante e freddo, quasi clinico, conduce anima e corpo dei suoi personaggi in un sensuale thriller erotico-freudiano, giocando di virtuosismi con citazioni di Hitchcock, De Palma e Cronenberg.
Sempre nel solco dei grandi autori del cinema francese, torna a Roma Robert Guédiguian che, a fianco dell’amata attrice e moglie Ariane Ascaride, presenterà il suo ventesimo film “La Villa - La Casa sul Mare”, in Concorso a Venezia 74, dove troviamo riuniti tutti gli amori del regista marsigliese: attori, temi, luoghi in una storia che racconta i sogni di ieri e di oggi. Il film sarà in sala con Parthenos dal 12 aprile. Dopo la Capitale, il regista incontrerà il pubblico alla Cineteca di Bologna (il 9 aprile), che gli dedica un Focus speciale, a Milano (Cinema Anteo, il 10 aprile) e Padova (11 aprile, Cinema Multiastra). Rendez-vous resta terreno di scoperta e di esplorazione del cinema francese contemporaneo. Gioiello della programmazione di quest’anno: Jeune Femme di Léonor Serraille, Caméra d’Or di Cannes 2017, come miglior opera prima, quest’opera luminosa e originale è un elogio dell’instabilità, che dipinge con delicato realismo un ritratto femminile tragicomico, dinamico e solare, affidato ad una delle più interessanti attrici emergenti: Laetitia Dosch. Il film sarà in sala con Parthenos. Veterani del cinema e del teatro di ricerca sono invece il duo Dominique Abel e Fiona Gordon che presenteranno “Paris pieds nus | Parigi a piedi nudi” (distribuito in sala da Academy Two). Tutto da scoprire e da tener d’occhio il cinema stralunato e creativo di questo duo che disegna un’originalissima commedia in stile slapstick, una favola moderna che reinventa continuamente il cinema, grazie ad un’innata capacità di tendere nella danza e nell’inciampo del sorriso ogni sentimento. Un omaggio al cinema muto e a Jacques Tati, a Aki Kaurismäki, Chaplin e alla Ville Lumière.
Popolarissimo in Francia, ancora poco conosciuto in Italia, il cinema di Albert Dupontel ex comico teatrale e televisivo. In anteprima speciale per Rendez-vous: “Au revoir là-haut” (6 aprile, Cinema Nuovo Sacher), l’adattamento del best seller di Pierre Lemaitre Ci rivediamo lassù. La ricostruzione del mondo effervescente degli anni Venti offre al regista l’occasione di esplorare tutte le sue risorse creative per confezionare una favola moderna, epica, romantica e spettacolare, “un pamphlet in costume contro l’orrore dei nostri tempi”, ricompensata di 5 César. Tra i registi che si fanno largo nel panorama francese segnaliamo Antony Cordier che al suo terzo lungometraggio ricrea il suo cinema fantastico e singolare rinnovando i codici della commedia. Anteprima speciale a Roma per “Gaspard va au mariage” (6 aprile, Cinema Nuovo Sacher), una commedia romantica che racconta legami affettivi e la confusione dei sentimenti, immergendo i suoi personaggi nell’insolita cornice di uno zoo, luogo simbolico dell’inconscio e delle pulsioni.
Ancora un’anteprima speciale con Sparring dell’attore e regista Samuel Jouy (5 aprile, Institut français - Centre Saint-Louis) che affida il protagonista del suo primo lungometraggio a Mathieu Kassovitz per raccontare fragilità e forza di quegli eroi del quotidiano che, messi di fronte alla possibilità di scegliere, trovano l’infantile e rabbiosa determinazione per poter riuscire. Ma non è tutto perché ci sono anche documentari, cortometraggi, film restaurati e incontri.