sabato 25 luglio 2015

Le Giornate degli Autori / Venice Days portano sul Lido - dal 2 al 12 settembre - film dai cinque continenti con un occhio di riguardo al cinema italiano

Anche le Giornate degli Autori / Venice Days, arrivate alla 12a. edizione e promosse dalle Associazione Italiane degli Autori (Anac e 100autori), in accordo con la Biennale di Venezia porterà nel periodo della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – dal 2 al 12 settembre 2015 - film da tutto il mondo, anzi dai cinque continenti. L’attuale selezione delle Giornate, infatti,

è la più varia, imprevedibile, internazionale e, soprattutto, 'italiana' nella storia dell'ormai consolidata sezione promossa dalle Associazioni Italiane degli Autori che portano ogni anno al Lido “le voci del cinema indipendente di tutto il mondo, ma senza dimenticare il dialogo e la ricerca in uno spirito che va oltre la semplice passerella di anteprime” e sempre in collaborazione con la Sic e Cinecittà Luce.
Sono 20 film provenienti da 15 paesi, 8 opere prime, 18 prime mondiali, 8 registe donne, un maestro del cinema come lo spagnolo Carlos Saura che stavolta è andato in "Argentina" alla scoperta delle radici della musica e della danza folk del grande paese sudamericano; il premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk e il fondatore dell'Odin Teatret, Eugenio Barba; tutti e tre protagonisti degli eventi speciali. Ma anche la presenza della Palma d'Oro Laurent Cantet presidente della giuria; la musa ed autrice della Nouvelle Vague, Agnès Varda al centro del progetto Women's Tales realizzato insieme a Miu Miu, con il suo film "10 Les 3 Boutons (l'altra regista è la giovane Alice Rohrwacher con "9 De Djess").
Ma le opere, in concorso e non porteranno al Lido anche attori e personaggi famosi come Luis Tosar, Miranda Otto, Sam Neill, Paul Ducet, Suzanne Clément, Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Celia Rowlson Hall, Massimo Popolizio, Valentina Carnelutti, Roberto Bolle, Elio e Cristiana Capotondi.
I titoli del concorso. Tre gli italiani: "Viva la sposa" di e con Ascanio Celestini, l'opera prima "Arianna" di Carlo Lavagna con Ondina Quadri - figlia di Jacopo, che si preannuncia come una vera rivelazione - e "La prima luce" di Vincenzo Marra, girato fra Puglia e Cile in coproduzione;
"La memoria del agua" (La memoria dell'acqua) del cileno Matias Bize; "A peine j'ouvre les yeux (Appena apro gli occhi) dell'esordiente Leyla Bouzid (Francia/Tunisia/Belgio); "Klezmer" del polacco Piotr Chrzan; "Island City" dell'indiano Ruchika Oberoi; "Underground Fragrance" di Pengfei, coproduzione Francia/Cina; "Early Winter" di Michael Rowe, coproduzione fra Australia e Canada.
Il classico fil rouge sembra essere quello dei ‘non luoghi’ della nostra civiltà: “sottosuolo e superficie di una terra che non trova più radici e che rigetta l’omologazione del potere e dell’individualità egoista”. Apertura, in concorso, con "El desconocido" (Retribution - Lo sconosciuto) dello spagnolo Dani de la Torre e chiusura, fuori concorso, con la saga familiare "The Daughter" di Simon Stone con Geoffrey Rush, Miranda Otto e Sam Neill.
Però ci saranno ancora eventi speciali per "Milano 2015" di Elio, Roberto Bolle, Silvio Soldini, Walter Veltroni, Cristiana Capotondi, Giorgio Diritti, nato come reinterpretazione del documentario di Ermanno Olmi "Milano '83", per fotografare le tante anime contemporanee che costituiscono
l'identità della metropoli nell'anno dell'Expo; "Bangland" di Lorenzo Berghella, sorta di Simpson all'italiana, ovvero l'America distopica di un giovane animatore di Pescara; "Harry's Bar" di Carlotta Cerquetti che ricostruisce la storia di una famiglia (e di un locale) in cui si è
specchiata Venezia; "Viva Ingrid!" di Alessandro Rossellini, la stagione italiana di una diva hollywoodiana vista da se stessa (i suoi filmini, cinegiornali, brani di film), in occasione del centenario della nascita; e poi "Innocence of Memories - Orhan Pamuk's Museum and Istambul" di Grant Gee e "Il paese dove gli alberi volano. Eugenio Barba e i giorni dell'Odin" di Davide
Barletti e Jacopo Quadri. E ancora "Ma" di Celia Rowlson Hall, in accordo con Tribeca Film Festival, e "I sogni del Lago Salato" un documentario di Andrea Segre realizzato in Kazakistan. Venezia sarà, ancora una volta, la sede ideale delle iniziative del Parlamento Europeo per il
Premio Lux con la presentazione delle tre opere finaliste dell’anno (in accordo con la Mostra) e il progetto ’28 volte cinema’ che porta alle Giornate altrettanti giovani cinefili di tutti i paesi dell’Unione Europea con il sostegno di Europa Cinemas e il contributo di Cineuropa.org. I finalisti per il Premio Lux sono “Mediterranea” di Jonas Carpignano (Italia-Usa-Germania-Francia-Qatar), “Mustang” di Deniz Gamze Erguven (Turchia) e “The Lesson” di Kristina Grozeva e Petar Valchanov (Bulgaria-Grecia).
Infine, "Laguna Sud - Il cinema fuori dal Palazzo", un progetto di Giorgio Gosetti e Andrea Segre, che porta le Giornate degli Autori al di fuori del Lido: A Chioggia, dal 21 al 24 agosto, in collaborazione con il Comune, e a Pellestrina dall'11 al 13 settembre, la Laguna abbraccia idealmente Venice Days con un prologo e un epilogo pensati per raccontare il passato e il futuro della sezione indipendente. Si chiude poi a Roma nell’ambito di Venezia a Roma, dove verrà proposta – come di consueto - una selezione della selezione. José de Arcangelo