mercoledì 16 ottobre 2013

L'8° Festival Internazionale del Film di Roma "all'insegna della continuità e della novità e alla ricerca di un'identità, parola del direttore artistico Marco Muller

L'ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma - dall'8 al 17 novembre 2013 - si presenta all'insegna della 'continuità e della novità' e con un totale di sette sale (quest'anno è stata recuperata la Sala Santa Cecilia) e due esterne, come di consueto, Casa del Cinema e Cinema Barberini (al posto del Metropolitan ormai chiuso), oltre alla sezione realizzata in collaborazione col MaXXI. Quindi, l'ex Festa del cinema è alla ricerca - come ha detto il direttore artistico Marco Muller - dell'equilibrio tra Festa, appunto, e Festival proponendo quest'anno un programma che dà spazio allo spettacolo popolare e al cinema d'autore, parallelamente e attraverso le diverse sezioni. Per portare il saluto del Comune e della Regione - che con la Provincia - sono i promotori della manifestazione, alla conferenza stampa di presentazione c'erano gli assessori alla cultura Barca e Lidia Ravera, che hanno preso la parola dopo il Presidente della Fondazione Cinema per Roma Paolo Ferrari e prima del direttore artistico Muller. La prima ha sottolineato che resta comunque una 'Festa del cinema', anche quando è stata negli ultimi anni un po' trascurata dalle istituzioni e nonostante non abbia ancora un percorso ben definito, "un marchio importante per la città" che va finanziato e sostenuto. "E un momento di giubilo condiviso - ribatte la Ravera -, perché prima c'era solo la tivù, ma ci sono modi diversi di andare al cinema anziché stare sempre sul portale per la visione, mentre le sale si svuotano o addirittura chiudono. Perché ciascuno si è murato nella sua cameretta con lo schermo privato. L'investimento nel festival è importante, essenziale, insostituibile perché il cinema forma parte dell'arte popolare, di raffinata ricerca linguistica. Il rientro della Regione nella Film Commissione e il rilancio del festival che si presta in questa 8a. edizione al work in progress, una strada tra festa e festival, di spartizione comune. Dargli un'identità è più difficile ma non bisogna distinguere rigidamente, non ci deve essere nessun integralismo né d'autore né industriale. L'unica bussola possibile è la qualità del cinema, il buon cinema". Quindi, Muller sottolinea che "ricominciano le avventure dell'occhio, le capriole della visione planetaria. Il cinema-cinema e gli oggetti artistici più singolari; gli autori e i geniri; i capolavori (German) e il cinema popolare, i film di ricerca e l'intrattenimento; i film di-cui-si-sa-già-tutto e quelli tutti-da-scoprire; i nomi confermati e quelli nuovissimi (le opere prime e seconde nei diversi concorsi sono, anche quest'anno, moltissime); i film 'giusti' dovrebbero davvere essere all'appello, dentro una programmazione snella e leggibile senza bisogno di senaletica complicata". Film per ogni gusto e pubblico, almeno sulla carta, tanto che dobbiamo dargli fiducia finché non saremmo alle prese con i percorsi (o le corse) per poter vedere e/o assaggiare il più cinema possibile, non solo per 'lavoro' ma soprattutto per 'passione' che quello che in fondo tiene in vita i festival e soprattutto il cinema in sala, un 'rito' sociale insostituibile altrove, perché - secondo noi - il grande cinema perde la sua magia 'contenuto' nel piccolo formato di video, televisione, computer, ma anche nella 'saletta' di casa per quanto sia attrezzata. Per ora ci limiteremo a dare le cifre e i film del concorso, ovvero della selezione ufficiale. Sono stati visionati 2620 film provenienti da 76 paesi: 1542 lunghi e 1078 corti. Sono 67 i lungometraggi della Selezione ufficiale, 11 i mediometraggi e 19 i cortometraggi. 18 quelli in concorso, tra cui 12 in prima mondiale, 5 in prima internazionale e 1 in prima nazionale. 16 i fuori concorso in Gala, di cui 6 in prima mondiale, 2 in prima internazionale, 2 in prima europea, 5 in prima nazionale, 1 prima festival. Poi altri 3 in collaborazione con Alice nella Città, 1 prima internazionale, 1 europea e 1 nazionale. Infine 3 eventi speciali, di cui 2 in prima mondiale e 1 in prima nazionale. Al concorso CineMaxxi 16 lungometraggi, 6 medio e 13 corti. Per Prospettive Doc Italia 7 documentari in concorso (in prima mondiale) e altri 3 fuori concorso (sempre in prima mondiale). Apertura ufficiale con "L'ultima ruota del carro" di Giovanni Veronesi, fuori concorso, e Chiusura con "Sou Duk / Saodu (The White Storm) del pluripremiato Benny Chan, maestro cinese del film d'azione e autore del cult "Big Bullet". In concorso: "Another Me" della spagnola Isabel Coixet (Spagna/GB); "Ben o degilim / I am not Him" di Tayfun Pirselimoglu (Turchia/Francia/Grecia/Germania); "I corpi estranei / Foreign Bodies" di Mirko Locatelli (Italia); "Dallas Buyers Club" di Jean-Marc Vallée (Usa); "Entre nos / Sheep's Clothing" di Paulo Morelli (Brasile); "Gass / Acrid /Acre" di Kiarash Asadizadeh (Iran); "Her" di Spike Jonze (Usa); "Lanse Gutou / Blue Sky Bones" di Jian Cui (Cina); "Manto acuifero" di Michael Rowe (Messico); "Mogura no uta / THe Mole Song" di Takashi Miike (Giappone); "Out of The Furnace" di Scott Cooper (Usa/GB); "Quod Erat Demonstrandum" di Andrei Gruzsniczki (Romania); "Sebunsu Kodo / Seventh Code" di Kiyoshi Kurosawa (Giappone); "Sorg og glaede / Sorrow and Joy" di Nils Malmros (Danimarca); "Take Five" di Guido Lombardi (Italia); "Tir" di Alberto Fasulo (Croazia/Italia); "A vida invisivel / La vita invisibile" di Vitor Gonçalves (Portogallo); "Volantin cortao / Cut Down Kite" di Diego Ayala e Anibal Jofré (Cile). Fuori concorso: "Au bonheur des ogres / Il paradiso degli orchi" di Nicolas Bary (Francia), tratto dal libro di Pennac; "Las brujas de Zugarramurdi / Le streghe di Zegurramurdi" di Alex de la Iglesia (Spagna); "Gods Behaving Badly" di Mark Turtletaub (Usa); "The Green Inferno" di Eli Roth (Usa), il noto regista di "Hostel"; "The Hunger Games: Catching Fire" - La ragazza di fuoco" di Francis Lawrence con Jennifer Lawrence (una delle star presenti), in uscita poi nelle sale; "Je fais le mort" di Jean-Paul Salomé (Francia); "La luna su Torino / 45th Parallel" di Davide Ferrario (Italia); "Rome and Juliet / Romeo e Giulietta" del redivivo Carlo Carlei (GB); "Song'e Napule" di Antonio e Marco Manetti (Italia); "Snowpiercer" di Joon-ho Bong" (Corea del Sud); "Stalingrad 3D" di Fedor Bondarchuk (Russia); "Tales from the Dark" di Simon Yam, Fruit Chan, Chi Ngal Lee, Godon Chan, Lawrence Lau, Teddy Robin (Hong Kong); "Trudno byt' bogom /Hard to Be a God / E' difficile essere un Dio" del rimpianto Aleksej Jurevic German (Russia), opera rimasta postuma del regista a cui va il Marc'Aurelio alla Carriera; "Di Renje zhi Longwang 3D / Young Detective Dee: Rise of the Sea Dragon 3D" di Tsui Hark (Cina). Presidente delle giuria del concorso e CineMaxxi, rispettivamente, James Grey, regista, sceneggiatore americano, autore del non dimenticato "Little Odessa"; e Larry Clark, anche lui americano, e considerato fra i più importanti registi e artisti degli ultimi cinquant'anni e vincitore l'anno scorso, non senza polemiche, del Marc'Aurelio. Oltre alla sezione CineMAXXI e Alice nella Città, che verranno presentate separatamente, il Festival di Roma prevede una serie di retrospettive e omaggi. La retrospettiva "Ercole alla conquista degli schermi", a cura di Steve Della Casa e Marco Giusti, comprende undici titoli scelti tra quasi duecento girati in Italia tra il 1957 e il 1965, ovvero i soprannominati mitologici che fecere rivivere non solo Ercole, ma anche Maciste, Ursus, Sansone e Ulisse. I più famoso l'Ercole interpretato da Steve Reeves, Mister Universo, che - prodotto da Dino De Laurentiis conquistò anche gli Stati Uniti. Molti erano le prime opere di registi come Mario Bava, Vittorio Cottafavi, Riccardo Freda, ma anche (non accreditati) persino da Antonioni e Maselli. Per ricordare Giuliano Gemma verrà proiettato "Arrivano i titani" di Duccio Tessari. L'altra retrospettiva è dedicata a "Claudio Gora, regista e attore", a cura di Emiliano Morreale. Saranno presentati i nove film da lui diretti da Gora (nome d'arte di Emilio Giordana). Il CSC-Cineteca Nazionale propone quattro eventi speciali: "Le tentazioni del dottor Antonio", l'episodio di "Boccaccio '70" firmato da Federico Fellini con Peppino De Filippo e 'Anitona' Ekberg; restaurato con il contributo di Dolce&Gabbana e la collaborazione di Surf Film e Videodue, a vent'anni dalla scomparsa del 'Maestro'. "Germania Anno Zero" di Roberto Rossellini (1948), restaurato con Cinecittà-Luce, Fondazione Cineteca di Bologna, Coproduction Office all'interno del Progetto Rossellini. "Nella città l'inferno" di Renato Castellani (1959), con l'indimenticabile Anna Magnani per un doppio omaggio: al regista nel centenario della nascita e all'attrice nel quarantesimo anniversario della scomparsa. "Il processo di Verona" di Carlo Lizzani (1963), con cui il Festival e il CSC-Cineteca Nazionale rendono omaggio al regista, recentemente scomparso. Non mancherà l'ottava edizione di The Business Sgtreet e New Cinema Network, l'appuntamento di mercato fortemente consolidato nell'agenda dei professionisti dell'industria cinematografica internazionale. Ovviamento non è tutto, ma quasi, e in attesa dell'apertura dei battenti vi auguriamo Buona Visione al Cinema (in sala). José de Arcangelo