venerdì 29 luglio 2011

Al Fiuggi Family Fest un viaggio fra padre e figli dal Kenya alla Russia

FIUGGI, 29 - Tre film in concorso, un'anteprima e poi documentari e la retrospettiva dedicata ai cartoon dell'ultima stagione, tutto più concentrato e spesso giustapposto dovuto alla riduzione delle giornate da sette a quattro, e che obbliga pubblico e ospiti a 'scegliere'. Una scelta difficile per chi vuol seguire più di una sezione e partecipare anche a convegni, incontri ed eventi.
Per dovere di cronaca e anche perché come addetti al lavoro noi siamo avvantaggiati, perché almeno i lungometraggi
della retrospettiva li abbiamo già visti, parleremo soprattutto dei film in gara, tutti interessanti sia per argomenti che per contenuti, ma anche per la forma o per lo stile narrativo.
La giornata si è ape
rta con "Soul Boy" di Hawa Essuman, prodotto dalla Gran Bretagna ma ambientato e girato in Kenia. Infatti narra la vicenda, in uno slum della periferia della capitale, dove un ragazzino è costretto a intraprendere un viaggio misterioso, fra superstizione e realtà, per liberare suo padre che sembra caduto preda di un incantesimo. Mentre gli eventi quotidiani si colorano di magia, l'adolescente affronta una serie di prove che salveranno il genitore e lo aiuteranno a crescere... Quindi, un riuscito ed originale dramma di formazione che fonde uno stile realistico vicino al documentario con quello fantastico delle leggende locali sovrannaturali. Il tutto messo in risalto dai bravi giovani protagonisti.
Formalmente più tradizionale, forse, ma sobrio e commovente, il francese "Permission de minuit" (The Moon Child) di Delphine Gleize, che racconta un'amicizia fuori dal comune: quella tra David (Vincent Lindon), un dermatologo cinquantenne, e Romain, un ragazzino tredicenne affetto da una rara patologia genetica, suo paziente da quando aveva due anni. Romain, infatti, è un "bambino della luna", la cui malattia genetica gli impedisce il contatto con la luce del sole (i raggi uva). I due sono legatissimi, anche perché il ragazzo è cresciuto solo con la madre, ma un giorno David è costretto ad accettare una promozione (all'OMS) che lo porterà lontano, a Ginevra. Romain che si era affidato a lui come ad un padre anche per affrontare i primi turbamenti di un'adolescenza per necessità diversa, entra in una crisi profonda. Ma anche il medico è turbato da questo distacco forzato...
Nonostante la drammaticità dell'argomento, la regista riesce ad affrontarlo con delicatezza e senza cadere mai nella retorica né nel sentimentalismo 'strappalacrime' di certo cinema popolare su bambini malati terminali e non.
Nel segno dell'avventura on the road è invece "Tomorrow Will Be Better" (Domani andrà meglio) della polacca Dorota Kedzierzawska che narra la storia di tre bambini orfani russi che vivono in una stazione ferroviaria e partono alla scoperta del mondo attraversando la frontiera, in senso letterale e metaforico, con il sogno di trovare un mondo migliore. Con l'ingenuità tipica dell'età partono alla ricerca di un luogo incantato in cui i loro sogni belli e semplici al tempo stesso si avverino. Anche qui l'argomento fortemente drammatico - soprattutto perché si tratta di bambini al di sotto di 10 anni - viene affrontato con delicatezza e sensibilità, in raro equilibrio fra commedia e dramma, dal sapore più amaro che dolce, e raggiungendo alcuni momenti di vera poesia, grazie anche alla bella fotografia. Azzeccatissimi i tre giovanissimi protagonisti e soprattutto il più piccolo, veramente inimitabile.
L'anteprima di oggi è stata "Diario di una schiappa 2" di David Bowers (nelle sale italiane dal 5 agosto, mentre il primo è in uscita proprio oggi). Una commedia adolescenziale tratta dal romanzo di Jeff Kinney che è una sorta di cronaca delle (dis)avventure quotidiane di un simpatico antieroe di unici anni. Essere un ragazzo è un mestiere difficile, anzi complicato: nessuno lo sa meglio di Greg, che ha iniziato la scuola media e si ritrova in mezzo a compagni ben più alti di lui, ragazze improvvisamente grandi, e amici con cui è così difficile andare d'accordo. Ma in questa seconda puntata, Greg inizia a frequentare la seconda media. Ormai si è ambientato e le cose sembra stiano andando meglio, ma un nuovo problema è rappresentato dal fratello maggiore Rodrick che fa di tutto per rovinargli l'esistenza.
Il successo di questo personaggio e del film - non solo in America - risiede soprattutto che l'adolescenza, sotto l'apparente leggerezza del tocco, viene mostrata in modo abbastanza credibile e realistico per cui i coetanei riescono a identificarsi col protagonista, e gli adulti ricordano i vecchi tempi attraverso rapporti, legami e sentimenti col sorriso a fior di labbra.
José de Arcangelo