venerdì 18 aprile 2008

A Viareggio, la violenza "per un cane sconosciuto" dei fratelli Reding


VIAREGGIO, 18 – Penultimo giorno della Mostra EuropaCinema, che sta offrendo al pubblico italiano (nel concorso) i migliori esempi del cinema tedesco giovane con opere che, oltre a prendere la realtà contemporanea come spunto, cercano nuove strade narrative e visive come “Fur den Unbekannten Hund” (Per un cane sconosciuto) dei fratelli (gemelli) Benjamin e Dominik Reding.

Il tema è quello della violenza imperante nel mondo giovanile, spesso gratuita, e le sue conseguenze. Ma la riflessione viene fatta attraverso un’ottica diversa, quella dei giovani registi e del protagonista Bastian, e la vicenda è ambientata e girata nell’ancora sconosciuta (soprattutto per noi) e incontaminata (almeno visivamente) ex Germania dell’est.

In una sperduta stazione di servizio, Bastian uccide un vagabondo senza una vera ragione, anzi per puro “divertimento”. Il crimine resta impunito, ma il suo amico Maik, compagno di bravate e quindi unico testimone, comincia a ricattarlo costringendolo a scappare, quasi per caso, con un gruppo di artigiani da strada, che vive secondo le antiche regole spostandosi da un posto all’altro e da un paese all’altro, soprattutto a piedi e senza fissa dimora per almeno tre anni.

Quindi si parte - in un film “on the road” che tenta una nuova narrativa cinematografica tra echi ora felliniani ora fassbinderiani, tra flash-back e ricerca dell’inquadratura, dai colori più accessi al bianco e nero -, al seguito di Bastian che, guidato dal giovane tagliapietra Festus, vivrà un’esperienza che lo aiuterà a scoprire i piaceri semplici ed essenziali della vita e a ritrovare se stesso.

Si passa direttamente alla commedia, satirica e graffiante, con “Wir Sagen Du! Schatz” (Dammi del tu! Tesoro) di Marc Meyer, incentrata su un altro “argomento” molto discusso e ‘disturbante’ in questo periodo: la famiglia!

Terribilmente solo, Oliver non ha problemi economici però ciò che più desidera è una famiglia, non solo per riempire il grande appartamento al 18° piano di un palazzo abbandonato a se stesso, ma soprattutto “da amare”. Così decide di rapire una moglie-mamma, tre figli (un’adolescente, un ragazzino e un neonato), una nonna, un nonno e un cane. Ora ha la famiglia perfetta, almeno per lui. Infatti, Oliver stabilisce delle regole ferree che faranno scattare il primo conflitto, ma pian piano verranno a gala tutte le nevrosi, le frustrazioni e i segreti di ognuno di loro.

E tutti, senza eccezioni, finiranno per scoprire più su loro stessi di quanto avrebbero mai potuto fare nel “mondo reale”. Tanto che, una volta riconquistata la libertà, ringrazieranno anziché punire il loro bizzarro, severo, forse psicopatico, ma in fin dei conti ingenuo, carceriere.

Una commedia corale, ora ironica ora suggestiva, che diverte con intelligenza e grazie a un cast di tutto rispetto: Samuel Finzi (Oliver), Nina Kronjaeger, Anna Maria Muhe, Ennio Incannova, Harald Warmbrunn, Margot Nagel, il piccolissimo Noray Pliestermann e la cagnolina Cleopatra von Akazienwald.

Consegnati altri premi Fellini 8 ½ per l’Eccellenza cinematografica al regista Rudolf Thome, al grande attore Mario Adorf, inimitabile protagonista di circa 140 film (in Italia ha lavorato con, tra gli altri, Florestano Vancini, Franco Rossi e Dino Risi), amatissimo in patria e da diversi anni anche scrittore di successo, e il produttore-attore Peter Berling che aveva iniziato come jazzista prima di incontrare i registi del Nuovo Cinema Tedesco e soprattutto Fassbinder, e poi proseguito non solo come produttore, ma anche come attore, lavorando in tantissimi film, incluso per Fellini, e anche lui autore di romanzi, ambientati nel Medioevo..

Oggi, dopo la proiezione del film premio Oscar “Il tamburo di latta”, è ora in corso la “lezione di cinema” di Volker Schloendorff, con la partecipazione di Adorf che è uno dei protagonisti. Grande successo, soprattutto tra i giovani (studenti di cinema, addetti ai lavori ma anche pubblico locale), per la retrospettiva dedicata al cinema tedesco storico e tutto esaurito, ieri sera, per “Der Philosoph – Tre donne, il sesso e Platone” di Rudolph Thome.

Nel pomeriggio (alle 18.00) l’ultimo film in concorso, “Stellungswechsel – Special Escort” di Maggie Peren. Domani sabato 19 la chiusura ufficiale del festival e la premiazione, in serata, del miglior film in concorso, scelto da una giuria popolare di 46 membri, presieduta dallo sceneggiatore Giorgio Arlorio.

José de Arcangelo